Data Pubblicazione:

Equo compenso: nuovo DDL presentato in Senato

Riforma della disciplina in materia dell'equo compenso dei professionisti: si prevede un equo compenso al professionista esercente un'attività intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione e la nullità dei patti che prevedano compensi manifestamente sproporzionati alle opere prestate

L’equo compenso deve essere tale da assicurare la remunerazione economica dell’opera svolta, comprensiva del valore economico e di risultato dell’opera, dei costi di produzione e del valore aggiunto eventualmente arrecato al processo di produzione dell’impresa nonché dell’utile da conseguire per il professionista.

Lo stabilisce l'art.1, comma 1 del nuovo DDL "Riforma della disciplina in materia di equo compenso dei professionisti" presentato in data 27 settembre 2017 al Senato su iniziativa dei senatori Serenella Fucksia e Gaetano Quagliariello (cofirmatario) del Gruppo Federazione della Libertà (Id-PL, PLI).

Le parti salienti del DDL specificano che:

  • il professionista deve rendere noto al committente il grado di complessità della prestazione, informandolo degli oneri conosciuti e calcolabili dal momento del conferimento dell’incarico fino alla conclusione dello stesso, e deve indicare i dati della polizza assicurativa sottoscritta per rifondere i danni eventualmente provocati nell’esercizio dell’attività professionale;
  • la misura del compenso è anticipatamente comunicata al committente con indicazione di un preventivo approssimativo, da definire all’atto della stipula del contratto, e deve essere adeguato all’importanza dell’opera;
  • nel contratto devono essere indicate distintamente per ogni singola prestazione fornita le voci di costo complete, comprensive di spese, oneri e contributi
  • è nullo ogni patto che preveda compensi manifestamente sproporzionati all’opera prestata;
  • è possibile, da parte del committente, esercitare un'azione di responsabilità professionale se il professionista richiede un compenso palesemente sproporzionato.