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Piano Casa Campania: sanatorie edilizie incostituzionali

Corte Costituzionale: troppe sanatorie in contrasto con il dpr 380/2001. E' uguale a un condono la regolarizzazione di abusi che poi diventano legali per il cambio della normativa successivo

Il Piano Casa della Regione Campania è anticostituzionale. Lo ha sancito la Corte Costituzionale con la sentenza 107/2017, che ha bocciato la legge regionale 6/2016 di proroga del Piano Casa fino al 31 dicembre 2017 ampliando, fra l'altro, le possibilità di sanatoria.

E' proprio su questo aspetto, che la Consulta si è espressa: siccome la legge consente di ottenere il titolo abilitativo in sanatoria pert interventi realizzati senza permesso di costruire, ma che per le loro caratteristiche sono conformi al Piano Casa, un abuso edilizio diventerà successivamente regolare perché nel frattempo la normativa cambia. Questo, per i giudici delle leggi, è inaccettabile poiché risulta un vero e proprio condono.

Il dpr 380/2001, ricorda la Consulta, prevede una doppia conformità degli interventi: per ottenere la sanatoria, cioè, i lavori devono risultare conformi alle norme urbanistiche ed edilizie vigenti nel momento di realizzazione e nel momento di presentazione della domanda di regolarizzazione. La 'post-sanatoria', quindi, non è ammessa.

Più esplicitamente, la Consulta ha citato un esempio fatto dal Governo (che aveva sollevato questione di legittimità costituzionale della legge, considerandola troppo permissiva) che consentiva il recupero dei complessi produttivi dismessi, purché si mantenesse la destinazione ad attività produttive. La norma dichiarata illegittima, invece, ha reso conformi alla LR 19/2009 anche i lavori di recupero dopo i quali è avvenuto il cambio di destinazione d’uso. Una sanatoria giudicata inaccettabile e contraria al buon funzionamento della PA.

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