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Sismabonus: le difficoltà per i condomini e l'esclusione dei geometri dalle diagnosi

Dentro le pieghe del DM attuativo del sismabonus: perché solo architetti e ingegneri sono deputati a fare le diagnosi e non anche i geometri? Per come è strutturato, inoltre, difficile realizzare interventi 'detassabili' sui singoli appartamenti di un condominio

Del Sismabonus abbiamo detto (quasi) tutto. Gli approfondimenti sulle linee guida per la classificazione del rischio sismico e sul DM attuativo del MIT che le contiene e che, di fatto, ha dato il via al meccanismo, sono stati completi ed esaustivi ma ci sono un paio di aspetti da approfondire e sono inerenti a quello che "non si può fare" e "si rischia di non poetr fare".

1. Geometri non abilitati alle diagnosi
Il DM attuativo autorizza ingegneri e architetti ad eseguire le diagnosi di classificazione del rischio sismico, per assegnare ai singoli edifici, cioè, la classe di appartenenza. Non sono autorizzati a tale compito i geometri, così come le altre categorie (periti, tecnici). "È evidente che si tratta di un clamoroso errore, perché un decreto ministeriale non può pronunciarsi sulle competenze", ha detto in merito il presidente del Consiglio nazionale dei geometri, Maurizio Savoncelli.

L'art.3 del DM attuativo specifica che "l'efficacia degli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico è attestata dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzioni dei lavori delle strutture e collaudo statico in possesso di laurea in ingegneria o in architettura secondo le competenze del Dpr n. 328 del 2001 e iscritti ai relativi ordini professionali di appartenenza". Anche nello spazio di asseverazione, allegato al DM, si parla solo di ingegneri e archietti.

Perché? Non è dato sapersi, al momento, ed è anche piuttosto strano considerando che nelle recenti verifiche e successive progettazioni delle messe in sicurezza degli immobili danneggiati dai recenti terremoti in Centro Italia, la Protezione Civile ha 'allargato il perimetro', stabilendo nell'ordinanza 422/2016 che "i tecnici incaricati devono essere professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati all'esercizio della professione con competenze di tipo tecnico e strutturale nell'ambito dell'edilizia". Facendo rientrare, quindi, anche i geometri.

Pare che la correzione arriverà presto, includendo anche i geometri nelle diagnosi per l'attuazione del Sismabonus. Ma per adesso la questione è off limits.

2. Sismabonus in condominio: l'attuazione nei singoli appartamenti è difficile
Il presupposto è una semplice intuizione: come è possibile realizzare un intervento che miglori la classe sismica di un immobile, per sua natura collegato strutturalmente ad un altro (o ad altri), senza coinvolgere anche l'altro (gli altri)? La differenza con altri interventi 'detassabili' ma inerenti la ristrutturazione edilizia o la riqualificazione energetica, dove tecnicamente è possibile operare su singole unità immobiliari anche nei condomini, è evidente.

Ricordiamo che, in ottica di lavori di miglioramento sismico in parti comuni di un edificio condominiale, il passaggio di classe viene premiato con un ulteriore 5% di bonus: 75% per interventi che determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore e 85% se le classi diminuite sono due. Per i soli lavori condominiali, inoltre, è prevista la possibilità di cedere la detrazione fiscale alle imprese esecutrici o a soggetti privati, ad esclusione esplicita di banche e altri intermediari finanziari.

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