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La rivoluzione digitale del vivere che cambierà le città, gli edifici, e le professioni

Gli edifici verranno progettati così come lo si fa oggi? il BIM sarà il primo passaggio evolutivo verso un nuovo paradigma delle costruzioni ? la gestione digitalizzata degli edifici e dei quartieri porterà alla nascita di nuove figure professionali ? l’invasione di domotica porterà a un problema di Security dei dati ?

Presto le nostre città saranno percorse da auto a guida autonoma.

Auto che la sera, dopo averci accompagnato a casa, andranno a parcheggiare in aree apposite e comuni. E la mattina, dopo averci portato al lavoro, torneranno a casa per accompagnare la nostra moglie per i relativi impegni. Non la spesa, perchè questa arriverà con droni sula base di ordini inviati alcuni da smartphone, altri direttamente dal nostro frigorifero che in autonomia si accorgerà che è finito il latte o stanno per esaurirsi le uova. Molti di noi lavoreranno peraltro da casa, grazie al potenziamento delle reti telematiche e alla diffusione di nuove tecnologie, come gli scanner e le stampanti 3D, mentre la produzione pesante sarà delocalizzata in aree del mondo a basso costo di energia e con leggi più deboli sul fronte di ambiente, sicurezza, tutela del lavoro. Cambieranno così anche gli edifici, con meno garage e più spazi di coworking, con regolazioni che si basano su sensori intelligenti diffusi, in grado di interagire sia con l’ambiente esterno che con le persone, e gli animali, all’interno. Ognuno di noi indosserà infatti sensori in grado di comunicare con il sistema circostante regolando la temperatura degli ambienti, l’intensità della luce, l’accensione degli elettrodomestici. Dei dispositivi vocali sincronizzati con i nostri smartphone ci avviseranno del prossimo appuntamento, dell’arrivo del mezzo pubblico, della temperatura esterna, di cosa inserire nello zaino per la scuola dei nostri figli. Le finestre si apriranno solo per consentire uno scambio di aria quando i sensori rileveranno una presenza di CO2 sopra i limiti.
Scompariranno i semafori, e i nostri sensori wereabili si connetteranno con le auto intelligenti per consentirci di attraversare una strada, mentre altri sensori, sempre indossabili, monitoreranno lo stato di salute di ogni persona, comunicando alla farmacia i medicinali da preparare, con stampa 3D, per la nostra cura. Scanner tridimensionali registreranno le nostre caratteristiche e questo ci consentirà di avere abiti su misura in ogni momento.

La visione di un mondo che non è poi così lontano ci porta ad alcune domande.

Gli edifici verranno progettati così come lo si fa oggi? il BIM sarà il primo passaggio evolutivo verso un nuovo paradigma delle costruzioni ? la gestione digitalizzata degli edifici e dei quartieri porterà alla nascita di nuove figure professionali ?  l’invasione di domotica porterà a un problema di Security dei dati ?

Sicuramente sì, a tutte le domande.
Cambierà il modo di progettare gli edifici e le infrastrutture e tutto quello che vediamo oggi intorno a noi diventerà rapidamente obsoleto. Il BIM, oggi visto da molti come il Cerbero, posto a guardia dell’ingresso del mondo della digitalizzazione, è in realtà solo il primo passaggio necessario verso questo cambiamento.
La grande complessità che abbiamo in parte descritto porterà infatti al necessario coinvolgimento di più figure superspecialistiche per la definizione di un progetto che dovrà possedere un patrimonio informativo estremamente completo.
Altrimenti non sarà possibile realizzare un sistema materiale e immateriale interconnesso.

Ma risolto il problema dei linguaggi di collaborazione e dei software informativi ci saranno altri problemi da affrontare, come i linguaggi di comunicazione tra sensori e macchine, le piattaforme di gestione e condivisione dei dati, la security di tutte queste informazioni.

Nell’ultimo Fast e Furios (8) c’è la splendida Charlize Theron che per realizzare un’attentato non ha più bisogno di arruolare eserciti o terroristi, gli basta prendere il controllo telematico di auto a guida autonoma che, incuranti dell’eventuale presenza di passeggeri a bordo, vengono scagliate contro l’obiettivo. E in ogni film di Mission Impossible vediamo situazioni dove attraverso la violazione dei sistemi di gestione degli edifici è possibile poi compiere qualsiasi tipo di azione all’interno di essi.

Con INGENIO da alcuni anni abbiamo fatto la scelta di seguire con continuità lo sviluppo e la diffusione del BIM in Italia e nel mondo e ora, animati dallo stesso obiettivo, ossia aggiornare il mondo dei tecnici sull’evoluzione della professione, allargheremo la nostra attenzione e il nostro approfondimento a queste ulteriori problematiche e, ne sono convinto, opportunità.

