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Ragioneria dello Stato: no alla riduzione dell’Iva al 4%

Sulla proposta riguardante la diminuzione dell’IVA, la Ragioneria si è espressa con “parere assolutamente contrario” in quanto, oltre a non avere la necessaria copertura finanziaria, causerebbe il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea.

Fra le tante modifiche apportate dalla Commissione Ambiente della Camera al Decreto Sblocca Italia che non hanno passato l’esame della Ragioneria dello Stato, vi sono la proposta della riduzione dell’Iva al 4% per chi usufruisce dei bonus per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica, e la cancellazione dell’obbligo di affittare a canone concordato le case acquistate con la deduzione Irpef del 20%.

La Commissione Bilancio ha recepito nel proprio parere le osservazioni della Ragioneria ed oggi il testo del decreto torna prima in Commissione Ambiente per le modifiche e poi in Aula per l’approvazione. Il Governo ha deciso di chiedere la fiducia sul testo modificato.
Sulla proposta riguardante la diminuzione dell’IVA, la Ragioneria si è espressa con “parere assolutamente contrario” in quanto, oltre a non avere la necessaria copertura finanziaria, causerebbe il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea, essendo in contrasto con le direttive UE in materia fiscale. La Commissione Bilancio ha chiesto quindi di eliminare completamente il comma che introduceva il taglio.

Un’altra norma bocciata è la cancellazione dell’obbligo di affittare a canone concordato per almeno 8 anni gli immobili che usufruiranno della deduzione Irpef del 20%, fino ad un massimo di spesa di 300mila euro, delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017, con la motivazione che tale modifica avrebbe effetti negativi sulle entrate.
Tale deduzione riguarda l’acquisto di case nuove e la ristrutturazione di case esistenti al fine di portarle in classe energetica A o B. A questi due casi, la Commissione Ambiente ha aggiunto gli “immobili oggetto di interventi di restauro e risanamento conservativo” che risulteranno invenduti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Sblocca Italia. In questo caso, la Commissione Bilancio ha chiesto di inserire nel testo della norma la condizione di destinare, entro sei mesi dall'acquisto o dal termine dei lavori di costruzione, l'unità immobiliare acquistata alla locazione (con carattere continuativo) per almeno 8 anni.