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Prevenzione sismica: conoscere l’edificio è il primo passo, la diagnostica è lo strumento

Prevenzione sismica: conoscere l’edificio è il primo passo, la diagnostica è lo strumento

In Italia la prevenzione sismica deve focalizzarsi sull’edilizia esistente: le nuove costruzioni sono sempre meno e il tessuto urbanistico ed infrastrutturale è ormai già ben definito. Il territorio nazionale, infatti, è ricco di borghi ed edifici storici eretti prima dell’entrata in vigore delle norme antisismiche, che presentano un’età media molto avanzata: circa il 40% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1960 e circa l’11% è stato realizzato dopo il 1991. Si tratta di un parco edilizio vetusto, eterogeneo e spesso privo di informazioni storico-costruttive aggiornate.  
 
 
Questi fattori evidenziano la vulnerabilità del Patrimonio e richiedono l’attenzione degli addetti ai lavori per riuscire ad individuare un approccio preventivo in grado di limitare le fragilità del costruito.
La direzione da prendere viene indicata dalle normative e dalle direttive nazionali: è proprio il legislatore che, negli anni, ha rimarcato l’importanza di avviare un percorso di prevenzione sugli edifici esistenti, specificando il primo passo da compiere.
 
Il primo passo di prevenzione sismica è la diagnosi degli edifici: solo attraverso le verifiche è possibile conoscere le esigenze del costruito.
 
Dopo il terremoto di San Giuliano nel 2002, l’Ordinanza 3274(OPCM n. 3274 del 2003) ha introdotto l’obbligo di valutazioni sismiche sul patrimonio edilizio. Ha infatti individuato nelle verifiche il primo passo, fondamentale, per conoscere l’edificio e la sua vulnerabilità sismica.
Le Norme Tecniche delle Costruzioni del 2008 riprendono il percorso indicato dall’OPCM e sottolineano la necessità di conoscere le costruzioni prima di pianificare e progettare qualsiasi intervento.  Prescrivono quindi la valutazione degli edifici, ne definiscono gli obiettivi e forniscono anche le linee guida per eseguire le verifiche, al fine di orientare i tecnici verso azioni che permettano la conoscenza dell’edificio e della sua propensione sismica.
L’esigenza di impostare la prevenzione partendo dalla conoscenza degli edifici è il punto di partenza anche del Sismabonus. Il decreto prevede la classificazione degli edifici attraverso una diagnosi iniziale e conclude l’iter attraverso una diagnosi finale. La valutazione iniziale dell’edificio è stata riconosciuta come unico strumento per acquisire le caratteristiche delle costruzioni, individuare le vulnerabilità e circoscrivere le azioni per migliorare l’efficienza della struttura. Le verifiche post intervento diventano invece necessarie per misurare il miglioramento ottenuto, e quindi conoscere il nuovo stato di fatto della costruzione.
Le direttive sono quindi concordi nel definire la strada da intraprendere per gestire il parco edilizio italiano e garantire edifici sicuri: un percorso di conoscenza del costruito e delle vulnerabilità in caso di sisma.  
Il metodo di lavoro condiviso dalle normative, OPCM, NTC fino al Sismabonus, mette al centro la diagnostica sugli edifici, uno strumento  che permette al professionista di acquisire tutte le informazioni necessarie per iniziare il percorso di prevenzione sismica: conoscenza dell’edificio e rilievo delle vulnerabilità. La diagnosi degli immobili rileva, infatti, il rischio sismico degli edifici e le vulnerabilità su cui è necessario agire, supportando i professionisti nella definizione degli interventi. Conoscere le esigenze degli edifici è l’unico modo per definire le azioni di manutenzione, escludendo gli interventi non necessari ed evidenziando invece quelli che comportano un miglioramento significativo della capacità sismica. Inoltre, la diagnosi dell’edificio è anche lo strumento per sapere come disinnescare le situazioni di pericolo e rendere sicuri gli immobili, rispondendo così agli obiettivi di sicurezza e di Salvaguardia della Vita Umana imposti dalle NTC.
 
Lo strumento per conoscere l’edificio ed avviare il percorso di prevenzione sismica
 
Per supportare i professionisti, la diagnostica mette a disposizione metodi di valutazione e verifica sismica in grado di ottenere le informazioni necessarie per conoscere l’edificio, senza ricorrere a prove invasive per le costruzioni o investimenti eccessivi di tempo e risorse per i tecnici. SISMOCERT® è la verifica di vulnerabilità sismica che esegue la diagnosi dell’edificio, calcola l’indice di sicurezza sismica ed indica anche le vulnerabilità locali dell’edificio, rilevando quindi tutte le situazioni su cui agire.
 
Inoltre, SISMOCERT® elabora la classificazione sismica dell’edificio: valuta i parametri di interesse e definisce in quale, tra le 7 classi di rischio, rientra l’edificio.
Nell’ottica Sismabonus agevola tutte le diagnosi richieste per ottenere la detrazione: esamina l’edificio, definisce la classe di rischio e indica come pianificare il miglioramento sismico più idoneo. Ma, al di là del Sismabonus, SISMOCERT® rappresenta uno strumento per tutti i professionisti, un’opportunità per intraprendere il percorso richiesto dalle normative e adottare l’approccio di prevenzione sismica basato sulla valutazione, la diagnosi e la conoscenza delle costruzioni.
 
 

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