Anche con eventi.
E la prima occasione in cui lo facciamo l’avremo durante le Manifestazioni SICUREZZA e Smart Building Expo in programmazione dal 15 al 17 novembre presso il quartiere fieristico di Milano Rho, dove cercheremo di dare alcune risposte a questi quesiti attraverso la realizzazione di tre eventi, organizzati con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli ingegneri. Ogni convegno darà diritto a crediti professionali (richiesti).



Il titolo generale a cui fanno riferimento i tre convegni è "La rivoluzione digitale del costruire - BIM: Innovazione impiantistica e progettazione” perchè di rivoluzione si tratta. E come tutte le rivoluzioni porterà a nuovi eroi e ignoti caduti.

La necessità di affrontare le nuove priorità ed esigenze del costruire porterà infatti a una nuova organizzazione degli studi professionali, in cui non sarà più la differenziazione tra architetti e ingegneri a caratterizzare la forza propulsiva e la capacità progettuale, ma un nuovo piano di competenze con esperti di BIM, BMS, di rilievo, di gestione dei dati, di modellazione strutturale, energetica, fluidodinamica, funzionale, sociale. Il professionista condotto, quello che si occupa di problemi di catasto, energetica, rinforzi strutturali diventerà sempre più un referente di quartiere, per piccoli interventi, mentre fioriranno studi anche di piccoli dimensioni in grado di saper approfondire con una nuova visione temi super specialistici e quindi integrarsi con altri studi per lo sviluppo di nuovi progetti.



Il primo dei convegni avrà per oggetto il BIM e la sua sfida alla progettazione. Al PAD 3, il 15 novembre 2017, alle ore 14.00 si terrà quindi di convegno"BIM vs DESIGN -
Come il BIM e la Digitalizzazione cambiano il paradigma della progettazione e della gestione degli edifici”.
L’argomento sarà affrontato da progettisti, imprese, commitenti, normatori, accademici, fornitori.
Di particolare rilievo l’intervento dell’ing. Pietro Baratono, Provveditore Opere Pubbliche Regione Lombardia ed Emilia Romagna, su come Il BIM entra negli appalti pubblici.
Durante il convegno anche casi concreti, come quello dell’applicazione del BIM nella progettazione energetica a cura del prof. Converso.

Sempre alla Fiera di Milano e nel PAD 3, ma il 16 novembre 2017 alle ore 14.00 il convegno "BMS vs DESIGN - Come il Build Management System cambia la progettazione e la gestione degli impianti d’edificio”
Grazie ai numerosi esperti che interverranno si andrà a comprendere come avverrà, anzi come stia avvenendo, la rivoluzione digitale nella progettazione e gestione degli impianti degli Edifici. Con l’aiuto del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, di GBC, dell’Osservatorio IOT, del Politecnico di Torino e della presidenza AICARR cercheremo di comprendere l’evoluzione del BMS e quindi della gestione degli edifici. Con una contaminazione ad Industry 4.0 grazie al referente del CTI per le norme di settore.
Anche in questo caso ci saranno delle Case history.

E sempre al PAD 3, il 17 novembre 2017 alle ore 14.00 l’evento conclusivo della triade, il seminario "security vs BIM & BMS - Le cross-correlazioni e i problemi della sicurezza dei dati in un’edilizia digitalizzata”
Attenzione, non sarà un convegno dedicato ai professionisti dell’ICT, ma a chi opera nelle costruzioni - progettisti, committenti, fornitori - per comprendere i rischi della digitalizzazione e le soluzioni da adottare. Grazie agli esperti affronteremo il problema della banche dati e delle piattaforme di progettazione, perchè un progetto condiviso sia anche un progetto sicuro: chi può accedere alla modifica, gestione, visione dei progetti ? chi può conoscere i particolari costruttivi e gestionali ? che livello di sicurezza devono avere gli impianti, i sensori, i dispositivi tecnologici intelligenti ? quali problematiche devono porsi i committenti pubblici quando utilizzano tecnologie di controllo sociale ? e i progettisti dell’edificio che cosa devono sapere quando inseriscono in un progetto BIM i componenti intelligenti di un sistema a rischio violabilità ?
Questo convegno è forse il più avveniristico dei tre, quello che porta a un nuovo livello di visione progettuale, quella che potrebbe fare la differenza tra un progetto del futuro e uno sbagliato. Ed è anche per questo che parleremo di responsabilità del progettista e della figura professionale che dovrà occuparsi di queste materie.

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