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Casa Italia: per la sicurezza sismica servono da 36,8 a oltre 850 miliardi

Per la messa in sicurezza sismica dell'Italia un costo che oscilla da un minimo di 36,8 miliardi e può arrivare a oltre 850 miliardi, a seconda della tipologia costruttiva degli edifici e della classe di rischio del comuni in cui sono stati costruiti.

casa Italia presenta il rapporto finale (al SOLE 24 ORE): per la sicurezza sismica servono 36,8 a oltre 850 miliardi

La scossa di Ischia e l’avvicinarsi del triste compleanno della prima scossa di Amatrice risollevano l’attenzione sul tema della prevenzione e della riduzione della vulnerabilità sismica del patrimonio italiano.
Sulle pagine di oggi del Sole 24 Ore un’analisi del rapporto finale di Casa Italia (ndr. che non è disponibile per nessuno, lo ha solo in anteprima il Sole, bah .. che Paese). Peraltro questo rapporto esce senza un comunicato della Presidenza del Consiglio, e non sappiamo quale verifica presso gli organi tecnici abbia ricevuto.

Ci limiteremo quindi a commentare i dati comunicati dal Sole 24 Ore.

Ricordiamo che la Struttura di missione “Casa Italia” con la funzione di attuare il progetto di cura e valorizzazione del patrimonio abitativo, del territorio e delle aree urbane e finalizzato, in particolare, a rafforzare il sistema di prevenzione del Paese, assicurando, anche tramite il più ampio coordinamento dei soggetti istituzionali coinvolti, l’integrazione e la coerenza tra le diverse misure avviate per la salvaguardia del patrimonio edilizio e infrastrutturale nonché per il contrasto al rischio idrogeologico, con un’adeguata attenzione alla qualità della vita. D’altronde l’età del patrimonio edilizio italiano è così suddivisa:
• 18% realizzato prima del 1919
• 12% realizzato tra il 1919 ed il 1945
• 33% realizzato tra il 1946 e il 1971 (legge n. 1083/1971)
• 18% realizzato tra il 1972 ed il 1981 (legge n. 64/1974)
• 12% realizzato tra il 1982 ed il 1991 (D.M. 20/11/1987)
• 7% realizzato dal 1992 ad oggi (O.P.C.M. n. 3274/2003)

Perché creare Casa Italia quando in Italia abbiamo già un sistema tecnico scientifico consolidato con un organo istituzionale di lunga tradizione e competenza come il Consiglio Superiore dei LL.PP., una delle migliori Protezioni Civili del mondo e una struttura di ricerca accademica ai vertici internazionali della cultura sismica, oltre al CNR, l’ENEA, ReLUIS, #Italia Sicura, e istituti come EUCENTRE? lo ha spiegato direttamente il Capo Missione (ora appena sostituito), il professore Giovanni Azzone, docente di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano. L’obiettivo è quello di creare una struttura, ora un dipartimento, che possa focalizzare la sua attenzione sulla prevenzione e non sulla risoluzione delle emergenze. Quindi un’organizzazione che grazie alla presenza del Sen. Arch. Renzo Piano, del Prof. di Ingegneria Gestionale Giovanni Azzone e ora del nuovo capo dipartimento, il dott. Roberto Giovanni Marino, fino ad oggi a capo del DIPARTIMENTO PER L'INFORMAZIONE E L'EDITORIA, laureato in legge e dal 2012 al 2013 è stato coordinatore dell'Ufficio per le attività di informazione e comunicazione istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La scelta è coerente: per #ItaliaSicura un giornalista, Erasmo D’angelis, per #Casa Italia un esperto di comunicazione.

Veniamo ora al rapporto finale di CASA ITALIA.
Il Sole 24 Ore evidenzia che il rapporto indichi per la messa in sicurezza sismica dell'Italia un costo che oscilla da un minimo di 36,8 miliardi e può arrivare a oltre 850 miliardi, a seconda della tipologia costruttiva degli edifici e della classe di rischio del comuni in cui sono stati costruiti.

