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Misure Antisismica: incentivi ai piccoli interventi e nessuna diagnosi obbligatoria

Il governo si appresta a varare misure non invadenti ma leggere, che portino risultati nel tempo: la classificazione sarà mero strumento tecnico, fondi agli edifici pubblici e sismabonus su quelli privati

Sono misure leggere, quelle per l'antisismica in corso di studio al Ministero delle Infrastrutture, che nel giro di brevissimo emanerà il decreto ad hoc, conseguenza diretta del terribile terremoto di Amatrice. Non ci saranno, quindi, le diagnosi sismiche obbligatorie degli edifici, perché comporterebbero conseguenze dannose sul mercato immobiliare.

Tra le altre misure al vaglio, troviamo:

  • monitoraggio e messa in sicurezza di edifici pubblici e infrastrutture (porti, strade, autostrade, ferrovie, aeroporti) con un piano a lungo termine;
  • incentivi ai piccoli interventi di contrasto all'azione sismica anche sulle singole unità immobiliari;

Per quel che riguarda il sismabonus agli edifici privati, si stima un fabbisogno di 200 miliardi di euro per mettere in sicurezza il patrimonio esistente nelle zone a più alto rischio (1, 2 e 3). Per l'Ance solo in zona 1 e 2 ci sono 5,1 milioni di edifici (900mila in zona 1 e 4,2 milioni in zona 2).

A livello di costi, va considerato che una sola diagnosi sismica costa tra i 10 e i 20 mila euro, mentre i costi di intervento tra i 1000 e i 2000 euro al metro quadrato (dati Ingengneria Sismica Italiana). 

Per questo, trattandosi di cifre spropositate, l'idea di Delrio e dei suoi collaboratori è quella di individuare una serie di tecniche che permettano interventi localizzati di contrasto dell'azione sismica, incentrando il sismabonus su questi prodotti. Piccoli passi, insomma, che consentano miglioramenti nel tempo, visto che il tutto e subito è impossibile.

Per quel che riguarda, invece, il monitoraggio dell'esistente, la classificazione sismica sarà messa a disposizione degli operatori ma non potrà diventare uno strumento cogente, da utilizzare per una diagnosi obbligatoria. E la classificazione sismica degli edifici sarà uno strumento volontario e non obbligatorio, da utilizzare in sede di richiesta incentivi. Andrà quindi stimato il numero di edifici che dovrebbero ricadere in ogni singola classe, ipotizzando poi l'entità degli sconti fiscali possibili, attività propedeutica alla definizione esatta del nuovo sismabonus.