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Copertura lastrico solare e realizzazione vano-scala: necessario il permesso di costruire

Consiglio di Stato: se oltre ad apportare ulteriori utilità ai locali abitativi (nella specie un affaccio prima impossibile), il lastrico solare non calpestabile risulta collegato funzionalmente all'abitazione dal vano-scala ne diventa parte integrante con evidente aumento della superficie

L'intervento di copertura del lastrico solare scollegato dall'abitazione, effettuato per collegarlo tramite parapetto con contestuale realizzazione del vano-scala di collegamento 'chiede' il permesso di costruire e non può bastare la semplice SCIA alternativa al PDC ex art.23 dpr 380/2001.

Il Consiglio di Stato, nella sentenza 4760/2017, spiega che un tale intervento non solo apporta ulteriori utilità ai locali abitativi ma ne aumenta la superficie: pertanto trattasi di ristrutturazione edilizia, assentibile con permesso di costruire.

Palazzo Spada ricorda la discriminante tra lavori di restauro (in cui è sufficiente la SCIA) e ristrutturazione (dove invece serve il PDC): i primi sono diretti a conservare l'edificio nel rispetto della sua tipologia, forma e struttura, senza alcun inserimento di elementi innovativi sotto l'aspetto della migliore e più ampia fruizione (anche se sostitutivi di quelli precedenti), mentre la seconda ottiene il risultato di modificare l'originaria consistenza fisica dell'edificio, grazie, tra le altre cose, ad una nuova e migliore redistribuzione funzionale (o, il che è lo stesso, una nuova destinazione d'uso) di superfici altrimenti utilizzate come una mera copertura.

In definitiva, pur trattandosi di un intervento di cui al combinato disposto dall'art. 3, c. 1, lett. d) e dell'art. 10, c. 1 del dpr 380/2001, non può esser invocata la procedura semplifica speciale (ossia, SCIA alternativa al PDC).