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Le Identità Digitali delle Professioni Tecniche

Nell'attesa della pubblicazione del decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che dovrebbe disciplinare modi e tempi dell'adozione obbligatoria della gestione informativa nei contratti pubblici, a livello internazionale, specialmente negli Stati Uniti, si intensifica il dibattito sulle conseguenze della richiesta di automazione nelle prassi progettuali.

Se, da un lato, dunque, non solo nel Nostro Paese, si pone con urgenza il quesito sulle modalità effettive di diffusione e di disseminazione della digitalizzazione presso il tessuto professionale, dall'altro, accezioni come Generative Design evocano richieste tendenti all'adozione di soluzioni orientate all'intelligenza artificiale.
Buro Happold o Sweco, ad esempio, stanno riflettendo su come capitalizzare la base di conoscenza offerta da un ampio spettro di modelli informativi sinora prodotti.
In particolare, tre recenti interventi di Phil Bernstein e di Nathan Miller (https://archpaper.com/2017/08/architecture-profession-automation-big-data/ & https://archpaper.com/2017/11/architects-adapt-coming-ai/ oltre che https://provingground.io/2017/11/27/reflecting-on-the-future-of-work/) ben evidenziano come, spostandosi la richiesta da «rendere coerenti» a «rendere automatizzate» le attività progettuali, lo spazio per le componenti davvero creative, pur esaltandosi qualitativamente, si restringa quantitativamente.
Il dilemma, dunque, si gioca tra l'esigenza di illustrare i significati profondi dell'applicazione di metodi e strumenti della modellazione e della gestione informativa e la comprensione dell'immensa sfida che gli ecosistemi digitali, basati sui dati, a cui, tra gli altri, Autodesk, Bentley e Trimble pensano, evocano.

Il tema da dibattere è, pertanto, legato all'identità e al ruolo dei (liberi) professionisti tecnici nei confronti di una evoluzione tecnologica, giuridica, contrattuale e organizzativa che, nel breve termine, appare imperniata sull'efficientamento, sia pure evolutivo, delle prassi vigenti, ma che sul medio e sul lungo periodo, si prospetta assai più incidente sugli statuti e sulle identità.
In definitiva, la scommessa è quella di valorizzare, anche sul piano della remunerazione, capacità creative all'interno di un contesto computazionale che rende, tuttavia, sempre più esteso l'ambito dei servizi replicabili e, quindi, automatizzabili.