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ACQUEPULITE Grassi (italiasicura): un patto fra cittadini, istituzioni e gestori

“Il quadro che emerge dall’analisi presentata oggi non è confortante, Infatti delle risorse pubbliche stanziate risultano ancora oggi 885 interventi avviati e non ancora conclusi per un valore totale finanziato di 2,9 miliardi di euro e anche 888 interventi neanche avviati per un valore totale finanziato di 3,2 miliardi di euro la maggior  parte dei quali, 2,8 miliardi, destinati al Sud”. Così Mauro Grassi, responsabile della struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche nel corso della presentazione del dossier “Sviluppo delle infrastrutture idriche - Investimenti pubblici nel servizio idrico integrato”.

“C’è poi da considerare l’analisi dei tempi di attuazione, condotta ovviamente sugli interventi conclusi, che mostra come mediamente siano necessari 5 anni e 6 mesi per realizzare un investimento pubblico nel settore idrico, ai quali si aggiungono altri anni, oltre 3, per le lungaggini burocratiche legate all’iter per il finanziamento, da quando si decide di finanziare l’opera a quando inizia la progettazione” ha continuato Grassi che ha poi sottolineato come: “ovviamente il trend delle risorse che lo stato investirà per il settore idrico è decrescente ed è per questo fondamentale che si avvii un percorso condiviso fra operatori del settore, amministratori e soprattutto i cittadini che punti a riavvicinare le tariffe dell’acqua che paghiamo in Italia a quelle che gli altri cittadini dell’Unione pagano in Europa. Per poter così rilanciare il livello di investimenti necessari a fare un salto di qualità all’industria dell’acqua pubblica in Italia. Qualità che vuol dire qualità, quantità e regolarità dell’acqua, depurazione efficace, minor spreco della risorsa e capacità e tempestività nel ripristinare rotture e criticità del sistema infrastrutturale. Anche per evitare, come è successo recentemente a Messina, che la popolazione se ne stia 15 giorni senza acqua in attesa di una soluzione tecnica temporanea. E il basso livello degli investimenti in italia è palese: a fronte di una spesa media per investimenti per abitante di circa 80 euro l’anno  in Europa, in Italia si investono appena 35 euro per abitante".

“Un percorso quindi - ha concluso Mauro Grassi – che oltre alla riorganizzazione della governance del settore,  include la necessità di affidare il servizio a gestori industriali capaci di garantire qualità del servizio ed economie di scala nel rispetto dell’importanza della risorsa acqua”.