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L’asfalto che ricarica le auto in transito: PoliTO Charge While Driving

L’asfalto che ricarica le auto in transito: PoliTO Charge While Driving

Ricaricare le batterie delle auto elettriche mentre si viaggia, sfruttando la tecnologia wireless grazie al prototipo Polito Charge While Driving realizzato dal Politecnico di Torino 

La ricerca relativa allo sviluppo delle auto elettriche ha portato ad un forte incremento delle prestazioni tanto che la nuova generazione garantisce autonomie di qualche centinaia di chilometri, tuttavia, uno dei maggiori limiti alla diffusione su larga scala, oltre al prezzo piuttosto elevato, è il tempo di ricarica delle batterie. Ogni ricarica richiede tempi piuttosto lunghi, almeno mezz’ora/un’ora in cui il veicolo deve stare fermo e collegato alla stazione di ricarica. Nessun problema, quindi, per un utilizzo urbano del mezzo con ricarica notturna, ma un lungo viaggio diventa quasi improponibile considerata la scarsità di colonnine in città e in autostrada e i lunghi di tempi ricarica.
Per superare questo problema un gruppo di giovani del Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, coordinato dai professori Paolo Guglielmi e Fabio Freschi, ha messo a punto un progetto innovativo il PoliTO Charge While Driving grazie al quale le auto potrebbero ricaricarsi mentre viaggiano su autostrade attrezzate con appositi sistemi che consentono la ricarica wireless delle batterie mentre il veicolo è in movimento. Un sistema che permetterebbe addirittura di ridurre in prospettiva volume e capacità delle batterie (quindi i costi), nel momento in cui una rete sufficiente di strade e autostrade fosse attrezzata. 
Il prototipo realizzato dal PoliTO si basa su una tecnologia detta Dynamic IPT (Inductive Power Trasfer), che prevede l'impiego di bobine fisse, poste al di sotto del manto stradale, che fanno da trasmettitore e di una bobina installata invece a bordo dell'autoveicolo, che fa da ricevitore.
Il PoliTO Charge While Driving sta per essere testato in un circuito di prova a Susa (TO) presso il centro Guida Sicura MotorOasi Piemonte, dov'è stata realizzata una pista di 100 metri con 50 bobine di trasmissione. 
Una volta verificata l’efficacia e l’affidabilità  e messa a punto la tecnologia in via definitiva sarà però necessario appurarne i costi di implementazione. Allo stato attuale, dotare un metro di asfalto del sistema Inductive Power Trasfer costa 500 euro, comprensivo di tutte le componenti, ma un’applicazione su lunghe tratte contribuirebbe ad abbattere notevolmente i costi di produzione e installazione. 
Riuscendo a dotare le strade dei centri urbani di questo speciale manto si consentirebbe ai mezzi privati e del trasporto pubblico di muoversi caricando costantemente le batterie equipaggiate, che così potrebbero essere più piccole, meno pesanti e meno capienti. Addirittura, per i mezzi pubblici cittadini, l’utilizzo del PoliTO Charge While Driving potrebbe comportare la quasi totale eliminazione delle batterie la cui presenza sarebbe dovuta alle sole necessità di backup. Lo sviluppo di questi sistemi rappresenta quindi una stimolante sfida per l’ingegneria elettrica e potrebbe rappresentare una svolta decisiva per la diffusione e lo sviluppo della mobilità basata su fonti alternative a quelle fossili.
Ricordiamo che la ricerca del Politecnico di Torino si iscrive nel più vasto ambito del progetto della Commissione UE FABRIC (Feasibility analysis and development of on-road charging solutions for future electric vehicles), al quale partecipano altri 24 partner internazionali, che punta a individuare nuove soluzioni per la ricarica wireless dei mezzi elettrici.