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ARRIVA dalla GERMANIA il "TETTO" per l'ARENA di VERONA: ecco tutti i dettagli

Presentato il progetto che ha vinto il concorso di idee per la copertura dell'Arena di Verona

Un grande anello perimetrale in acciaio poggiato sul bordo superiore dell'Arena che consente di raccogliere i teli di copertura disposti su un solo ordine di cavi. È questa in sintesi la soluzione progettuale vincitrice del concorso internazionale di idee per la copertura dell'Arena di Verona bandito lo scorso marzo dal comune veneto e finanziato dal Gruppo Calzedonia.

Lo studio di ingegneria tedesco Schlaich Bergermann and partners insieme con gli architetti del gruppo Gerkan Marg and partners si è aggiudicato il primo premio di 40mila euro ed è stato selezionato tra 84 proposte valutate.

Il secondo premio, di 20mila euro, è andato al progetto presentato da Vincenzo Latina di Siracusa e si basa su un sistema di camere d'aria indipendenti, mentre la proposta progettuale presentata dal consorzio italo-spagnolo con capogruppo Roberto Ventura di Codogno, che raccoglie il telo centralmente, si è aggiudicato il terzo premio pari a 10mila euro. Chiuso questo primo step del concorso, ora potrà seguire una fase successiva di concreta progettazione per il Comune di Verona e gli enti di tutela.

Come evidenziato dal sindaco di Verona Flavio Tosi durante la conferenza stampa di presentazione dei progetti premiati al Politecnico di Milano, si tratta di «soluzioni tutte realizzabili che rispettano i requisiti di un bando rigoroso e sono fattibili anche dal punto di vista economico, le stime dei costi delle tre proposte infatti oscillano tra i 9 e i 13 milioni di euro circa».

Sempre per il primo cittadino veronese, qualora ci fosse la volontà e tutti i via libera, in tre anni potrebbe arrivare la copertura definitiva.

La commissione giudicatrice, presieduta da Marco Mastroianni, direttore generale del Comune di Verona ha scelto in base a cinque parametri. Qualità e coerenza della soluzione architettonica, funzionale e ambientale, reversibilità del progetto e compatibilità con gli aspetti di sicurezza e capienza dell'Anfiteatro, tipologia dei materiali proposti e componente tecnologica degli impianti. «La commissione ha preferito i progetti concepiti nel segno della leggerezza - ha detto l'architetto Francesco Doglioni, della Federazione regionale degli ordini degli architetti del Veneto - dove leggerezza sta nella capacità di istituire una relazione lieve e nitida tra l'antico manufatto e il nuovo. La soluzione c'è, ha uno scopo, si deve vedere ma non deve essere preponderante, attraverso un'architettura non troppo forte ma nemmeno minimilista, che istituisce un rapporto chiaro con l'Arena».

L'obiettivo del concorso era infatti duplice: trovare soluzioni in grado di garantire la protezione del monumento dalle intemperie per una miglior conservazione in primis e consentire una maggior fruibilità durante gli spettacoli. «Il progetto vincitore si compone di un anello esterno in acciaio che appoggia internamente all'Arena con dei pilastrini leggermente più alti - ha spiegato l'ingegnere Luca Scappini, del Consiglio nazionale degli Ingegneri - questa struttura permette di raccogliere e nascondere il telo di copertura su un unico lato dell'Arena; è significativo inoltre il sistema di riavvolgimento dei cavi che prevede corsie di scorrimento in cui vengono allentati e raccolti perimetralmente lungo l'anello, così in caso di bel tempo, lo spazio sovrastante l'Arena rimane scoperto, cosa che accumuna pochi progetti». Le soluzioni progettuali, arrivate da tutto il mondo ( il 28 per cento sono straniere) saranno esposte in occasione di una mostra a Verona in tarda primavera.

