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Classificazione della Vulnerabilità Sismica dei Fabbricati

Al Forum "Better Building" del SAIE 2013 ISI organizza un Convegno sulla Classificazione della Vulnerabilità Sismica dei Fabbricati

INGENIO MEDIA PARTNER DEL CONVEGNO

Il giorno 18 Ottobre, nel contesto del Forum "Better Building" del SAIE 2013 a Bologna, ISI organizza un convegno che tratterà il tema della Classificazione della Vulnerabilità Sismica dei Fabbricati.

ISI - Ingegneria Sismica Italiana è composta da rappresentanti del mondo produttivo e imprenditoriale, delle professioni e dell’università e della ricerca che operano nel settore dell’ingegneria sismica. La Missione dell’Associazione è coinvolgere i diversi attori che operano nell’ambito dell’Ingegneria Sismica in un gruppo dinamico che li rappresenti e li promuova, organizzando attività di divulgazione del loro lavoro, comunicando con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, con la comunità accademica e scientifica, con il mondo industriale e con quello dei professionisti.
Tra le principali attività, ISI ha recentemente avviato, con la collaborazione di Federcasa, un'approfondita ricerca sul tema di grande attualità della cosiddetta Classificazione Sismica. L’obiettivo è di formulare una proposta di classificazione basata su criteri oggettivi che consenta di individuare con rapidità la vulnerabilità sismica dei fabbricati attraverso classi di appartenenza per una provvisionale e speditiva valutazione del rischio sismico.
Tale metodologia fornirebbe i parametri utili per la valutazione della convenienza di interventi di miglioramento o l'eventuale demolizione delle strutture sulla base di criteri semplici ed oggettivi a beneficio di corretti investimenti nel settore delle costruzioni, rilancio economico del comparto e reale miglioramento della resilienza del patrimonio immobiliare del paese.
La classe sismica sarebbe quindi un indicatore tecnico-economico utile a indirizzare gli investimenti immobiliari verso la qualità della progettazione, la qualità dei componenti utilizzati e la qualità del costruire. Senza dimenticare che l’opzione demolizione significa per il Paese anche l’opportunità di ridisegnare il territorio su criteri di maggiore sostenibilità, soprattutto in chiave energetica, nonché di riqualificazione urbanistico-architettonica.
Tale indicatore consentirebbe di rispondere alla domanda “Quali tecniche di consolidamento risultano in grado di ridurre i costi di riparazione in caso di evento sismico?” Con una risposta a questa domanda, dettata da una procedura chiara, è anche possibile premiare con adeguati incentivi o sgravi fiscali gli interventi più efficienti, cioè che, a parità di impiego di risorse, producono una maggiore riduzione del rischio.
Sulla base di una classificazione sismica il Governo avrebbe la possibilità di fissare gli obiettivi di miglioramento della vulnerabilità edilizia del Paese per ridurre le drammatiche perdite di vite umane ed i costi delle emergenze terremoto, che dal 1944 al 2012 sono pesati sul bilancio dello Stato per 2,6 miliardi di Euro all’anno. Si tratta di attivare un innovativo “Conto Sismico” che può portare l’Italia all’avanguardia nel mondo nelle strategie di miglioramento della resilienza al terremoto. La classificazione è pertanto un meccanismo che garantisce impulso agli investimenti, impulso all’economia del Paese e riduzione dei “costi” del terremoto per il Paese.
La metodologia che si vuole proporre, analogamente a quanto fatto nel tema dell’efficienza energetica, consentirebbe l'ottimizzazione degli investimenti sulla base di chiari rapporti costi/benefici, fatta salva l’applicazione delle Norme Tecniche sulle Costruzioni per edifici nuovi e per quelli investiti da nuove attività edilizie.
È quindi necessario incentivare la definizione di procedure standard finalizzate all'individuazione di una classe di appartenenza. Tali procedure devono basarsi su criteri che analizzano sia le performances della struttura, ma anche su di un’attenta analisi delle perdite, ovvero dei costi di riparazione per ogni stato di danno di interesse, strutturale, non strutturale e la non fruibilità della struttura fino alla riparazione, visto che questi ultimi possono risultare ampiamente maggiori dei quello strutturale e vengono spesso trascurati.
 

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