Più in particolare Casa Italia ha calcolato che applicare il sismabonus ai soli edifici in muratura portante che si trovano nei 648 comuni più pericolosi richiederebbe allo Stato un costo di quasi 25 miliardi di euro «sotto forma di minori imposte». Per i primissimi passi, ovvero una vasta attività di diagnosi sull'esistente e una dimostrazione pratica di come attuare gli interventi, attraverso alcuni cantieri-pilota, servirebbero circa 125 milioni, di cui circa 100 milioni per completare l'indagine sugli immobili più vulnerabili nelle aree più a rischio. L'attuazione delle indagini speditive, affidato al ministero delle Infrastrutture prevede un necessario coinvolgimento su larga scala delle professioni tecniche.

Fatte l’indagini il Sole ci ricorda i numeri previsti da Casa Italia per gli interventi, e qui i costi variano, come si diceva, a seconda del tipo di immobile che si considera e delle zone sismiche si prendono in esame. Il costo "minimo”, quello di 36,8 miliardi, si riferisce alla diagnosi condotta sui soli edifici realizzati in muratura portante e che si trovano nei 648 comuni a maggior rischio sismico. Se si includono gli edifici in calcestruzzo armato realizzati prima del 1971 (prime norme antisismiche) il conto sale a 46,4 miliardi; con quelli in cemento armato realizzati fino al 1981 il costo sale a 56 miliardi. Se poi si allarga anche il numero dei Comuni si arriva appunto a 850,7 miliardi.

Ma come è stato stimato il costo? Casa Italia ha valutato un costo medio di 400 euro a mq per una abitazione di 110 metri quadrati, poi attraverso l'ultimo censimento Istat, è stato possibile compiere le proiezioni di cui sopra.

Un commento personale

Innanzitutto evidenziare che il rischio più urgente da affrontare riguarda gli edifici a muratura portante è poco corretto. Abbiamo edifici storici in piedi da centinaia di anni fatti in muratura che hanno resistito a forti scosse di terremoto. Si rischia di creare un panico non giustificato, oltre a un declassamento di immobili che invece non sono così a rischio.
Poi la stima dei 400 euro. Appare un po’ semplicistica.

Vediamo chi se ne è occupato: potrebbe venire fuori dal contributo di idee di Renzo Piano e la professionalità del gruppo G124, fondato dall'architetto e senatore a vita, che ha come ultimo Tutor (fonte, il sito del g124) Raul Pantaleo (Milano 1962) architetto e co-fondatore di studio TAMassociati e come partecipanti Laura Mazzei (Ferrara,1983), architetto specializzata in interventi incentrati sul recupero urbano e paesaggistico, Anna Merci (Verona, 1982), architetto con un master in Disegno Urbano Sostenibile, ha vissuto gli ultimi quattro anni a Parigi, Nicola Di Croce, architetto, musicista e ricercatore con base a Venezia. Sta concludendo un dottorando in pianificazione territoriale e politiche pubbliche presso lo IUAV di Venezia. Nessuno quindi che possa connotarsi come strutturista, improbabile che possano avere fatto la valutazione da soli.

Chi erano invece i componenti scientifici della struttura di missione Casa Italia e che quindi dovrebbero essere i curatori del rapporto:

  1. Massimo Alvisi (architetto romano, parte del team G124) = compenso 60.000 euro
  2. Michela Arnaboldi (professore ordinario di Accounting Finance & Control, Politecnico di Milano) = compenso 60.000 euro
  3. Giovanni Azzone (Professore ordinario di Sistemi di controllo di gestione, Politecnico di Milano) = compenso “0” euro
  4. Alessandro Balducci (Professore ordinario di URBAN POLICIES e URBAN DESIGN) = compenso 60.000 euro
  5. Marco Cammelli (professore emerito dell’Università degli studi di Bologna, precedente professore ordinario di diritto amministrativo fino al 2011) = compenso “0” euro
  6. Guido Corso (Professore ordinario di Diritto amministrativo nell’Università di Palermo e poi nell’Università di Roma tre) =  compenso “0” euro
  7. Francesco Curci (Postdoctoral Research Fellow at Politecnico di Milano settore URBAN POLICIES) = compenso 45.000 euro
  8. Daniela De Leo (Architetto, ricercatrice confermata e docente in Urbanistica (SSD ICAR 21) = compenso 45.000 euro
  9. Carlo Doglioni (Geologo, dall'aprile 2016 Presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - INGV, già professore ordinario di geodinamica all'Università Sapienza di Roma) = compenso 60.000 euro
  10. Andrea Flori (PhD in Economics IMT School for Advanced Studies, Lucca (IT)) = compenso 45.000 euro
  11. Manuela Grecchi (Professore Ordinario di Architettura Tecnica, Politecnico di MIlano) = compenso 60.000 euro
  12. Massimo Livi Bacci (Senatore, già professore di demografia all'Università di Firenze) = compenso “0” euro
  13. Alessandra Menafoglio, (Ricercatore Statistica, Dipartimento di Matematica Politecnico di Milano) = compenso 45.000 euro
  14. Maurizio Milan (Consulente di Renzo Piano, ha partecipato alla realizzazione di molti progetti dell' Architetto genovese) = compenso 60.000 euro
  15. Fabio Pammolli (Professore di Economia e Management al Politecnico di Milano) = compenso 60.000 euro
  16. Pietro Petraroia, (Laura in Lettere, componente di Commissioni e consulente Pubblico) = compenso “0” euro 
  17. Davide Rampello (Manager culturale, Curatore dei contenuti Artistici dell’Expo Milano 2015)  = compenso 60.000 euro
  18. Piercesare Secchi (Piercesare Secchi, Professore di Statistica, Dipartimento di Matematica, Politecnico di Milano) = compenso 60.000 euro