«Grazie a questo concorso di idee - ha commentato l'ingegnere Scappini - si è dimostrato come con piccoli investimenti si possa arricchire moltissimo l'aspetto ingegneristico e si possano valorizzare gli architetti in Italia, si tratta senz'altro di un percorso da seguire nel futuro per valorizzare i professionisti. È stato un momento bello per la professione e per i giovani, bisognerebbe ampliare questa possibilità perché  limitare l'investimento sui tecnici impoverisce tutta l'Italia. Investendo anche su queste iniziative si darebbe uno stimolo in più per l'aggregazione di nuovi studi professionali e allo stesso tempo si darebbe l'opportunità ai giovani di mettersi in un mercato del concorso di idee che è praticamente sparito».

I tre progetti vincitori
Primo premio n. 59 – RTI SBP e GMP Stoccarda/Berlino (Germania)

La soluzione prevede un anello perimetrale poggiato sul bordo superiore dell’Arena e permette di raccogliere i teli di copertura, disposti su un solo ordine di cavi, consentendo un rapido mutamento di assetto da aperto a chiuso.

Significativo appare il sistema di riavvolgimento dei cavi che può permettere di mantenere quasi completamente libero lo spazio aereo soprastante. Il riavvolgimento dei teli verso l’emiciclo a sud est genera una parte ad anello sempre coperta, la cui configurazione tuttavia interagisce in modo misurato con l’ellisse dell’Arena. La soluzione proposta, a copertura aperta, lascia quasi per intero visibile dalla cavea il tratto superstite svettante dell’anello esterno.

L’anello sospeso che appoggia sul perimetro superiore dell’anfiteatro, nel risolvere il problema tecnico di sostenere e alloggiare i teli di copertura, offre una figura architettonica all’esterno e all’interno coerente e appropriata.
La proposta appare presentare margini di miglioramento per quanto attiene i collegamenti della copertura con le strutture in sommità dell’Arena, collegamenti che nella configurazione attuale incidono sulle strutture dell’Anfiteatro.


Secondo premio n. 41 – RTI Capogruppo Vincenzo Latina (Siracusa)
Il progetto propone una soluzione, descritta con chiarezza ed efficacemente argomentata, che risponde in buona misura ai diversi requisiti posti dal bando di gara.

La copertura non altera i caratteri architettonici del monumento e l’anello strutturale posto in sommità richiama, verso l’interno un’idea di “portico sommitale”. Presenta una soluzione architettonica coerente con le strutture dell’Arena e definisce uno spazio appropriato nel rispetto della sua forma.
Sostenuta da un anello reticolare poggiato sul margine superiore dell’Arena, attraverso un sistema di cavi metallici distanziati tra loro in verticale nella zona centrale, permette la chiusura e la protezione con segmenti gonfiabili accostati. Il profilo del sistema di copertura è visibile dall’esterno, ma interagisce in modo discreto e complementare con l’immagine e il profilo dell’Arena. All’interno la presenza di strutture è maggiore al perimetro e, in condizione di copertura aperta, i cavi aerei sono costantemente presenti al di sopra della cavea.

La proposta appare presentare margini di miglioramento per quanto riguarda la soluzione strutturale e architettonica del traliccio perimetrale.

Terzo premio n. 66 – RTI Italo/Spagnola, Capogruppo Roberto Gianfranco Maria Ventura (Codogno – Lodi)

La proposta progettuale poggia la copertura su un sistema di alti pali posti all’esterno dell’anello, evitando quindi ogni contatto e impatto diretto con l’Arena.

La soluzione architettonica e strutturale appare coerente con la struttura formale dell’Arena. Relativamente snelli e radi, i pali/sostegni si accostano ai fronti esterni formando l’immagine architettonica di una protezione di segno nitido e non invadente, pur costituendo un filtro costantemente presente all’immagine esterna dell’Arena. La copertura è costituita da teli, sostenuti da cavi riavvolgibili in un anello centrale che, pur se latamente ispirata ai velari degli anfiteatri romani, rappresenta una forte presenza visiva nello spazio aereo della cavea.