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La progettazione operativa come quarto livello di progettazione a garanzia della qualità effettiva di un’opera

Il raggiungimento della qualità è un principio che oggi interessa tutti i settori di produzione e ciò è dettato da un mercato sempre più propenso a porre come elemento fondante delle proprie attività la ricerca del concetto di “qualità”. Questo definisce un sistema complesso che parte dalle caratteristiche specifiche dei materiali di produzione ma passa per l’intero sistema di gestione e controllo delle lavorazioni che conducono alla realizzazione del bene. In un qualunque processo produttivo si avvia un vero e proprio ciclo della qualità, basato sul cerchio di Deming, per il quale ogni processo va pianificato, realizzato, verificato ed eventualmente migliorato.

L’adozione del concetto di qualità e le metodologie per raggiungerla investe naturalmente anche il settore delle costruzioni, dove la “qualità generale” di un’opera edilizia/architettonica viene “misurata dalla soddisfazione dei bisogni per i quali essa è stata realizzata”. Durante il processo produttivo si tiene conto della qualità su più livelli di progettazione (D.Lgs. 50/2016, “Codice dei contratti pubblici”) in funzione della qualità tipologica ed ambientale nel progetto di fattibilità tecnico-economica e quello definitivo, ed in funzione della qualità tecnologica durante la progettazione definitiva ed esecutiva.

Questa “propensione qualitativa” si completa con la qualità effettiva che deriva invece dalla progettazione operativa in fase esecutiva avente come scopo la corrispondenza della qualità finale ai livelli espressi nelle fasi di progettazione precedenti. La qualità operativa, infatti, può essere definita come la “capacità di un prodotto di soddisfare i livelli attesi di un programma prestazionale riferito alla riduzione delle risorse e dei tempi necessari, dall’arrivo in cantiere fino alla sua trasformazione o collocazione in opera”. In questa sede si vuole sottolineare l’importanza propria della fase operativa per il raggiungimento degli standard di qualità a cui si protende in ogni fase della progettazione. È infatti proprio durante la fase esecutiva, all’atto della realizzazione dell’opera, che si definisce il successo o l’insuccesso dell’intero processo edilizio quivi si compiono quelle azioni che condurranno alla consegna del bene agli utenti finali. Gli approcci da applicare per il perseguimento della qualità edilizia possono essere di tre tipi: sistema, prodotto ed ispettivo.

L’approccio di sistema segue la UNI EN ISO 9001 occupandosi dei metodi di lavoro e delle procedure mediante l’applicazione di un sistema di gestione della qualità, mentre l’approccio di prodotto valuta la rispondenza alle norme dei singoli materiali. L’approccio ispettivo invece si attua attraverso i controlli e le verifiche durante lo svolgimento delle singole lavorazioni.

La progettazione operativa può essere sintetizzata come l’elaborazione di istruzioni vere e proprie per la corretta esecuzione dell’opera ed attinenti alle operazioni da compiersi per la realizzazione delle singole parti. Questo quarto livello di progettazione si esprime mediante i piani operativi organizzati in sequenza ragionata coerentemente con le specifiche esigenze realizzative delle singole opere e del contesto in cui si colloca il bene. Le indicazioni e le prescrizioni previste dalla norma UNI 10756:1998; 2.1,p.1) che riguarda i contenuti della progettazione esecutiva, regolano il progetto operativo di cantiere, che risulta costituirsi del piano operativo di costruzione, del piano operativo di cantiere e del piano generale di cantiere. La norma UNI 10756:1998 a livello attuativo definisce:

- piano operativo di costruzione come le “indicazioni e prescrizioni per i provvedimenti elementari di formazione in opera e/o di montaggio degli elementi costruttivi, espresse in condizioni d’integrazione e coerenza con il progetto funzionale-spaziale e tecnologico dell’intervento edilizio e nel rispetto delle prescrizioni per la sicurezza previste dalla legge”;

- piano operativo di cantiere come “l’insieme strutturato d’indicazioni e prescrizioni per i procedimenti elementari di formazione in opera e/o montaggio di manufatti, infrastrutture ed elementi impiantistici necessari per l’organizzazione generale del cantiere, nonché per la sua gestione e il suo esercizio, nel rispetto delle prescrizioni per la sicurezza previste dalla legge; opere provvisionali e mezzi d’opera necessari per lo svolgimento delle attività contemplate dal piano operativo di costruzioni, nel rispetto delle prescrizioni per la sicurezza previste dalla legge”;

- piano generale di cantiere invece deve considerare “esigenze tecnico-organizzative relazionate alle risorse evidenziate dall’insieme dei piani operativi di costruzione e dai piani operativi di cantiere, tenendo conto in particolare della programmazione operativa dell’intervento”.

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