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Bologna: la trasformazione in città RESILIENTE

E’ stato pubblicato il quinto volume della collana I Quaderni di Urban Center dedicato alla trasformazione di Bologna in una città resiliente.

Data di pubblicazione originale dell'articolo: 18/7/2016

Pubblicato il quinto volume della collana I Quaderni di Urban Center Bologna.
 
E’ stato pubblicato il quinto volume della collana I Quaderni di Urban Center dedicato alla trasformazione di Bologna in una città resiliente.
 
La pubblicazione, in doppia lingua (ita/eng) è dedicata alle strategie messe in atto dalla città di Bologna, tra il 2011 e il 2015, per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, e si divide in due parti. La prima racconta i progetti attuati dai firmatari del protocollo Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) teso al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei gas ad effetto serra del 20% entro il 2020; la seconda si concentra sul Piano Locale di Adattamento, approvato dal Consiglio comunale nel'ottobre del 2015, e risultante dal progetto Life+ BlueAp, finanziato dalla Commissione Europea e finalizzato alla realizzazione di misure concrete di adattamento ai cambiamenti climatici e riduzione della vulnerabilità della città di Bologna.
Da un primo bilancio, il PAES ha registrato tra il 2005 e il 2013 un andamento incoraggiante: complessivamente la riduzione delle emissioni risulta pari al 12,4% indicando un trend che promette di raggiungere, al 2020, il traguardo di riduzione del 20% di CO2. La riduzione maggiore viene dal settore dei trasporti privati con un calo delle emissioni del 37,9%. Su questo dato incide l'aumento della mobilità ciclabile e dell'uso del mezzo pubblico, in controtendenza rispetto alla media nazionale. Il settore civile (terziario e residenziale) presenta invece una riduzione ridotta (rispettivamente del 2 e dell'1,6%), rimanendo quello con la maggior quota dei consumi comunali.
 
I principali ambiti di intervento del Piano, rispecchiati anche nella suddivisione in capitoli della prima parte del quaderno, sono:
·      edifici pubblici e illuminazione pubblica
·      edifici residenziali
·      forestazione urbana
·      mobilità e trasporti
·      produzione di energia
·      settore terziario e produttivo
 
Per attuare questo insieme così complesso di azioni è stata avviata una partenership pubblico-privata, con un ruolo del Comune di stimolo, informazione e messa in relazione dei diversi soggetti. Nel 2012 è stato attivato un percorso di coinvolgimento degli stakeholder e in particolare dei soggetti economici e delle loro organizzazioni. Il percorso ha coinvolto più di 150 organizzazioni e ha portato una trentina di esse a ottobre 2012 a sottoscrivere il "Protocollo di intesa per l'attuazione del PAES" e ad avviare una serie di progetti attuativi che si sono sviluppati negli anni a seguire.
 
La seconda parte del quaderno è invece dedicata al Piano Locale di Adattamento al Cambiamento Climatico, nato in seno al progetto BlueAp, acronimo di Bologna Local Urban Adaptation Plan for a Resilient City, finanziato dal programma europeo Life+.
 
Oltre all'esigenza di inserire il tema dei cambiamenti climatici nella programmazione strategica della città, l'esigenza di dotare Bologna di un piano locale di adattamento è dettata dalla sua collocazione in un territorio vulnerabile le cui principali criticità, in relazione al cambiamento climatico, sono state messe in luce dagli studi connessi alla costruzione del profilo climatico: siccità e carenza idrica, ondate di calore in area urbana, eventi non convenzionali e rischio idrogeologico. I dati sulla situazione climatica locale e gli scenari futuri sono stati raccolti ed elaborati sa Arpae nel Profilo Climatico Locale (PCL). Il PCL è lo strumento che, attraverso una dettagliata analisi della variabilità climatica, consente di definire e attuare le strategie di adattamento per la città di Bologna interpretando gli scenari di impatto sia come rischio che come opportunità. Esso si compone di due parti: la prima prende avvio dall’analisi climatica della regione Emilia-Romagna e, attraverso il downscaling, procede con ricerche mirate sul territorio cittadino cui vengono elaborati, attraverso modelli, scenari climatici per i decenni futuri. Le variabili climatiche considerate sono la temperatura e le precipitazioni.
 
Per quanto riguarda le precipitazioni, le proiezioni indicano un potenziale calo, che sarà più pronunciato nella seconda metà del secolo quando la riduzione sarà di circa il 30% per la stagione estiva rispetto al periodo di riferimento 1961-1990. Per quanto riguarda le temperature, a partire dal 1990 è stato registrato un aumento di 3-4 °C sia per i valori minimi che per quelli massimi. Negli ultimi 30 anni il numero di giorni con temperatura superiore ai 33,7°C è costantemente aumentato e con esso anche la formazione delle ondate di calore, calcolate come numero di giorni consecutivi con temperature superiori al 90°C percentile della temperatura più alta (33,7°C).
 
Il Piano di adattamento della città di Bologna risponde alla richiesta europea di favorire la sostenibilità dei sistemi urbani ed offre un frame comune per valutare le opportunità esistenti, testare le azioni pilota descritte in modo approfondito nel quaderno e rendere più efficace la destinazione e l’utilizzo degli investimenti.