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Perchè l’ACCIAIO nella scelta del materiale per la “Borboleta” in Guinea Bissau

L'utilizzo dell'ACCIAIO come materiale per la “Borboleta” in Guinea Bissau

Borboleta, farfalla in portoghese, è il nome dell’infermeria per l’assistenza medica a supporto dei bambini del villaggio di Farim, in Guinea Bissau, presso la missione dei Padri Oblati di Maria Vergine, che necessitava di un edificio chiuso dove curare i bambini affetti da glaucoma, in uno spazio protetto dal rischio di infezioni causanti cecità.
Voluta dall’associazione ONG “Gruppo 29 Maggio” e sostenuta dal Politecnico di Milano – polo regionale di Lecco - questa piccola farfalla ha visto contributi pronti ed essenziali da parte di realtà della filiera delle costruzioni, che hanno fornito materiale e prestato il loro know-how gratuitamente.

L’opera di solidarietà ha dovuto, nelle fasi progettuali ed iniziali, tenere conto di due principali fattori: in prima istanza la particolarità del luogo, un ambiente fortemente corrosivo ad alta concentrazione salina e l’impossibilità di utilizzare materiale edile locale, principalmente legno, dato il rischio di infestazioni di termiti che avrebbero potuto compromettere le strutture portanti o i rivestimenti.
In secondo luogo, Borboleta necessitava di tempi di assemblaggio estremamente rapidi, così come la possibilità di prefabbricare gli elementi in Italia e trasportarli in Guinea Bissau in un’unica soluzione.
 
La scelta di una struttura in acciaio è risultata la risposta naturale alle problematiche citate, consentendo alla farfalla di spiccare il volo: gli elementi costituenti le strutture portanti in acciaio sono stati protetti dalla corrosione mediante trattamento Triplex®, che ha fornito un’altissima durabilità all’opera; l’utilizzo di una struttura prefabbricata, assieme alla leggerezza dell’acciaio hanno permesso di trasportare l’edificio scomposto in un unico container, assemblandolo in loco rapidamente.
 
 
Borboleta si configura come una struttura a carena, con una superficie coperta di 50 mq; gli elementi portanti sono tre archi in travi HEA 120 curvate, su cui poggiano tubolari anch’essi in acciaio, opportunamente controventati da barre di Ø 20 mm. Lo scheletro portante, lasciato a vista,  è connotato da colori vivaci: rosso per gli archi, giallo per i tubolari e i controventi. La copertura è costituita da pannelli sandwich in acciaio che assecondano l’andamento “a conchiglia” dell’edificio. Assemblate le strutture portanti e le coperture, il layout è stato definito in corso d’opera, impiegando materiali locali per le facciate e riutilizzando pannelli sandwich inizialmente previsti per quest’ultime come elementi divisori interni. In copertura sono state quindi installate delle reti ombreggianti al di sopra di un piano di calpestio in teak riciclato che costituisce l’astanteria per i parenti dei giovani pazienti dell’infermeria.  Un impianto PV, posizionato sulla carena e sugli edifici circostanti, consente infine di climatizzare i locali.
La piccola farfalla in acciaio, completata il 7 febbraio 2015, è oggi un indelebile segno dell’eccellenza e della solidarietà italiana che contribuisce ogni giorno al miglioramento delle condizioni di vita per i piccoli ospiti della Missione.
 
INFERMERIA INFANTILE “BORBOLETA”
Farim, Guinea Bissau – Missione dei Padri Oblati di Maria Vergine
 
Committente: Gruppo 29 Maggio onlus
 
Con il contributo di:
Atelier2 Gallotti & Imperadori Associati per il progetto architettonico e gli aspetti tecnologici
Gian Pietro Imperadori per il progetto strutturale
Brianza Plastica per le coperture e i pannelli fotovoltaici
Marcegaglia per le facciate e gli arredi interni
Colombo Costruzioni per i rivestimenti e le pavimentazioni
Velux-Italia per le finestrature e i sistemi solari termici
Rovati per le carpenterie
NordZinc - Triplex® - per la protezione e colorazione degli acciai

Todeschini Costruzioni  per l’assemblaggio in loco