TEKNA CHEM SRL
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Aeternum Cal colpisce ancora: preso un altro grande cantiere

Un calcestruzzo progettato, controllato e garantito, che non è solo un prodotto, ma un vero e proprio sistema che poggia su una base solida, quella dell'innovazione e della formazione. Si tratta di Aeternum Cal, un processo innovativo nato dodici anni fa da un'intuizione del geometra Silvio Cocco da più di cinquanta anni nel mondo del calcestruzzo, oggi amministratore delegato di Tekna Chem e Tensofloor e presidente della Fondazione Istituto Italiano del Calcestruzzo. Il sistema Aeternum Cal nel tempo si è rivelato la chiave del successo di Tekna Chem, superando il milione di metri quadri di pavimenti eseguiti con questo calcestruzzo. Per ultimo l'acquisizione del lavoro di pavimentazione nel cantiere di uno nuovo Conad a Civitavecchia.

INGENIO: Geometra Cocco, a breve sarete in cantiere, quali sono le caratteristiche? Che cosa prevedono i lavori?
Silvio Cocco: Si tratta di una logistica per la società Energy Efficiency Epc l'impresa che costruisce per la Conad e la rete Tensofloor Postension Team è la nostra azienda che ha acquisito il lavoro di pavimentazione.
L'inizio dei lavori è previsto per la prossima settimana e la consegna per fine giugno, si tratta di 60 mila metri quadri di pavimentazione con un impiego di 12 mila metri cubi di calcestruzzo. Non è la prima volta che lavoriamo per Conad, a Cesena abbiamo realizzato 40 mila metri quadri di pavimentazione e un altro piccolo centro a Perugia, sempre con la base Aeternum Cal, il calcestruzzo con l'impiego del compound Aeternum.

INGENIO: La storia di Aeternum Cal è contrassegnata da successi, non si tratta solo di un prodotto, ma di una vera e propria innovazione di processo che punta alla durabilità delle opere.
Quanto ha inciso sull'affidamento del cantiere ?

S.C.: Ha inciso molto, se non del tutto.
Aeternum Cal non è un prodotto, è un sistema, è un calcestruzzo additivato con un coumpand, cioè un insieme di additivi che formano Aeternum. È progettato, qualificato, seguito durante tutto il suo percorso, da quando inizia nella centrale di betonaggio al caricamento dell'autobetoniera, fino allo scarico e durante la posa in opera. Questo lo rende un sistema completo da noi definito "Calcestruzzo Aeternum Cal progettato controllato e garantito". Garantito perché ha una polizza di assicurazione della durata di dieci anni dopo la posa in opera. Noi controlliamo gli aggreganti, i cementi, l'acqua, il sistema di mescolazione e lo seguiamo durante il caricamento con un nostro laboratorio mobile fino al cantiere. Qui, prima di essere scaricato, viene revisionato con prove immediate come la massa volumica, la lavorabilità, il rapporto acqua-cemento che deve essere identico a quello che abbiamo fissato al momento della partenza dell'autobetoniera e poi ci accertiamo che la posa in opera sia fatta nella maniera più corretta. Tutto questo fa parte del sistema Aeternum Cal. È il sistema che adottiamo in ogni cantiere da dodici anni a questa parte e questo ci ha permesso di avere dei calcestruzzi particolari a qualità garantita.

INGENIO: È un controllo scrupoloso della qualità del calcestruzzo, che monitoraggio sarà fatto prima e durante i lavori?
S.C.: Già in questi giorni siamo in cantiere. Un laboratorio mobile con due nostri geometri è presente sul sito per effettuare le prove di piazza sul terreno, come previsto dalle procedure. Abbiamo già iniziato la qualifica dell'impianto che va oltre quelle che sono le certificazioni: c'è la taratura di tutte le bilance, dal cemento agli aggregati, la verifica dell'acqua e degli additivi. Inoltre calcoliamo quello che può essere l'esatto caricamento e questo vuol dire avere già la qualifica dell'assemblare con tutti i macchinari funzionanti. Abbiamo qualificato la miscela progettata insieme ai proprietari della centrale di betonaggio che fa parte del Gruppo Cementerie Barbetti, fatto alcuni impasti di prova, i cubetti e i travetti per le prove a flessione. Faremo le rotture a sette giorni e avremo tutti i dati ancora prima della partenza della prima betoniera, quindi tutto quello che sarà fatto in cantiere dovrà corrispondere ai controlli fatti in questi giorni.
Questo è un lavoro preliminare utile a fissare lo standard necessario e poi partirà il monitoraggio su ogni macchina facendo riferimento al controllo campione fatto preventivamente.

INGENIO: L'uso di questo calcestruzzo consentirà di lavorare in maggior sicurezza?
S.C.: L'impiego del calcestruzzo Aeternum Cal non si diversifica dall'uso di altri calcestruzzi se non altro per quanto riguarda i controlli severi che imponiamo a noi stessi. Dal punto di vista della sicurezza, va detto che il sistema consente di lavorare il calcestruzzo sia nel periodo estivo che in quello invernale dov'è noto che i tempi di presa e indurimento sono dilatati, obbligando gli operai a turni molto lunghi. Con il sistema Aeternum Cal abbiamo invece tempi ben precisi. Noi terminiamo i getti in mattinata entro le undici e finiamo il lavoro, anche nei periodi più freddi, in serata, al massimo alle otto. Non lavoriamo mai quando le temperature vanno sotto i cinque gradi, non usiamo acceleranti, additivi e antigelo che possano modificare le caratteristiche del cemento. Ritengo inoltre che rispettare l'orario di lavoro significhi avere operai più attenti che lavorano in sicurezza.

INGENIO: Lei punta molto sulla valorizzazione delle competenze e l'innovazione, non solo di prodotto. Fare sistema Aeternum Cal significa anche fare formazione. Perché è così importante?
S.C.:
Fa parte del sistema Aeternum Cal anche una formazione continua che noi da 14 anni facciamo negli Istituti per geometri durante il peridodo scolastico. È una formazione specifica su tutto ciò che riguarda il calcestruzzo che termina con dei corsi nell'ultimo triennio che facciamo in aula presso la scuola, presso il nostro Istituto e soprattutto in centrale di betonaggio, in cementeria e nella cava di estrazione degli aggregati. Completiamo il circuito affinché al termine dei tre anni questi ragazzi conseguano un attestato di tecnologo del calcestruzzo, un tecnologo che ha imparato sul campo e non solo sui libri di scuola. Grazie alle scuole che hanno accolto il nostro corso, si realizza il grande sogno di vedere ragazzi che lasciano i banchi capaci di lavorare, questo ne vale la dignità dei giovani. Il saper fare oggi è il grande vantaggio. Inoltre, affrontare una crisi senza l'innovazione, la formazione e la qualità vuol dire soccombere ancora prima di partire.
Ai primi sentori di crisi quando ancora non mordeva come oggi, scelsi di puntare sui prodotti che non esistevano sul mercato per portare qualcosa di nuovo, di qualità, perché sono convintissimo che chi spende vuole spendere bene e scegliere il giusto.
La corsa al prezzo più basso è una sconfitta in partenza.