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BIM: EVOLUZIONE o RIVOLUZIONE?

Due incontri formativi interdisciplinari in cui ciascuno potrà cogliere gli aspetti più congeniali alle proprie competenze ed inclinazioni professionali in modo poi da individuare e selezionare in maniera più "mirata" quali e quanti corsi applicativi seguire fra quelli che verranno proposti in questi stessi due incontri o fra altre diverse opportunità.

 

L'Ordine degli Ingegneri di Bergamo, in collaborazione con il Politecnico di Milano e l'Ordine degli Architetti di Bergamo, organizza due seminari formativi dal titolo "BIM: MODELLAZIONE DIGITALE 3D ORIENTATA AD OGGETTI, PARAMETRICA, INTEROPERABILE IFC".


  

 La tecnologia BIM (Modellazione digitale ad oggetti parametrici 3D) è figlia del nostro tempo e non poteva svilupparsi molto prima. Infatti il BIM ha bisogno di un CAD 3D evoluto per gestire oggetti tridimensionali complessi, con tutti i loro parametri descrittivi e regole d'uso e di interfaccia, ed ha bisogno di farlo in tempo reale: cioè ha bisogno di una potenza e di una complessità di software che solo in epoca recente sono stati resi disponibili su macchine diffuse come i PC.
Questi presupposti hanno così permesso ad un sogno, semplice e geniale, di diventare prima progetto e poi realtà: il BIM, infatti, consiste semplicemente in un formato standard di memorizzazione dei dati (.ifc) interoperabile fra i vari software che ruotano attorno all'industria delle costruzioni: architettura, ingegneria strutturale ed impiantistica, project management, manutenzione etc. . Una nuova tecnologia che rappresenta plasticamente il passaggio dalla Ingegneria Informatica, fautrice tecnica dello standard .ifc, alla Ingegneria dell'Informazione in cui è proprio quest'ultima ad essere al centro di tutto il processo.
Ora che gli "oggetti intelligenti" passano dall'Architetto all'Ingegnere, e viceversa, inglobando tutti i vincoli e gli attributi che "gli uni e gli altri" conoscono bene ma che "gli altri e gli uni" tendono sempre a non prendere in considerazione, la relazione progettuale fra le diverse figure và ben oltre le persone fisiche perchè i vincoli rimangono inglobati nel progetto in una sorta di trasferimento di know how non più indissolubilmente legato alla memoria storica e biologica di qualcuno. E questo si capisce bene che è "rivoluzionario". Così come è rivoluzionario lo spostamento di competenze e di impegno temporale fra progettisti, sviluppatori ed utilizzatori di "oggetti" intelligenti come i nodi strutturali, elementi architettonici ed elementi impiantistici MEP (Mechanical, Electrical, Plumbing) totalmente parametrizzati ad iniziare dalla geometria fino ai particolari costruttivi.
Peraltro, fra tante competenze e responsabilità che devono "dialogare" in termini molto "stretti", c'è bisogno di chi "regoli il traffico" ed inevitabilmente nascono o comunque si svilupperanno nuove competenze e nuove specializzazioni come i BIM Manager e gli sviluppatori di "oggetti" BIM.
In sintesi: una vera rivoluzione del processo produttivo, che ruota attorno alle costruzioni, che tenderà sempre di più ad essere indipendente dalla dimensione del progetto stesso (esattamente come è successo per il CAD 2D).
Ma anche una grande opportunità per i soggetti che amano rimettersi in gioco e per i giovani che potranno addirittura apprendere all'Università tutte le nuove competenze in maniera più rapida e completa di chi deve oggi reperirle sul campo perchè ancora allo stadio non sedimentato nè strutturato in corsi accademici.
Nè c'è la possibilità di ignorare questo processo perchè inevitabilmente si rimarrebbe esclusi o nelle retrovie a rincorrere. Chi potrebbe pensare oggi di progettare ancora col tecnigrafo? Beh, nei primi anni di presenza dei CAD potevano esserci mille ragioni per non imbarcarcisi: prima di tutto il costo. Ma il BIM è ancora più travolgente perchè ottimizza i processi, i tempi ed i costi! In pratica si autoalimenta e sta passando, con una progressione impressionante, dalla fase pionieristica alla sua diffusione di massa. Una nuova tecnologia che rappresenta plasticamente anche il passaggio dalla Ingegneria Informatica, fautrice tecnica dello standard .ifc, alla Ingegneria dell'Informazione in cui è proprio quest'ultima ad essere al centro di tutto il processo.
Per comprendere non tanto la stretta operatività dei software applicativi quanto per cogliere tutte le importanti implicazioni che questa nuova tecnologia può portare, la Commissione dell'Ingegneria dell'Informazione dell'Ordine degli Ingegneri di Bergamo ha predisposto, in collaborazione con l'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bergamo e con il Dipartimento ABC del Politecnico di Milano, due incontri formativi interdisciplinari in cui ciascuno potrà cogliere gli aspetti più congeniali alle proprie competenze ed inclinazioni professionali.

I due incontri, che si terranno a Bergamo il 18 aprile e il 30 maggio, sono stati pensati in modo da integrare i vari aspetti di questa tecnologia in maniera autonoma e modulare, lasciando ciascun partecipante libero di decidere se seguire il primo, il secondo o tutti e due.
Peraltro, per evitare ripetizioni, non verranno trattati i temi già esposti nel seminario BIM organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Bergamo lo scorso 6 Novembre e relativo agli aspetti strettamente legati alle strutture.
Per essere liberi da condizionamenti, poi, i due incontri non saranno sponsorizzati da nessun produttore nè distributore di software nè da altri interessi commerciali non perchè ci sia nulla di male in tale collaborazione ma perchè abbiamo ritenuto che in una fase in cui si "vola alto" si debba poter parlare liberamente della tecnologia BIM e delle nuove prospettive per gli Ingegneri e per gli Architetti prima di far scendere in campo i pur leciti interessi delle aziende commerciali e soprattutto per scongiurare il pericolo che si confonda il BIM con lo strumento software con cui lo si applicherà.

Per maggior dettagli sui programmi dei seminari vai all’evento del 18 aprile e all’evento del 30 maggio.