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Decreto Terremoto approvato alla Camera: Casa Italia e piani ricostruzione comunali

La conversione del terzo decreto-legge Terremoto è stata licenziata alla Camera e ora passa al Senato: tra le novità principali, l'istituzione del nuovo dipartimento di casa Italia, il danno indiretto, la delocalizzazione delle imprese del cratere semplificata e la responsabilità comunale sui piani di ricostruzione

Passa al Senato, l'esame (tempo: due settimane) del cosiddetto "terzo" Decreto Terremoto, la "Conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, recante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017" - A.C. 4286. Vediamo tutte le novità salienti.

Nuova Casa Italia
Casa Italia diventerà un dipartimento di Palazzo Chigi che si occuperà della sicurezza delle aree urbane e dell'efficientamento energetico degli edifici. L’emendamento approvato stabilisce che il nuovo dipartimento dovrà occuparsi di ottimizzare gli strumenti volti alla valorizzazione del territorio, delle aree urbane e del patrimonio abitativo, in riferimento alla sicurezza e all'efficienza energetica. Prevista una dotazione organica dirigenziale iniziale di tre posizioni di livello generale e di quattro posizioni di livello non generale e l'autorizzazione al reclutamento di 20 unità di personale non dirigenziale e di 4 unità di personale dirigenziale di livello non generale, tramite concorso. A livello di finanziamento, Casa Italia conterà su 1,3 milioni di euro per l'anno 2017 e di più di 2,5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2018.

Ricostruzione: responsabilità totale ai comuni
Saranno i comuni, e non gli Uffici speciali per la ricostruzione, ad avere la responsabilità di curare la pianificazione urbanistica per la ricostruzione. Gli enti locali potranno comunque avvalersi di tali uffici.

Danno indiretto
Stanziati 23 milioni per il solo 2017 a sostegno delle imprese danneggiate - in particolare del settore del turismo e dei servizi - presenti nei comuni del cratere, "a condizione che le stesse abbiano registrato, nei sei mesi successivi agli eventi sismici una riduzione del fatturato annuo in misura non inferiore al 40 per cento rispetto a quello calcolato sulla media del medesimo periodo del triennio precedente". La misura richiede in ogni caso un'attuazione con decreto Sviluppo-Economia.

Credito di imposta
Viene regolamentato il credito di imposta per investimenti, con ripartizione del beneficio per il 25% alle grandi imprese, per il 35% alle medie imprese e per il 45% alle piccole imprese. Copertura totale: 20 milioni nel 2017, 23,9 milioni nel 2018.

8 per mille ai Beni Culturali
L’intero gettito statale dell’8 per mille (per un totale di 150-200 milioni l'anno per dieci anni) sarà destinato alla ricostruzione dei beni culturali danneggiati o distrutti dal terremoto che ha colpito il Centro Italia. Per il promotore dell'emendamento, Ermete Realacci, "l'importanza di questa misura è che si crea un gettito stabile e costante per dieci anni sul quale poter realizzare sicuramente il più grande "distretto del restauro" d'Europa e forse del mondo".

Semplificazione della delocalizzazione delle imprese
Le imprese che si trovano nei comuni del cratere del terremoto potranno essere delocalizzate anche in tutta la provincia dove è ubicata la sede dell'attività economica o produttiva danneggiata dagli eventi sismici, o, nel caso di circoscrizioni territoriali contigue, nell'ambito della provincia limitrofa, anche se collocata in una diversa regione.