Partita Iva e nuove professioni: cosa succede con la nuova Manovra
Il Governo ha reso disponibili una serie di dossier sulle novità della Legge di Bilancio 2017 al vaglio della Camera, tra cui la riduzione del Cuneo fiscale per le Partite IVA, free lance e nuove professioni
Mentreil DDL Bilancio 2017 è alla Camera, il team economico di Palazzo Chigi ha fornito alcuni Dossier di chiarimento sulle principali novità: si va dal diritto allo studio agli sgravi contributi per chi assume giovani, dal nuovo fisco al contrasto alla povertà, fino alla riduzione del Cuneo per le Partite IVA.
Il Dossier che interessa maggiormente i professionisti tecnici è senza dubbio "Partite Iva: scende il cuneo contributivo per free-lance e nuove professioni", dove si specifica che il cuneo contributivo per le partite Iva scende con queste specifiche:
- per le partite Iva non-ordiniste l’aliquota contributiva della gestione separata Inps dal 2017 scende al 25 per cento (più lo 0,72 per cento per prestazioni assistenziali)
- la riduzione è di 2 punti rispetto al 2016 (l’attuale aliquota è del 27 per cento), di 7 punti per il 2017 e di ben 8 punti a partire dal 2018 (secondo la normativa attuale, infatti, l’aliquota sarebbe aumentata al 32 per cento nel 2017 e al 33 per cento dal 2018).
L'intervento, quindi, "taglia di 8 punti il cuneo contributivo delle partite Iva, che oggi pagano autonomamente più contributi di qualsiasi altro lavoratore", si specifica nel Dossier, e "rende omogenea l’aliquota previdenziale con quella degli altri lavoratori autonomi, coerentemente con il Jobs Act che ha tracciato una distinzione netta tra lavoro dipendente e autonomo".
Secondo Palazzo Chigi, considerando che un lavoratore autonomo paga in proprio i contributi, non più dovuti in pensione, il tasso di sostituzione netto all’età della pensione di vecchiaia anche con un’aliquota del 25% sarà attorno al 70%-80%, simile a quello di un lavoratore dipendente con un’aliquota del 33% (ma che paga direttamente solo la parte del 9% di contributi).