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Gli abusi edilizi non sono tutti uguali: approvato il disegno di legge

La commissione Giustizia del Senato ha approvato all'unanimità il disegno di legge "Disposizioni in materia di criteri per l’esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi" che ora passa al Senato. Si distingue tra abusi di speculazione e abusi di necessità

Non tutti gli abusi edilizi sono uguali, e pertanto vanno distinti due casi specifici: quelli di abusivisimo di speculazione quelli di abusivismo di necessità. In base alla casistica, vanno poi stabilite le priorità relative alla demolizione dell'abuso stesso.

E', a grandi linee, quanto prevede il disegno di legge "Disposizioni in materia di criteri per l’esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi" (DDL S.580-B) che è stato approvato all'unanimità dalla commissione Giustizia del Senato e ora approderà alla Camera.

Il ddl pone nella lista delle demolizioni come prioritari gli immobili abusivi “in costruzione” e quelli “non stabilmente abitati”, mentre gli edifici abitati sono in fondo alla scala delle priorità. Inoltre, vanno abbattuti per primi i fabbricati abusivi edificati in zone demaniali o in aree sottoposte a vincolo ambientale, paesaggistico, sismico, idrogeologico, archeologico o storico-artistico. Al secondo posto nella “classifica” degli edifici prioritari da demolire ci sono quelli pericolosi per l’incolumità, mentre al terzo posto figurano gli immobili dei mafiosi – ma non quelli in uso ai familiari dei mafiosi.

Inoltre, il ddl stabilisce che siano i prefetti – e non più i sindaci – a occuparsi dei futuri abbattimenti, attraverso uno stanziamento di 10 milioni di euro annui dal 2017 al 2020. Calcolando che ciascun abbattimento costa 80.000 euro, con tale stanziamento si demolirebbero in tutta Italia solo 130 edifici l’anno.