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Washington Post: ricercatori Berkeley svelano il segreto della MALTA di VITRUVIO

Sul Washington Post si torna a parlare di Vitruvio e di tecnica del costruire dell'antica Roma. Pubblicato questo mese un articolo a firma di Gail Sullivan un articolo dedicato alla "malta vitruviana" e alla sua capacità di resistere nel tempo.

Data di pubblicazione originale dell'articolo: 27/12/2014


Sul Washington Post si torna a parlare di Vitruvio e di tecnica del costruire dell'antica Roma. Pubblicato questo mese un articolo a firma di Gail Sullivan un articolo dedicato alla "malta vitruviana" e alla sua capacità di resistere nel tempo.

Sullivan ricorda infatti come nel 30 aC, l'architetto romano Vitruvio studiò una ricetta per la malta a base di sabbia vulcanica, che ha consentito ad antichi monumenti di Roma, tra cui il Pantheon, Tempio di Adriano, Mercati di Traiano, e le Terme di Diocleziano, di resistere fino ad oggi.

Una ricetta che ha incentivato per anni l'attività di ricercatori di tutto il mondo. Così l'articolo richiama quanto fatto dai ricercatori guidati dal vulcanologo Marie D. Jackson della University of California a Berkeley, i quali avrebbero "risolto il segreto di come l'antica miscela di calcare e sabbia vulcanica" abbia aiutato i monumenti romani a sopravvivere 2000 anni di terremoti e inondazioni. Peraltro i ricercatori hanno evidenziato che la miscela ha un impatto ambientale molto più piccolo di una malta moderna, che deve essere cotta a temperature elevate.

Una relazione sui loro risultati dal titolo  “Mechanical resilience and cementitious processes in Imperial Roman architectural mortar“ è stato pubblicato negli Atti della National Academy of Scientists.

I ricercatori hanno riprodotto la malta romana con la ricetta di Vitruvio: hanno lasciato indurire per 180 giorni, poi lo hanno esaminato con apparecchiature a raggi X. Hanno trovato che
si erano formati densi ammassi di un minerale resistente chiamato strätlingite . I cristalli strätlingite aiutato a prevenire la diffusione di crepe microscopiche rafforzando le zone di interfaccia, che i ricercatori chiamano "l'anello più debole del moderno calcestruzzo cementizio."

Roma è compresa tra i due distretti vulcanici, i Colli Albani a sud e Monti Sabatini a nord. Icostruttori romani hanno sperimentato diverse ricette di malta prima di sceglierne una, a base di sabbia vulcanica rossa e nera, dal flusso di cenere delle Pozzolane Rosse di un antico vulcano dei Colli Albani.

"La malta pozzolonica messa a punto dai costruttori romani nel primo secolo dC, è la chiave per la durata dei componenti in calcestruzzo in monumenti strutturalmente ancora sani dopo oltre due millenni di utilizzo", hanno scritto i ricercatori.

Attraverso il comitato scientifico di Ingenio approfondiremo la pubblicazione scientifica e ne daremo maggiori informazioni.

Articolo scientifico dei ricercatori di Berkeley: www.pnas.org/content/early/2014/12/10/1417456111.full.pdf+html