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Regolamento edilizio tipo: i comuni della Puglia chiedono il regime transitorio

La proposta di Anci Puglia prevede l'annullamento della precedente delibera di Giunta Regionale, un nuovo atto di recepimento regionale del Regolamento che stabilisca un regime transitorio, con la definizione di due termini: 90 giorni per presentazione di ulteriori progetti per gli imprenditori proponenti e altri 90 giorni per la conclusione della fase istruttoria da parte dei Comuni

La proposta di Anci Puglia prevede l'annullamento della precedente delibera di Giunta Regionale, un nuovo atto di recepimento regionale del Regolamento che stabilisca un regime transitorio, con la definizione di due termini: 90 giorni per presentazione di ulteriori progetti per gli imprenditori proponenti e altri 90 giorni per la conclusione della fase istruttoria da parte dei Comuni

90 giorni per la presentazione di ulteriori progetti per gli imprenditori proponenti e altri 90 giorni per la conclusione della fase istruttoria dei comuni con possibilità di ricorso al silenzio-assenso per i proponenti: è quello che chiedono i comuni pugliesi dopo il recepimento del regolamento edilizio tipo da parte della Regione Puglia, prima (e unica) regione italiana a recepire le definizioni standard in edilizia entro lo scorso 18 aprile.

Nello specifico, Anci Puglia propone l'annullamento della precedente delibera regionale e un nuovo atto di recepimento che stabilisca, appunto, un regolamento con regime transitorio dei termini indicati sopra.

Tutti i passaggi della 'vicenda'
Lo scorso 13 aprile la Puglia ha recepito entro il termine dei 180 giorni (quindi entro il 18 aprile 2017) previsto dall'Intesa del 20 ottobre 2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni raggiunta in sede di Conferenza Unificata sul regolamento edilizio tipo di cui all'art.4, comma 1-sexies del dPR 380/2001. Nella altre regioni italiane, il regolamento è ancora in fase di recepimento.

La delibera di recepimento prevede anche il recepimento nel territorio della Regione Puglia delle 42 "Definizioni uniformi" (valide per l’intero territorio nazionale) e della "Ricognizione delle disposizioni statali incidenti sugli usi e le trasformazioni del territorio e sull’attività edilizia". Non solo: l'adeguamento prevede altresì la ricognizione delle disposizioni statali incidenti sugli usi e le trasformazioni del territorio e sull’attività edilizia delle disposizioni regionali in materia edilizia, la ricognizione delle analoghe disposizioni regionali e l'adeguamento da parte dei comuni dei propri regolamenti edilizi entro centottanta giorni a decorrere dalla pubblicazione della presente deliberazione sul sito internet regionale.

La delibera ha immediato effetto dalla sua pubblicazione per la validità delle 42 definizioni, che non comportano modifiche delle previsioni dimensionali degli strumenti urbanistici vigenti. Pertanto, non sarà necessario per i comuni redigere varianti urbanistiche in quanto le definizioni uniformi prevalgono sugli strumenti vigenti. Ora però, i comuni propongono questa 'modifica': vediamo cosa succederà.

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