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Decreto Terremoto: cratere allargato e danno indiretto ultime novità

Il testo del DL Terremoto, rivisto dalla Commissione Ambiente della Camera, è pronto per il voto: ampliamento del cratere con l'ingresso di nove comuni dell'Abruzzo, concessione dell'indennizzo per il danno cosiddetto indiretto e gettito dell'8 per mille da destinare, per dieci anni, alla ricostruzione dei beni culturali danneggiati

Il testo 'rivisto e corretto' del terzo Decreto Terremoto è pronto per la discussione con voto presso l'Aula della Camera: le ultime novità prevedono, fra l'altro, l'ampliamento del cratere abruzzese, la concessione dell'indennizzo per il cosiddetto 'danno indiretto' e il gettito dell'8 per mille ai Beni culturali. Rinviata ancora, invece, la riforma che dovrà istituire le zone franche (misure di agevolazione e esenzione fiscale da attuare attraverso perimetrazioni di alcune aree del territorio colpito dal sisma)

Allargamento cratere
Si aggiungono ai 131 enti locali già individuati i seguenti comuni abruzzesi: Barete (Aq); Cagnano Amiterno (Aq); Pizzoli (Aq); Farindola (Pe); Castelcastagna (Te); Colledara (Te); Isola del Gran Sasso (Te); Pietracamela (Te); Fano Adriano (Te).

Danno indiretto
Vengono stanziati 23 milioni per il solo 2017 a sostegno delle imprese danneggiate - in particolare del settore del turismo e dei servizi - presenti nei comuni del cratere, "a condizione che le stesse abbiano registrato, nei sei mesi successivi agli eventi sismici una riduzione del fatturato annuo in misura non inferiore al 40 per cento rispetto a quello calcolato sulla media del medesimo periodo del triennio precedente". La misura richiede in ogni caso un'attuazione con decreto Sviluppo-Economia.

Credito di imposta
Viene regolamentato il credito di imposta per investimenti, con ripartizione del beneficio per il 25% alle grandi imprese, per il 35% alle medie imprese e per il 45% alle piccole imprese. Copertura totale: 20 milioni nel 2017, 23,9 milioni nel 2018.

8 per mille ai Beni Culturali
L’intero gettito statale dell’8 per mille (per un totale di 150-200 milioni l'anno per dieci anni) sarà destinato alla ricostruzione dei beni culturali danneggiati o distrutti dal terremoto che ha colpito il Centro Italia. Per il promotore dell'emendamento, Ermete Realacci, "l'importanza di questa misura è che si crea un gettito stabile e costante per dieci anni sul quale poter realizzare sicuramente il più grande "distretto del restauro" d'Europa e forse del mondo".