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Lavoro: ad aprile in aumento i contratti a tempo indeterminato

Dai dati comunicati dal Ministero del Lavoro 210 mila i nuovi contratti registrati nel mese di aprile rispetto allo stesso mese del 2014. 58 mila i contratti a tempo indeterminato

Aprile chiude con un saldo positivo di oltre 210 mila nuovi contratti di lavoro, risultato della differenza tra le 756.926 nuove attivazioni e le 546.382 cessazioni. 7 mila contratti in più rispetto allo stesso mese del 2014, lo riferisce il ministero del Lavoro in una nota diffusa lo scorso 25 maggio.
 
In aumento i contratti a tempo indeterminato.
 In valori assoluti, il mese di aprile di quest’anno ha fatto registrare un sensibile aumento dei contratti a tempo indeterminato, 171.515 contro i 112.839 del 2014 (58.676 in più), frutto del primo mese intero di Jobs Act. Sale pertanto l'incidenza dei contratti stabili: il 22,7% sul totale degli assunti contro il 15,7% nell'aprile del 2014. 
 
I contratti a tempo determinato.
Resta forte ad aprile la preponderanza dei contratti a tempo determinato (475.273), anche se la loro incidenza scende dal 66,3 al 62,8%. Si indebolisce invece l'apprendistato che da 24.335 unità nel 2014 scende a 18.443.
Un grande impulso hanno avuto anche le trasformazioni dei rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato, che, secondo i dati forniti dal ministero, da 19.144 ad aprile 2014 sono salite a 35.883 nel corrispondente mese di quest’anno.
 
I dati trimestrali dell'ISTAT.

Anche dall'Istat segnali positivi su LAVORO e OCCUPAZIONE. Dai dati sull'occupazione nel primo trimestre 2015 cresce il numero degli occupati (+133 mila unità), e cala il tasso di disoccupazione.

Nel primo trimestre 2015 continua a crescere il numero di occupati su base annua (+133 mila unità, 0,6%). L'aumento riguarda sia gli uomini che le donne e coinvolge tutto il territorio nazionale, soprattutto il Nord (+0,6%, 71 mila unità) e il Mezzogiorno (+0,8%, 47 mila unità). Al calo degli occupati nelle classi di età 15-34 anni e 35-49 anni (-1,7% e -1,4%, rispettivamente), continua a contrapporsi la crescita degli ultra 50enni (+5,3%).

 

L'incremento dell'occupazione interessa sia gli italiani (+50 mila unità) sia gli stranieri (+83 mila unità). In confronto al primo trimestre 2014, tuttavia, il tasso di occupazione 15-64 anni degli stranieri diminuisce di 0,4 punti percentuali a fronte di una crescita di 0,5 punti tra gli italiani.

 

Nell'industria in senso stretto, dopo la crescita dei tre trimestri precedenti, l'occupazione si riduce su base annua dello 0,9% (-42 mila unità). Nelle costruzioni, per il diciannovesimo trimestre ma con minore intensità, prosegue la flessione degli occupati (-1,2%, -17 mila unità). In controtendenza rispetto al Centro-nord, nel Mezzogiorno crescono sia gli occupati nell'industria in senso stretto (+2,3%, 18 mila unità) sia nelle costruzioni (+3,8%, 15 mila unità). Nel terziario gli occupati crescono dell'1,0% (147 mila unità in più su base annua), soprattutto tra i dipendenti e nel Centro-nord.

 

Tra gennaio e marzo il numero di lavoratori a tempo pieno torna a crescere in misura significativa, con un incremento di 104 mila unità (+0,6%). Ininterrotta dal 2010, prosegue a ritmo meno sostenuto la crescita degli occupati a tempo parziale (+0,7%, 28 mila unità nel raffronto tendenziale) ma riguarda quasi del tutto il part time involontario, la cui incidenza arriva al 64,1% dei lavoratori a tempo parziale (era il 62,7% un anno prima).

 

Per il quarto trimestre consecutivo continua l'aumento dei dipendenti a termine (+3,5%, 72 mila unità su base annua). La crescita interessa soprattutto gli uomini, è più forte nel Nord, ed è concentrata nell'industria in senso stretto e nel terziario.

 

Nel primo trimestre 2015, dopo quattordici trimestri di crescita, diminuisce il numero di persone in cerca di occupazione (-4,2%, 145 mila unità in meno in un anno). La riduzione interessa sia gli uomini sia le donne, riguarda le regioni del Nord e del Mezzogiorno, gli ex-occupati e le persone in cerca di prima occupazione. Il 57,1% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più (era 58,7% nel primo trimestre 2014).

 

Nello stesso periodo il tasso di disoccupazione, cresciuto ininterrottamente dal terzo trimestre del 2011, scende al 13,0% (-0,6 punti percentuali in confronto a un anno prima); la riduzione riguarda sia gli uomini sia le donne, interessa il Nord (-0,4 punti) e soprattutto il Mezzogiorno (-1,2 punti), ma i divari territoriali restano elevati (con valori dell'indicatore del 9,0% e 20,5% rispettivamente). Nelle regioni del Centro, invece, il tasso sale al 12,1% (+0,1 punti). Prosegue inoltre la diminuzione del numero degli inattivi di 15-64 anni (-0,4%, -51 mila unità) dovuta soltanto ai 55-64enni, a fronte di un aumento nelle altre classi di età. Il tasso di inattività rimane stabile al 36,1%.

Fonte Confprofessioni