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DEONTOLOGIA e INGEGNERI: un legame indissolubile garantito dagli Ordini

Il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri è intervenuto al seminario organizzato dalla Fondazione Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti iscritti a Inarcassa dedicato alla normativa deontologica dell’ingegnere libero professionista. Al seminario ha partecipato anche Andrea Gianasso, Consigliere CNI con delega ai temi dell’Etica e della Deontologia.

Il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri è intervenuto al seminario organizzato dalla Fondazione Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti iscritti a Inarcassa dedicato alla normativa deontologica dell’ingegnere libero professionista. Al seminario ha partecipato anche Andrea Gianasso, Consigliere CNI con delega ai temi dell’Etica e della Deontologia.
 
“Il termine deontologia in genere non piace a molti, ma è la stella polare degli ingegneri italiani che seguono regole di correttezza e lealtà che li rendono peculiari”.
Con questa battuta Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ha aperto il suo intervento nel corso del seminario formativo organizzato dalla Fondazione Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti iscritti a Inarcassa avente per titolo “Gli aspetti peculiari della normativa deontologica dell’ingegnere libero professionista”.
 
Dopo aver proposto un breve excursus storico sulla genesi e lo sviluppo degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, Zambrano ha affrontato i temi di stretta attualità, a partire dalla riorganizzazione degli Ordini e dei Collegi dell’area tecnica alla quale i professionisti tecnici sono pronti a dare un importante contributo.
 
Gli Ordini – ha detto Zambrano – oggi sono molto diversi da quelli del passato. Sono diventati dei soggetti che erogano servizi ai propri iscritti. Si pensi alla formazione, all’assicurazione professionale, all’assistenza in tema di preventivi e così via. Eppure, di recente sembra essersi riaperta alla caccia alle streghe, soprattutto da parte di alcuni ambienti della politica che continuano a vedere nel mondo delle professioni delle sacche di privilegio e non una risorsa. Basti pensare, a titolo di esempio, ai reiterati recenti tentativi di aprire il mercato privato alle Società di ingegneria, creando non solo un danno ai professionisti ma una vera e propria alterazione delle regole di libero mercato”.
 
Nell’ambito della riforma, poi, il Presidente del CNI è tornato sul suo recente incontro col Ministro dell’Istruzione Giannini. “Al Ministro – ha ricordato Zambrano – abbiamo segnalato la proliferazione dei corsi in ingegneria e rappresentato la necessità di una razionalizzazione. Inoltre, abbiamo sottolineato la necessità di introdurre il tirocinio facoltativo e, più in generale, una riforma normativa relativa ai corsi di studio universitari. In particolare, il nostro obiettivo è quello di assicurare la possibilità di un corso di laurea in ingegneria di cinque anni”.
 
Siamo impegnati – ha concluso Zambrano – in un grosso e molto articolato progetto di riforma della professione che riteniamo possa valorizzare al meglio il ruolo degli ingegneri italiani”.
 
Il seminario è proseguito con l’intervento di Andrea Gianasso, Consigliere del CNI con delega ai Temi dell’Etica e Deontologia. Dopo aver richiamato, anche dal punto di vista storico, i concetti fondamentali che stanno alla base dell’esercizio delle attività professionali e, più specificatamente, dell’attività dell’ingegnere, l’Ing. Gianasso ha sottolineato il legame indissolubile fra le professioni liberali e il rispetto dei principi etici che valgono le professioni stesse e, per quanto riguarda le professioni regolamentate, giustificano la creazione degli ordini professionali e i compiti loro assegnati.
Soffermandosi sull’aspetto etico della professione di ingegnere, ha sottolineato che “gli Ordini non sono organismi associativi che tutelano gli interessi degli iscritti, ma sono invece enti istituzionali finalizzati alla tutela dei cittadini, a garanzia della competenza professionale e del comportamento deontologicamente corretto dei propri iscritti”.
“Non sono quindi lobby – ha continuato Gianasso - né tanto meno corrispondono alle corporazioni che, esclusivamente con scopi di tutela dei propri iscritti, esistevano nel Medioevo e che il regime fascista ha tentato di ricostituire e, per qualche tempo, ha fatto rinascere”.
Ha quindi richiamato e sottolineato la differenza fra il concetto di “etica” e di “deontologia”, anche con esempi pratici collegati agli obblighi di formazione permanente obbligatoria e di assicurazione professionale, soffermandosi in particolare sul tipo di obbligazione alla quale, dal punto di vista giuridico, è tenuto chi assume un incarico professionale.

Infine, Gianasso ha illustrato gli aspetti peculiari del codice deontologico, da poco rinnovato e adeguato alle recenti normative, con particolare riferimento agli obblighi etico/deontologici degli ingegneri iscritti all’albo nei confronti delle istituzioni, nei rapporti con i committenti e nei rapporti fra gli stessi professionisti.