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Codice Incendi: ancora basse le percentuali di ingegneri che lo applicano

Ad oltre un anno dalla pubblicazione del DM 03/08/2015 “Norme tecniche di prevenzione incendi” e dopo 10 mesi dalla sua entrata in vigore, il Gdl sicurezza del CNI ha sottoposto a tutti gli ingegneri un questionario con lo scopo di accertare l’opinione maturata dai professionisti antincendio sul nuovo Codice.

 Lo si evince dall’ultimo sondaggio realizzato dal CNI e inviato a tutti gli ingegneri.

Ad oltre un anno dalla pubblicazione del DM 03/08/2015 “Norme tecniche di prevenzione incendi” e dopo 10 mesi dalla sua entrata in vigore, il Gdl sicurezza del CNI ha sottoposto a tutti gli ingegneri un questionario con lo scopo di accertare l’opinione maturata dai professionisti antincendio sul nuovo Codice.

TEMI DEL SONDAGGIO. Il sondaggio in particolare ha voluto indagare in merito alla:

- conoscenza del Codice di prevenzione incendi

- livello di apprezzamento dei nuovi criteri progettuali

- vantaggi e/o difficoltà riscontrate nell’uso del Codice

- impatto sugli stakeholder (professionisti antincendio, VVF, committenti)

- prospettive a breve-medio termine

- suggerimenti migliorativi sul decreto.

I RISULTATI. Inviato ad oltre 170.000 ingegneri e reso disponibile per 17 giorni il sondaggio è stato compilato da 2008 professionisti tecnici che hanno liberamente dato il loro giudizio in modo anonimo.

Analizzando le risposte alle varie domande (11) poste dal CNI emerge innanzitutto che chi ha risposto al sondaggio costituisce per il 62,6% professionisti antincendio.

Degna di attenzione è la percentuale di professionisti (52,3%) che avendo avuto la possibilità di utilizzare il Codice hanno poi risposto che “non ci ha neanche provato”, mentre il 10,6% dei professionisti ha risposto che dopo un tentativo hanno rinunciato, ricorrendo ai metodi tradizionali di progettazione.

Si ritiene di poter individuare nelle risposte successive le ragioni di questo comportamento arrendevole: infatti, tra questi 62,9% (=52,3+10,6) di ingegneri “rinunciatari”, n. 407 (pari a circa il 45%) ha compilato un suggerimento/commento finale (risposta 11), dimostrando interesse per il Codice o comunque la volontà di riprovarci qualora le difficoltà incontrate si potessero risolvere (corsi di formazione, disponibilità e incentivazione da parte dei VVF, maggior tempo disponibile per familiarizzare con il Codice, adeguato riconoscimento economico da parte della committenza).

È infine significativa la quota del 37% di ingegneri che hanno utilizzato il Codice, con o senza qualche difficoltà.

Per capire meglio le difficoltà e le eventuali proposte alla domanda 8: “Cosa proponi per migliorare il codice e favorirne l’applicazione più diffusa?”  le risposte hanno individuato vari fattori in queste percentuali:

 

La maggioranza degli intervistati ritiene che l’affermazione definitiva del Codice sia subordinata all’integrazione delle RTV mancanti.

È invece marginale (19,9%) la quota dei colleghi interessata alla cogenza assoluta ed esclusiva del Codice, con l’abolizione del cosiddetto “doppio binario”; infatti chi già utilizza volontariamente ed apprezza gli strumenti del nuovo Codice non avrebbe alcun beneficio dalla sua futura obbligatorietà; di contro, chi non fa ricorso al Codice non ne chiederà mai l’imposizione forzata.

PER CONOSCERE TUTTI I RISULTATI E’ POSSIBILE SCARICARE IL DOCUMENTO MESSO A PUNTO DAL GDL SICUREZZA DEL CNI

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