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FEDERCASA e ISI insieme per valutare stato di salute di tutti i fabbricati a rischio sismico

Federcasa, da sempre attenta al tema della sicurezza sismica e della sostenibilità in tutte le sue declinazioni, in collaborazione con l’Associazione Ingegneria Sismica Italiana (ISI) ha avviato uno Studio sullo stato conservativo di un campione del patrimonio gestito dagli Enti di Edilizia residenziale pubblica, con lo scopo di valutare il grado di vulnerabilità sismica e, in una seconda fase, di mettere a punto una metodologia di intervento per procedere ad una più estesa mappatura del patrimonio esistente gestito in zona sismica.

Federcasa, da sempre attenta al tema della sicurezza sismica e della sostenibilità in tutte le sue declinazioni, in collaborazione con l’Associazione Ingegneria Sismica Italiana (ISI) ha avviato uno Studio sullo stato conservativo di un campione del patrimonio gestito dagli Enti di Edilizia residenziale pubblica, con lo scopo di valutare il grado di vulnerabilità sismica e, in una seconda fase, di mettere a punto una metodologia di intervento per procedere ad una più estesa mappatura del patrimonio esistente gestito in zona sismica. 

“Insieme agli Enti a noi associati vogliamo programmare uno screening approfondito dello stato di salute di tutti i fabbricati che si trovano nelle aree del Paese a più elevato rischio sismico – dice l’Ing. Luca Talluri, presidente di Federcasa –. La collaborazione con ISI e il lavoro svolto dagli esperti in questi mesi su un primo campione di abitazioni, ci consentiranno innanzitutto di attuare una classificazione del rischio, quindi di avere un disegno preciso della situazione”. 
Un tema, quello della “classificazione della vulnerabilità sismica degli edifici ai fini della valutazione del rischio sismico”, che è stato affrontato anche nel convegno avvenuto lo scorso 8 luglio, e molto caro ad ISI che negli ultimi due anni ha ricoperto il ruolo di Segreteria tecnica all’interno del gruppo di studio istituito con il DM del 17 ottobre 2013. L’obiettivo è di individuare una metodologia che consenta di quantificare con rapidità la vulnerabilità sismica dei fabbricati attraverso classi di appartenenza fornendo una provvisionale valutazione del rischio. La classe di rischio sismico è un indicatore tecnico-economico che può orientare correttamente gli investimenti immobiliari verso la qualità della progettazione e la qualità del costruire. 
L’indicatore consentirebbe di prendere decisioni consapevoli relative ad interventi di miglioramento sulla base di criteri semplici ed oggettivi. Risulta quindi un meccanismo premiale che garantisce vasta applicazione, impulso agli investimenti, impulso all’economia del paese e riduzione dei “costi” del terremoto. Tale classificazione potrebbe seguire la metodologia utilizzata nel tema dell’efficienza energetica. È quindi necessario definire un documento/attestato che conduca alla definizione di una classe di appartenenza. La classificazione potrà inoltre essere necessaria per l’accesso ai contributi fiscali attivando un criterio di applicazione in maniera premiale dei contributi sulla base di effettivi e quantificati benefici derivanti dal miglioramento sismico.
Al centro dell’appuntamento la “presentazione dello studio sullo stato conservativo di un campione di edifici gestiti dagli associati a Federcasa.
“Il campione utilizzato per l’analisi preliminare è costituito da 8 edifici distribuiti su tutto il territorio nazionale e rappresentativi delle tecnologie costruttive maggiormente ricorrenti – afferma il presidente di ISI, Ing. Luca Ferrari –, si tratta di fabbricati ubicati nelle province di Treviso, Bologna, Firenze, Terni, L’Aquila, Napoli, Potenza e Siracusa. Nel corso delle visite ispettive a cui sono stati sottoposti gli edifici sono stati evidenziati: le caratteristiche del manufatto (descrizione generale, caratteristiche strutturali, stato di conservazione); l’input sismico atteso (spettro di risposta elastico allo stato limite di vita SLV – Tempo di ritorno TR =475 anni); considerazioni sulla vulnerabilità e sul rischio dell’edificio, e sono state fatte altresì delle ipotesi di intervento da porre in atto per migliorare il comportamento sismico degli edifici. È stata quindi individuata una metodologia che consente di definire un ranking degli edifici in base alla priorità per verifiche di dettaglio ed intervento”.
NELL'OCCASIONE INGENIO HA REALIZZATO QUALCHE INTERVISTA A :
L'ING. PIETRO BARATONO, Provveditore alle OOPP della Lombardia e dell'Emilia Romagna

 

  

L'ING. PAOLO SEGALA Presidente Sezione Software, Associazione Ingegneria Sismica Italiana

 

 
 

 L'ING. FABIO FREDDI Associazione Ingegneria Sismica Italiana