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BIM, non più BIM: i Livelli 3 & 4

An Action Plan to Accelerate BIM Option è un documento predisposto dal World Economic Forum (WEF) assieme al Boston Consulting Group (BCG), a seguito di un incontro riservato tenutosi nella seconda parte del 2017 a Londra, a cui hanno partecipato, tra molti altri, il Governo Britannico, Imperial College e Salini Impregilo.

E' utile ricordare questo rapporto, che porta la data del Gennaio 2018, in occasione del WEF Annual Meeting che si tiene dal 23 al 26 Gennaio 2018 a Davos.

In realtà, il testo riassume una serie di istanze ormai ben note, rivolte con insistenza al Settore della Costruzione e dell'Immobiliare da una ridda di società di consulenza e di mezzi di comunicazione, con formulazioni improntate al re-shaping o al re-inventing, secondo cui il necessario incremento di produttività per il comparto sia praticabile solo a condizione che si accresca drasticamente il tasso di digitalizzazione dello stesso. 
A questo proposito, si è ormai formato aprioristicamente un Consensus internazionale, impostato sulla tesi dell'arretratezza digitale del Settore, così radicato e ripetitivo da non ammettere al riguardo un pensiero maggiormente critico, così come sui criteri di misurazione della sua improduttività.

Ciò che, però, appare assolutamente degno di nota è il fatto che, proprio per stimolo della British Standard Institution (BSI), l'ISO, l'ente sovranazionale di normazione, stia conducendo un programma di sviluppo normativo che, partendo dal Building Information Modeling (BIM), si estende molto oltre esso.

Il famoso diagramma di Bew e Richards, tradotto in diverse lingue e rielaborato molte volte, aveva indicato i cosiddetti UK BIM Level, intendendosi per essi la progressione di maturità che appariva in continuità in merito al Livello 2, mentre sembrava in discontinuità per il Livello 3.
Lo UK BIM Level 2, sia pure colla necessità di una rivisitazione a livello continentale, è stato al centro del lavoro dello EU BIM Task Group, promosso inizialmente anch'esso, tra gli altri, dal Governo Britannico, sotto l'egida della Commissione Europea e segnatamente della DG GROW.
Tale diagramma è stato forse implicitamente messo in discussione da Kassem e Succar, che hanno proposto un modello alternativo matriciale, assai articolato, che prevede diverse modalità di attuazione delle politiche pubbliche in materia di digitalizzazione del comparto.

Quale che sia il merito del contendere, il Bew-Richards wedge diagramme, assieme alle famigerate Public Available Specification (PAS) 1192-2 e 1192-3, ha da sempre costituito l'icona della digitalizzazione da parte di strategie governative.

Queste ultime, inoltre, hanno funto da origine per la stesura delle norme ISO19650-1 e 19650-2, attualmente allo stato di revisione finale, dopo una rielaborazione notevole del testo originario delle PAS alla luce delle differenti sensibilità europee ed estraeuropee nei confronti dello UK-Centric Approach.

Il WEF, che con BCG aveva da poco firmato un primo rapporto, dal titolo evocativo Shaping the Future of Construction, ha poi, assieme all'Imperial College, configurato una Transformation Map per il settore della Engineering e della Construction.

Sta di fatto che An Action Plan to Accelerate BIM Option è un documento che riflette perfettamente ciò che strategicamente si sta discutendo all'ISO, anche in virtù del fatto che spesso si trascura che le PAS 1192, inclusa la -5, siano solo i documenti (pre-)normativi più conosciuti, ma non certo, in prospettiva, forzatamente i più significativi: basti, in effetti, ricordare le PAS della serie 180, le BS 8536, le BS 8541 e la BS 7000-4.

La questione che si pone, in ISO così come presso la Commissione Europea (a proposito della Piattaforma Digitale Europea), è piuttosto delicata, non solo per una certa sensibilità comunitaria nei confronti del ruolo dello Stato Membro che si appresterebbe a uscire dalla Unione, ma, soprattutto, per il fatto che gli UK (BIM) Level 3 & 4 si pongono dichiaratamente come innovazione radicale, vertendo su Smart City, Internet of Things, Artificial Intelligence, System Engineering.

Vi sono due locuzioni adoperate per connotare la strategia del Governo Britannico denominata Digital Built Britain, che ha nella University of Cambridge il suo centro di competenza, che spiegano bene quale sia la posta in gioco: Service Provision e Social Outcome.
Tali locuzioni si situano in un contesto ottimamente precisato dal rapporto intitolato Data for the Public Good, prefatto nel 2017 dall'allora presidente della (UK) National Infrastructure Commission, Lord Adonis, poi dimessosi dall'incarico in quanto fervente europeista e remainer.

