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InarSind: col nuovo REGIME dei MINIMI, giovani professionisti alla povertà

La Legge di Stabilità 2015 stravolge il quadro: abbassa l'imponibile a 15 mila euro, che sarà calcolato in base ad alcuni criteri specifici ma comunque deriverà per il 78% dai compensi. L' aliquota inoltre schizza al 15%.

“Il governo ha deciso di dichiarare guerra ai professionisti, e in particolare ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro garantendo professionalità e servizi, ma che faticano a campare. Se la Legge di Stabilità non cambia per loro sarà impossibile lavorare”.
 
Lo dice Salvo Garofalo, Presidente di InarSind, il Sindacato degli Ingegneri e degli Architetti Liberi Professionisti, commentando la bocciatura dell'emendamento Zanardi alla Legge di Stabilità 2015, che cercava di correggere la posizione governativa sulle Partite Iva ai minimi.
 
Finora, infatti, la cosiddetta “Partita Iva agevolata” è stata accordata a chi incassa 30 mila euro lordi all'anno, ha meno di 35 anni o appartiene a particolari categorie svantaggiate. L'agevolazione dura per cinque anni e gode di una aliquota al 5%.
 
La Legge di Stabilità 2015 stravolge il quadro: abbassa l'imponibile a 15 mila euro, che sarà calcolato in base ad alcuni criteri specifici ma comunque deriverà per il 78% dai compensi. L' aliquota inoltre schizza al 15%.
 
L'emendamento prevedeva di ristabilire la soglia di reddito a 30 mila euro e di alzare l'aliquota all'8%. Ma è stato bocciato.
 
E' una scelta ottusa – dice Garofalo – perché fino a oggi le Partite Iva agevolate hanno garantito a chi lavora in settori difficili, colpiti dalla crisi, di restare a galla. Così facendo migliaia di ragazzi, e chi si affaccia al mondo del lavoro magari dopo un licenziamento, saranno espulsi dal mercato o ricacciati nel nero”.
 
Gli architetti e gli ingegneri sono tra le professioni che hanno risentito di più della contrazione dei redditi, a causa della crisi dell'edilizia e della burocrazia: secondo i dati di Inarcassa dal 2006 al 2012 la categoria ha subito un taglio maggiore del 30% del proprio reddito, mentre i primi dati 2013-2014 sono ancora più catastrofici.
 
“L'imponibile di 15 mila euro e l' aliquota al 15% porteranno anche i giovani professionisti alla povertà assoluta – conclude Garofalo – il tutto mentre si danno 80 euro ai dipendenti e si rendono opzionali i contributi fissi per artigiani e commercianti. In pratica il governo ha deciso di fare cassa sulle spalle dei professionisti e in particolare dei giovani. InarSind si batterà in tutte le sedi affinché in Senato venga cambiata la Legge di Stabilità e siano previste agevolazioni per le professioni e in particolare per i giovani”.