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Grassi: occorre chiarezza sulla distribuzione nord-sud dei fondi per la prevenzione sul dissesto

Mauro Grassi, responsabile della Struttura di missione del Governo #italisicura contro il dissesto idrogeologico ha voluto commentare alcune notizie uscite sulla stampa in merito alla distribuzione nord-sud dei fondi per le opere antiemergenza

“Sui finanziamenti destinati alla prevenzione del dissesto idrogeologico è necessario fare la massima chiarezza per evitare che dichiarazioni, magari fatte sull’onda di una situazione di emergenza, vengano considerate vere”. Così Mauro Grassi, responsabile della Struttura di missione del Governo #italisicura contro il dissesto idrogeologico ha voluto commentare alcune notizie uscite sulla stampa in merito alla distribuzione nord-sud dei fondi per le opere antiemergenza.

“In particolare, sostenere come ho letto anche oggi che l’80% dei fondi per i cantieri antiemergenza è destinato al nord e solo il 20% al sud è del tutto sbagliato, perché la verità è più vicina al perfetto contrario. Infatti – ha continuato Grassi – nel periodo 2000-2014 i fondi statali destinati alla realizzazione di opere capaci di prevenire frane e alluvioni si sono distribuiti nel sud per il 60% e nel centro-nord per il 40%. Se questo è vero per il passato, le scelte che si stanno mettendo in atto per il periodo di programmazione 2015-2020 vedono ancora una tendenza che da il 55/60% al Sud e la restante parte al centro-nord. E tutto ciò a fronte di un peso del Sud che, sia in termini di popolazione che di superficie esposta al rischio, non arriva al 40% del complesso nazionale”.
“Questi sono i numeri, veri, gli altri dati diffusi sono semplicemente frutto di suggestioni o luoghi comuni e comunque superati dai fatti! Aggiungo, poi, che #italiasicura (la Struttura di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico) è la dimostrazione che il Governo ha scelto, per la prima volta con grande chiarezza, la strada della prevenzione. E’ una sfida che durerà anni – ha concluso Grassi – perché le opere da realizzare sono spesso importanti quanto complesse, ma che ora ha un orizzonte preciso cui guardare, fatto di progetti esecutivi, cantieri, vasche di laminazione, scolmatori, nuovi e più sicuri argini e soprattutto risorse economiche disponibili per essere investite in sicurezza, al sud come al nord”.