Restauro e Conservazione | ISI - ASSOCIAZIONE INGEGNERIA SISMICA ITALIANA
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Lettera aperta: ISI scrive a Sessa a sostegno del ruolo dell'ingegneria nel restauro monumentale

Ill.mo Presidente, a nome di ISI, associazione ingegneria sismica italiana, colgo l’opportunità di questo spazio su INGENIO per unirmi all’accorato invito del Prof.Borri, pubblicato su questo stesso portale il 25/09 u.s.

Lettera aperta, all'attenzione dell'Ing. Massimo Sessa

Presidente del Consiglio Superiore dei LL.PP.

 

Ill.mo Presidente,

a nome di ISI, associazione ingegneria sismica italiana, colgo l’opportunità di questo spazio su INGENIO per unirmi all’accorato invito del Prof.Borri, pubblicato su questo stesso portale il 25/09 u.s.. (LINK)

I fatti appena accaduti a Firenze (basilica di S.Croce) e a Roma (chiesa Domine Quo Vadis) ci ripropongono purtroppo con triste attualità il tema della prevenzione sismica nella gestione del patrimonio artistico-culturale italiano, e fanno da nuovo, grave ammonimento sul ritardo che stiamo accumulando, come Paese, nell’affrontare il problema in una logica di sistema.
Della necessità di quest’ultima, infatti, ritengo si debba anzitutto iniziare a ragionare, e di ciò ho letto, condividendo, nella lettera del Professore.

L’incalcolabile valore storico e artistico del nostro immenso patrimonio culturale, invidiato da tutto il mondo, dovrebbe meritare infatti un’attenzione ed una cura, anche sotto l’aspetto della vulnerabilità sismica, almeno pari a quelle dedicate al resto del costruito; nel caso specifico, anzi, vi è ancor più bisogno, allo stesso tempo, di sensibilità e perizia tecnica particolari; ragion per cui dovrebbe apparire evidente l’imprescindibilità che alle “cure” architettoniche si accompagnino quelle ingegneristiche, per preservare e garantire al nostro Paese il valore inestimabile dell’eredità che il passato ci ha lasciato e di cui possiamo giustamente far vanto.

A tanto privilegio corrispondono però ancor maggiori responsabilità.

Ora, non difettando certo, come sistema-Paese, delle competenze specifiche in fatto di tecnica e tecnologia al servizio della cultura e della prevenzione del rischio sismico, dovremmo sentirci a maggior ragione colpevoli per non riuscire ad integrarle e metterle a sistema, come invece riuscirebbe di fare, ad esempio, ad un’equipe di specialisti di fronte ad un problema complesso e multidisciplinare.

E’ dunque in tal senso che nella lettera del Prof.Borri ho letto sì un invito alle Istituzioni, e al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in particolare, a farsi scientificamente cardine delle diverse competenze concorrenti e necessarie nell’affrontare questo tema, ma l’ho interpretato anche come una provocazione ed uno stimolo rivolto a tutto il settore, ivi incluse le associazioni tecnico-scientifiche; con questo spirito ho ritenuto perciò di far seguito alla lettera del Professore con questa mia, per conto di ISI, nell’auspicio che sotto la regia autorevole del Consiglio Superiore e del suo Presidente si riesca ad attuare una sinergia di risorse, intelligenze e competenze di cui Istituzioni, Accademia ed associazionismo culturale certamente dispongono.

Per arduo che possa sembrare un lavoro così ampio di coordinamento, vi è il prestigio ed il valore dell’immensa ricchezza artistica del nostro Paese ad imporci, quantomeno, l’onere e l’onore di produrre il massimo sforzo nel tentativo di farlo.

 

Luca Ferrari

Presidente ISI - Associazione Ingegneria Sismica Italiana

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