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Decreto "Salva Italia": risvolti fiscali e nuove regole per le libere professioni

L’Esecutivo guidato dall’On. Mario Monti ha esordito con un provvedimento all’insegna del rigore. Finalizzato, nelle intenzioni, a stabilizzare i conti pubblici e a promuovere la crescita del Paese, il D.L. 6 dicembre 2011 n. 201 convertito, con modificazioni, in L. 22 dicembre 2011, n. 214, noto come “Salva Italia”, “Manovra di Natale” o “Decreto Monti”, chiude un 2011 già disseminato di interventi volti ad assestare i conti dello Stato e al rilancio dell’economia. Si pensi al “Decreto sviluppo”, alla “Manovra correttiva”, alla “Manovra di Ferragosto” e, da ultimo, alla “Legge di stabilità”, emanata nelle ore immediatamente precedenti alla caduta del Governo Berlusconi. Ognuna di queste manovre contiene novità fiscali più o meno rilevanti ma è il “Salva Italia” ad incidere in modo più stringente ed immediato sui contribuenti.
Rimanendo in ambito tributario – senza incursioni in altri settori, come quello previdenziale, anch’esso significativamente riformato – balza innanzitutto all’occhio il ritorno dell’imposizione sulla prima casa e l’innalzamento della “patrimoniale” su tutte le altre tipologie di immobili. L’imposta municipale (IMU), che dal 2012 sostituisce l’ICI, farà sentire i suoi effetti dal 18 giugno, allorché si dovrà corrisponderne l’acconto. Debutta invece con effetto già dal 2011 – dunque con la dichiarazione dei redditi di quest’anno – l’aumento dell’addizionale regionale Irpef dallo 0,9% all’1,23%. L’IVA al 23% scatterà invece dal 1 ottobre 2012. Da rilevare anche l’aumento delle accise sui carburanti e dei bolli sui depositi titoli, l’introduzione di un’imposta su attività finanziarie e immobili detenuti all’estero, l’imposizione dei conti “scudati”, l’aumento del superbollo per auto con potenza superiore a 185 cavalli e l’introduzione di una tassa su imbarcazioni da diporto e aerei privati.
Si riscontra, al contempo, qualche aspetto positivo della manovra. Per esempio, le agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie, pari al 36%, diventano permanenti mentre viene prorogato a tutto il 2012 il bonus del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici. Per imprese e professionisti sono previste alcune deduzioni Irap al fine di alleggerire l’onere fiscale del costo del lavoro. Il cosiddetto ACE, ovvero aiuto alla crescita economica, concesso in caso di incrementi delle dotazioni patrimoniali, è invece riservato alle sole imprese.
Sul fronte della lotta all’evasione si registrano due misure molto significative. La prima è il divieto di utilizzo del contante per transazioni commerciali e finanziarie dai mille euro (compresi) in su. Dal 6 dicembre 2011 (data di entrata in vigore del Decreto “Salva Italia”) possono essere effettuati pagamenti cash solo fino a 999,99 euro. Particolarmente incisiva anche la norma che prevede, dal 1 gennaio 2012, la comunicazione periodica all’anagrafe tributaria, da parte delle banche, di tutte le movimentazioni di conto corrente (e finanziarie in genere) effettuate da ciascun cliente. Previste infine delle regole premiali per chi si allinea ai risultati degli studi di settore e l’inasprimento dei controlli per i soggetti che non raggiungono la congruità e la coerenza richiesti dal software Ge.Ri.Co.
Il decreto Monti contiene altresì disposizioni di carattere non tributario specificamente rivolte alle libere professioni. Esse vanno lette congiuntamente alle norme di riforma del sistema ordinistico, introdotte dalla “manovra di Ferragosto” (D.L. 138/11) e a quelle di liberalizzazione, contenute nel più recente decreto “Cresci Italia”, emanato a gennaio 2012 e attualmente in sede di conversione in Parlamento. Il disegno del Legislatore è quello di promuovere la liberalizzazione del sistema attraverso misure quali l’abrogazione delle tariffe minime e massime, l’introduzione della possibilità di costituire società tra professionisti e con apporti di capitale di terzi, l’obbligo del preventivo scritto (se richiesto dal cliente) e l’accorciamento del praticantato.
Sembra infine in dirittura d’arrivo – e sarebbe quanto mai necessario – un Decreto Legge sulle semplificazioni tributarie. Annunciato a margine di “Telefisco 2012” dal direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, è atteso per i primi mesi dell’anno.