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Regime dei minimi e trasfertisti: agevolazioni in arrivo

L’esame del Collegato Fiscale alla Manovra 2017 prosegue con novità rilevanti: si va verso l’abolizione degli Studi di settore, il 27% di aliquota sullo sforamento fino a 15 mila euro per i contribuenti appartenenti al regime dei minimi e agevolazioni per i trasfertisti

L’esame del Collegato Fiscale alla Manovra 2017 prosegue con novità rilevanti: si va verso l’abolizione degli Studi di settore, il 27% di aliquota sullo sforamento fino a 15 mila euro per i contribuenti appartenenti al regime dei minimi e agevolazioni per i trasfertisti

Novità interessanti, per professionisti e imprese, arrivano dall’esame del DL Fiscale 193/2016, il cosiddetto Collegato Fiscale alla Legge di Bilancio 2017 in esame alla Camera che dovrà essere convertito in legge entro il 31/12/2016.

Regime dei Minimi
Per i contribuenti appartenenti al regime dei minimi che abbiano sforato, ossia conseguito ricavi o compensi superiori alla legge vigente ‘dentro’ il limite di 15.000 euro, ci sarà la possibilità (art. 7-sexies), in alternativa all’uscita dal regime, di chiedere che l’eccedenza sia tassata al 27% (imposta sostitutiva). La facoltà è esercitabile per due anni di imposta, non consecutivi, per ogni

Trasfertisti e lavoratori in trasferta
Si tratta delle agevolazioni Irpef per i lavoratori trasfertisti: previsto (art 7-quinquies) un abbattimento del 50% del reddito imponibile percepito a titolo di indennità e premi. Per beneficiare delle agevolazioni, ecco le condizioni:
- mancata indicazione nel contratto e/o lettera di assunzione della sede di lavoro;
- svolgimento di una attività lavorativa con continua mobilità del dipendente;
- corresponsione al dipendente di una indennità o maggiorazione di retribuzione in misura fissa, attribuite senza distinguere se il dipendente si è effettivamente recato in trasferta e dove la stessa si è svolta.

Via gli studi di settore
Gli studi di settore saranno aboliti con l’introduzione contestuale, dal periodo di imposta in corso al 31/12/2017, con decreto ministeriale, appositi “indici sintetici di affidabilità fiscale”, collegati con livelli premiali per i contribuenti più affidabili, anche a livello di esclusione o riduzione dei termini per gli accertamenti.