Inarsind ha inviato una lettera al ministro dell'Economia per chiedere l'esclusione di ingegneri e architetti dall'obbligo del POS, per le cui modalità operative non porterebbe alcun vantaggio alla collettività
L'obbligo del POS non è pertinente con l'attività tipica degli ingegneri e degli architetti liberi professionisti: sulla base di questo assunto, Inarsind ha pubblicato sul suo portale un comunicato in cui si sostiene che il problema potrebbe essere risolto con rimando all'art.693 del Codice Penale e, contestualmente, pubblicato la lettera inviata al Ministro dell'Economia Padoan in cui si chiede di escludere le due categorie professionali dall'utilizzo del POS obbligatorio, che prevederà - dall'entrata in vigore del decreto attuativo ormai perfezionato - multe fino a 30 euro per ogni transizione negata.
I motivi della contrarietà all'obbligo del POS
Per Inarsind le modalità operative di architetti ed ingegneri liberi professionisti sono pertanto tali, per tempistiche, importi e rapporto tra cliente e professionista, da non corrispondere a quelle del pagamento mediante POS. "Si ritiene quindi che l’estensione di tale obbligo ai professionisti architetti ed ingegneri non vada ad introdurre alcun vantaggio o miglioramento del servizio per il cliente, che mai riteniamo si recherebbe presso lo Studio appositamente per pagare con il POS quando può facilmente fare un bonifico on line, molto spesso a costo zero, costituendo invece un ulteriore costo da sostenere per il professionista che nessun utilizzo farebbe del servizio".
News Vedi tutte