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Con Giralog, possibile ricavare energia con la forza dell'acqua nelle tubature

Eros Bridi, iscritto dell'Ordine degli Ingegneri del Trentino, premiato per la green economy, per un'idea innovativa dall'anima green, che sfrutta la forza dell'acqua nelle tubature per ricavare energia.

Innovazione made in Trentino premiata a Ecomondo
Eros Bridi, iscritto dell'Ordine degli Ingegneri del Trentino, premiato per la green economy
 
Un'idea innovativa dall'anima green, che sfrutta la forza dell'acqua nelle tubature per ricavare energia. Stiamo parlando di “Giralog: l'acqua da spreco a risorsa”, progetto tutto Trentino ideato da Eros Bridi, ingegnere fondatore di Next Energy.
Questa tecnologia è già stata accolta e applicata in alcuni comuni trentini, tra cui Vattaro e Canal San Bovo, ed è in corso di applicazione in altre regioni del resto d'Italia (Sardegna, Lombardia, Marche, Sicilia). Il progetto ha ricevuto recentemente un'importante riconoscimento. Lo scorso 5 novembre, nel corso della fiera Ecomondo di Rimini, Next Energy ha ricevuto il “Premio Sviluppo Sostenibile” della Fondazione Sviluppo Sostenibile di Edo Ronchi, riservato alle 10 aziende più meritevoli a livello nazionale nel campo della green economy. Un titolo di grande rilevanza, come testimonia la Medaglia assegnata all'iniziativa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
 
Ma come è nata Giralog e come funziona? Il sistema utilizza una speciale macchina a fluido in grado di ricavare elettricità dai flussi d’acqua che scorrono all’interno di tubature che altrimenti andrebbero dispersi.   Bridi ha tratto ispirazione ammirando il paesaggio austriaco di Bruck an der Mur, un territorio racchiuso tra alte vette in cui scorre un fiume alimentato da numerose sorgenti. A valle l'energia di questa acqua viene accolta da 22 centrali idroelettriche posizionate lungo il corso d'acqua che producono il 70% del fabbisogno energetico austriaco. L'ingegnere ha pensato bene di apprendere tutto il possibile parlando con le persone del posto e intuendo un ulteriore sviluppo. Racconta Bridi: “Il passo è stato breve. Scambiando informazioni durante una mangiata in alta quota, ho ipotizzato di ricavare, oltre a quanto già sapientemente utilizzato, anche quello che si disperde in arrivo alle vasche di calma, dove l’acqua perde energia per poi tornare in tubo e scendere nuovamente a valle, verso le centrali”. Una volta rientrato in Trentino, Bridi si è messo al lavoro e ha creato il primo prototipo. Dopo diversi tentativi e il sostegno di chi ha creduto nelle potenzialità del progetto, sono arrivati i primi risultati significativi. Nel 2012 è nata Next Energy Srl, oggi specializzata in soluzioni che salvaguardano gli acquedotti riuscendo nel contempo a ottimizzare la loro efficienza.
Un approccio che guarda al risparmio idrico e va contro lo sfruttamento di questa risorsa, illustrato recentemente anche nel corso di un apposito seminario promosso in collaborazione con l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento, che ha suscitato notevole interesse tra i colleghi.

Oltre alla collaborazione con le amministrazioni, l'azienda sta rafforzando la partnership con il mondo universitario e il contesto internazionale.