Calcestruzzo Armato
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Al Concrete Safety si è discusso dei costi della mancata sicurezza

Con il contributo di Inail e del Cpt di Verona, il convegno "I costi della mancata sicurezza" ha concluso i lavori della prima giornata del Concrete Safety 2014, la manifestazione organizzata dall'Atecap e da Veronafiere all'interno della fiera Samoter 2014.

 

Annalisa Guercio (Inail) ha introdotto il tema principale in discussione al convegno "I costi della mancata sicurezza" dell'8 maggio. Partendo dai numeri legati agli infortuni sui luoghi di lavoro. L'Inail ha infatti valutato che il costo medio di un infortunio si aggira sui 43.000 euro l'anno, di cui il 70% a carico delle imprese, mentre il costo totale degli infortuni e delle malattie professionali si aggira sui 43,8 miliardi di euro. Abbassare anche solo di un punto percentuale il numero degli infortuni determina un risparmio di 438 milioni di euro.
A tal proposito Guercio ha illustrato Co&SI, il sistema sviluppato dall'Inail per valutare i costi della sicurezza, sensibilizzando al contempo le aziende sul concetto delle spese di prevenzione come investimento.
Il sistema consente un confronto fra le aziende del medesimo settore e distretto geografico certificate OHSAS. Dal confronto emerge che le aziende che adottano Sistemi di Gestione, hanno infortuni meno frequenti e gravi e pertanto minori costi per mancata sicurezza. A tal proposito l'Accordo fra Inail e Atecap, stipulato a fine 2013, prevede tra le diverse attività proprio la realizzazione delle linee di indirizzo per l'implementazione di un sistema di gestione della sicurezza per il settore che permetterà, tra le altre cose, alle imprese associate ad Atecap l'accesso alla riduzione dei premi assicurativi Inail.
 
Luca Picotti (CPT Verona) ha affrontato il ruolo dei Comitati Paritetici Territoriali (CPT) nell'asseverazione dei modelli di gestione aziendale, assegnato a tali enti dal d.lgs. 81/08.
Dalla relazione è emerso che adottare un sistema di gestione aziendale significa mettere sotto forma di procedura ciò che impone il Testo Unico per la Sicurezza. I CPT supportano le imprese nella messa a punto di tali procedure in maniera corretta e, nello stesso tempo, verificano che il sistema gestionale sia correttamente sviluppato.
I CPT sono 102 su tutto il territorio nazionale. Per far si che le procedure di asseverazione siano omogenee per tutte le aziende del territorio, il CnCPT (Commissione nazionale dei CPT) ha realizzato una prassi di riferimento UNI per tutti i CPT.
Tale prassi regola sia le modalità che le tariffe di asseverazione; impone anche la pubblicazione online degli elenchi delle imprese asseverate. È giusto infatti dare visibilità alle imprese asseverate, come ha sottolineato Picotti, poichè tale requisito è garanzia di vera correttezza della gestione della sicurezza sul lavoro e aziendale in generale e non una mera certificazione cartacea. Inoltre l'asseverazione del proprio modello aziendale garantisce alle imprese efficacia esimente della responsabilità amministrativa (d.Lgs. 231/2001), oltre a offrire vantaggi economici (in alcuni bandi di gara rappresenta un criterio preferenziale).
 
Il CnCPT ha realizzato anche un albo pubblico dei tecnici asseveratoti, i quali devono frequentare un corso di 120 ore per ottenere l'accreditamento. Attualmente i tecnici abilitati sono 54 in tutta Italia.

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