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Le novità nel settore del software. Intervista a Flavio Andreatta, Nemetschek

Le novità nel settore del software. Intervista a Flavio Andreatta, Nemetschek

Quali sono le novità che verranno presentate nei prossimi mesi?
Stiamo introducendo sul mercato Allplan 30 Year Edition, lo speciale pacchetto per i 30 anni di Allplan che, già nel lontano 1984, guardava all’integrazione delle diverse discipline coinvolte nel mercato AEC: in sostanza una prima visione di BIM.
Questo pacchetto è composto dal nuovo Allplan 2015 - che offre nuove funzionalità per l’adozione del metodo BIM per la progettazione architettonica, dell’ingegneria civile e delle infrastrutture - e da una nuova ampia libreria di oggetti e materiali volta a semplificare e migliorare tutte le fasi del processo, dalla concezione dell’opera all’esecutivo.
Nel campo delle opere civili, le nuove funzionalità relative alle infrastrutture - come la creazione di trefoli di precompressione, che si vanno ad aggiungere alle armature lente e agli inserti di montaggio, oltre alla nuova sezione lungo assi qualsiasi, come rette, cerchi, clotoidi e spline - consentono agli ingegneri di ridurre i tempi di alcune operazioni da molte ore a pochi secondi o minuti, con un controllo sugli elementi progettati fin qui impensabile.
Grazie alle funzioni di presentazione con visualizzazioni in forma di schizzo e la nuova renderizzazione in tempo reale, che contano anche sull’implementazione del rinomato motore di calcolo CineRender di Maxon per il rendering e le animazioni, gli architetti dispongono ora di strumenti utili non solo in fase di presentazione del progetto, ma lungo tutto il percorso di concezione e affinamento dello stesso.

Su quali temi state lavorando con maggiore attenzione?
Riteniamo che in un processo BIM il grande salto di qualità si raggiunga proprio dall’utilizzo e dalla condivisione delle informazioni disponibili nei modelli BIM, per ottenere un guadagno nell’efficienza del processo costruttivo e di una diminuzione dei tempi e dei costi.
Non si tratta solamente di introdurre nel software Allplan le migliori interfacce dati per lo scambio dei modelli grafici - ad esempio in IFC, formato per eccellenza dell’Open BIM - ma anche e soprattutto di poter utilizzare le informazioni lungo tutto il processo di lavoro.
Parliamo di analisi di base come il computo metrico estimativo o la tematizzazione degli elaborati a seconda delle informazioni, ma anche di analisi più sofisticate che permettano di filtrare e scomporre il modello in funzione del cantiere, anche implementando i concetti delle WBS.
L’obiettivo è poter decidere sulla base di informazioni oggettive, disponibili in tempo reale durante lo sviluppo e l’evoluzione del progetto.
In questo senso è stata da poco presentata l’esperienza per la nuova Caserma dei Carabinieri «Lancieri di Montebello» a Milano, il primo in Italia – facente capo a una Pubblica amministrazione centrale – interamente progettato in modalità BIM, in cui il nostro partner Harpaceas ha affiancato in una partnership tecnologica i professionisti del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche di Lombardia e Liguria e la squadra capitanata dal professor Angelo Ciribini, docente di Ingegneria civile e architettura dell'Università di Brescia.
Questo implica naturalmente superare le barriere fisiche di un ufficio o i confini di un singolo applicativo e integrare le opportunità che le attuali tecnologie offrono in termini di lavoro geograficamente distribuito e di dispositivi di connessione in cloud. 

Come vi ponete nei confronti dei nuovi strumenti ICT, come cloud, tablet, ecc. ?
Se guardiamo al processo BIM come a un processo diffuso, che interessa l’intera filiera delle costruzioni, è implicito come sia necessario superare le barriere fisiche di un ufficio o i confini di un singolo applicativo.
In questo senso ci siamo mossi da tempo, introducendo nuovi servizi dedicati non solo a lavorare con Allplan da diverse sedi o in mobilità su dati condivisi, ma anche introducendo nuovi servizi per la condivisione in cloud dei documenti e dei modelli.
Con Allplan Exchange forniamo un portale in cui i nostri utenti possono pubblicare e condividere in modo sicuro tavole e documenti con i partecipanti, i committenti e i responsabili di procedimento. L’accesso ai documenti, nei vari formati disponibili fra cui il PDF, avviene direttamente attraverso un browser web, quindi in modo neutro rispetto all’applicativo che ha generato i dati e al dispositivo di accesso: PC, MAC o tablet. Il sistema non solo gestisce le diverse versioni dei documenti, ma notifica ai partecipanti la disponibilità di nuovi dati oltre a tracciarne lo scaricamento.
Con il portale BIM+ (www.bimplus.net) rendiamo disponibile uno spazio cloud in cui condividere direttamente il modello 3D, utilizzando non solo la pubblicazione diretta, come nel caso di Allplan, ma anche formati aperti come l’IFC. Il modello con le sue informazioni è disponibile da browser web e anche attraverso specifiche applicazioni gratuite per iPad. La piattaforma BIM+ è inoltre aperta alla programmazione di terze parti.

Come vi state organizzando per coniugare l’uso del software con i crediti formativi?
Nella consapevolezza che l’adozione di strumenti e processi BIM richiede formazione, stiamo lavorando in due direzioni: una finalizzata all’insegnamento degli strumenti, l’altra a una comunicazione ‘culturale’ sui benefici del metodo BIM e sugli impatti nell’operatività quotidiana.
Sul primo fronte, a partire dall’inizio del 2014, abbiamo avviato con i nostri partner diversi corsi con crediti formativi, focalizzati specificamente sull’insegnamento del software Allplan e sul suo utilizzo per l’adozione del metodo BIM.
Sul fronte della comunicazione dei benefici, dalla primavera 2014 abbiamo accreditato e avviato una serie di seminari della durata di 4 ore, volti a illustrare il Building Information Modeling, la sua storia, le sue ragioni, l’adozione pratica nella produzione quotidiana e i benefici derivanti dalle tecnologie cloud associate al processo BIM.
Rispetto a questi ultimi eventi è stato interessante rilevare come, nonostante si parli di BIM da molto tempo, solo il 12% dei partecipanti avesse già preso parte a un seminario sul tema.