Una commissione in cui figura quindi un solo ingegnere (Maurizio Milan), che pur se quotato e riconosciuta esperienza ci pare un po’ poco considerato che Casa Italia si è occupata di Sismica e che la nutrita Commissione è costata solo di compensi oltre 720mila euro (un miliardo e 400 milioni circa delle vecchie lire).

Certo, nel predisporre il costoso rapporto hanno incontrato anche il sistema universitario tra cui il Presidente della CRUI, Gaetano Manfredi, e i docenti Maria Brovelli, Bernardino Chiaia, Edoardo Cosenza, Stefano Della Torre, Bruno Dente, Marco Gianinetto, Franco Guzzetti, Lorenzo Jurina, Monica Papini, Margherita Russo, Adolfo Santini, Marco Savoia e Bruno Zanardi (questi hanno dato i contributi in modo gratuito).

Ma in un Paese che ha appena pubblicato i Sisma Bonus sarebbe stato interessante sapere (non avendo il rapporto parlo per supposizione) se con il costo di 400 euro/mq per appartamento si prevede il miglioramento diu na classe sismica, o di due, o di addirittura l’adeguamento sismico dell’edificio. Ah, la parola edificio me la ero dimenticata: ma si può mettere in sicurezza sismica un appartamento senza intervenire sull’intero edificio ?

L’impressione è che l’operazione Casa Italia sia una operazione mediatica, e la nomina di un responsabile che nella sua vita si è occupato sempre di comunicazione un po’ me lo conferma, e ancora una volta non sia pensato come valorizzare le istituzioni presenti (il Consiglio Superiore dei LLPP con pochi uomini e risorse e a costo zero ha prodotto di recente il SISMA BONUS) e crearne di nuove, con comitati in cui a figure di sicura competenza tecnica si siano affiancati anche “non esperti” ma amici.

Ora per proseguire il programma sono stati scelti 10 luoghi nei quali avviare i cantieri sperimentali "di Renzo Piano" e per farlo sono destinati 25 milioni di euro, che Gentiloni nella recente conferenza stampa ha dichiarato “già individuati.” In attesa di leggere quindi il rapporto non posso che evidenziare una “enorme” preoccupazione per i 25 milioni che ora si spenderanno. Nella sua video Intervista Azzone mi aveva quasi convinto, ma questi dati poco.

Per concludere, il Sole 24 Ore ci riporta che il rapporto dedica dei capitoli anche ad altre potenziali emergenze legate al rischio vulcanico e al rischio idrogeologico, anche se, di fatto, molte delle competenze che il governo aveva inizialmente affidato alla neonata struttura sono poi state riassorbite da altre amministrazioni (ministero Ambiente, protezione Civile e ministero Infrastrutture), lasciando a Casa Italia l'attuale sola focalizzazione esclusiva sul rischio sismico del patrimonio di edilizia residenziale, pubblica e privata.

Andrea Dari


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GIOVANNI AZZONE - COORDINATORE CASA ITALIA, CONGRESSO NAZIONALE ORDINI INGEGNERI

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