Il Governo Britannico, pur non essendo il primo ad attuare una politica industriale legata al Building Information Modeling, preceduto parzialmente dalla Danimarca, ha avuto il grande merito di averne valorizzato i contenuti (a beneficio dell'intero sistema britannico delle costruzioni), mettendo concettualmente persino in difficoltà il tradizionale approccio statunitense a livello federale in materia, di tipo bottom-up, anziché top-down o middle-out.
Dal 2010 e dal 2011, anni in cui Paul Morrell lanciava la strategia universalmente nota sono, infatti, passati pochi anni, ma così non sembra, a giudicare dal tasso di emulazione che quello sforzo, ormai canonico, ha avuto in ogni continente.

Il problema, però, è appunto che tutto l'impianto del cosiddetto UK BIM Level 2, il cui completamento, almeno per le solo amministrazioni centrali dello stato inglese (non britannico, giacché le vie gallesi, nord irlandesi e scozzesi sono differenziate), era previsto per l'Aprile 2016, era facilmente intellegibile, nonostante alcune critiche, al contrario, inerenti alla sua pretesa indeterminatezza, mentre i successivi livelli risultano assai complessi e, soprattutto, sono incentrati su una profonda trasformazione, quasi una cesura epistemologica, che riguardano l'identità degli operatori, la natura dei prodotti, oltreché l'essenza dei processi.

Probabilmente, esulando dall'ambito comunitario, tracce di questa evoluzione possono essere trovate nelle iniziative di Alphabet (Google) sulla città interconnessa, di WeWork sulla individualizzazione dei workplace grazie al machine learning, sull'edificio cognitivo di IBM, sul cantiere gestito con dispositivi di intelligenza artificiale di Autodesk o di Komatsu.

In sintesi, le espressioni Service Provision e Social Outcome stanno a evidenziare una straordinaria ambizione del Settore della Costruzione e dell'Immobiliare, ridenominatosi Settore dell'Ambiente Costruito, che mira a trasformare i contenitori, edifici e infrastrutture, in dispositivi abilitatori nell'erogazione dei servizi (o, più genericamente, delle attività): beyond bricks and mortar, sulla scorta di ciò che nella Industria 4.0 si definirebbe «rapporto uomo-macchina».

In pratica, a partire dalla centralità che la Maintenance assume nel ciclo di vita di un cespite, sono le Operations che contano per influenzare la qualità di ciò che avviene nei contenitori: l'assunto sostiene che i nuovi prodotti immobiliari e infrastrutturali non solo saranno realizzati con logiche digitali che contraggono la spesa pubblica, ma pure contribuiranno direttamente ai risultati delle attività che in esso si svolgono: dall'assistenza sanitaria alla formazione, dalla mobilità alla produzione.

Ciò che si deve sottolineare è, appunto, la immediatezza del contributo che il contenitore interconnesso e cognitivo darebbe alle persone, agli utenti, che lo popolano o lo fruiscono.
Da alcuni sociologi tedeschi l'Industria 4.0 è stato interpretato come il tentativo di riportare il settore manifatturiero al centro delle politiche governative, divenendo anche paradigma sociale.
Non diversamente si potrebbe dire di questo sforzo in atto nel Settore in oggetto.

La criticità maggiore che si rinviene in questo frangente è che tutto l'impianto dell'introduzione del BIM nella sua forma elementare richiede, a dispetto di una volontà di semplice adattamento, una impostazione innovativa dei quadri contrattuali e organizzativi, cosicché di per se stesso l'aumento atteso della produttività difficilmente può accadere in condizioni semplicemente incrementali, andando a impattare sui capisaldi radicati della conflittualità e della frammentazione: in altre parole, il massimo esito conseguibile col BIM è influenzato dalla revisione di queste due connotazioni degli operatori.

Allorché, in seguito, il processo innovativo divenisse radicale, le reazioni degli operatori sarebbero probabilmente diversificate, potrebbero ingenerare rifiuti.

Basti solo riflettere sulla considerazione per cui le forme di deep learning e di machine learning implichino eventualmente la raccolta congiunta di structured data set da parte di competitori, andando a sconvolgere abiti mentali e prassi operative secolari.

E' palese che la sfida che coraggiosamente il Governo Britannico pone, sul terreno del territorio, in cui si incrociano e interagiscono edifici e infrastrutture, oltre che reti immateriali, non può essere ignorata, epperò vi sono due interrogativi che riguardano un possibile allineamento dei diversi Paesi e Mercati Comunitari sul livello prodromico (a questo le ISO EN 19650 dovrebbero servire, assieme allo Handbook dello EU BIM Task Group) e la disponibilità degli operatori a mutare pelle.

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