Prezzi Edilizia
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Prezzi in calo dei materiali edili: 50% per il settore cemento

Il mercato dei prodotti edili è in forte sofferenza. Rame acciaio scesi di più del 10% rispetto al 2013, i ricavi del settore cemento ridotti del 50%. In crescita del 10% circa i prodotti legati all'edilizia sostenibile.

Ciò che emerge dal monitoraggio trimestrale effettuato dall’Osservatorio prezzi di “Edilizia e Territorio”, pubblicato la settimana scorsa dal Sole 24 Ore, è un mercato dei prodotti edili in forte sofferenza: delle 12 voci "campione" analizzate trimestralmente, nove sono in calo e solo tre in crescita.

Il prezzo di rame e tondino d’acciaio è sceso di più del 10% rispetto al 2013, i ricavi del settore cemento si sono ridotti del 50% ed i volumi di vendita sono scesi sotto i 20 milioni di tonnellate. II comparto ha perso in questi anni un terzo degli impianti che aveva nel 2008. Per il settore della ceramica, si prevede in Italia per il 2014 una flessione di circa il 20% delle mentre nell’Unione Europea si stima, in controtendenza, un incremento significativo del prezzo medio di vendita (circa 5% ).
A differenza dell’andamento dei prodotti tradizionali, si nota crescita del 10% circa dei prodotti legati al mercato dell’edilizia sostenibile, anche con tendenza in rialzo della produzione nazionale di pannelli fotovoltaici per industria oltre che per edilizia, grazie anche a particolari forme di finanziamento e incentivi previsti dal Governo Italiano e dall’Ue.
Altro aspetto messo in luce dal dati raccolti dall’Osservatorio, riguarda le forti difficoltà dei distributori per quel che riguarda i pagamenti: si sono infatti modificate le modalità di acquisto in conseguenza ad un collasso del mercato finanziario. «Molti distributori -afferma Luigi Grosso, responsabile dell'osservatorio prezzi - segnalano che il prodotto oggi si paga ad avviso di merce pronta, il che significa che quando il materiale è pronto al magazzino del distributore, prima di partire per essere consegnato, deve essere saldato. Le case produttrici rientranti nell'Ue non hanno più molta fiducia negli operatori italiani e pretendono il saldo merce prima della consegna con un anticipo all'ordine che può arrivare anche al 50% per certe tipologie di materiale, specie per il settore meccanico. Per materiali distribuiti da circuiti affermati e consolidati se fino a pochi mesi fa si concedevano pagamenti a 6o-90 giorni oggi i contratti si chiudono al minimo con un anticipo del 20% e un saldo a 3o giorni».