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Ristrutturazioni edilizie e spese sulla casa: come si contabilizzano i bonifici? I dettagli

Tutte le indicazioni per quel che riguarda i pagamenti relativi a: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, interventi di riqualificazione energetica, bonus arredi e interventi per la riduzione del rischio sismico

La legge di Bilancio 2018 ha prorogato al 31 dicembre il termine per fruire della detrazione per tutti gli interventi di riqualificazione energetica, così come sono state prorogate alla stessa data, ma con riduzione della misura agevolativa al 50% (prima erano al 65%), le agevolazioni per l'acquisto e posa in opera di:

  • finestre e infissi;
  • schermature solari;
  • impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentati da biomasse combustibili (importo massimo detrazione 30.000 euro);
  • impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A.

Per quel che riguarda la documentazione delle spese per poter accedere alle agevolazioni, è bene sapere che:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia: pagamenti con bonifico bancario/postale "parlante" o bonifico ordinario con la dichiarazione sostitutiva rilasciata dal fornitore;
  • riqualificazione energetica, interventi sugli involucri, installazione di pannelli solari, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale: per i privati pagamenti con bonifico bancario/postale "parlante" o bonifico ordinario con la dichiarazione sostitutiva rilasciata dal fornitore. Per le imprese modalità di pagamento libera;
  • bonus arredi: pagamento con bonifico, carta di debito o carta di credito;
  • interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico: pagamenti con bonifico bancario/postale "parlante" o bonifico ordinario con la dichiarazione sostitutiva rilasciata dal fornitore.

Segnaliamo, in merito, che le banche e le poste incaricate di eseguire il bonifico dovranno applicare una ritenuta di acconto nella misura dell'8% e che, secondo i chiarimenti forniti dal Fisco, la ritenuta deve essere calcolata sull'imponibile della fattura, e, quindi, ai fini del calcolo la banca o ufficio postale dovrà scorporare dal totale documento (comprensivo di iva, anticipazioni o rimborsi spese) una imposta figurativa nella misura del 22%.

Il fornitore della prestazione, quindi, vedrà accreditarsi il totale fattura al netto della ritenuta dell'8%; come di consueto la ritenuta sarà scomputabile dalle imposte dovute in sede dichiarativa.

Un esempio numerico
Fattura emessa da una ditta a un privato in relazione alle spese di riqualificazione energetica eseguite presso la relativa abitazione, e quindi assolutamente detraibili. Ipotizziamo una spesa di 2.000 euro (con Iva), e quindi di 1.639,34 euro di 'ricavi' e 360.65 euro di 'erario c/iva' nella contabilizzazione del fornitore. Il cliente privato esegue il bonifico a saldo della fattura e, in quel momento, la ritenuta ammonterà ad euro 121,43 (1.639,34 x 8%): l'accredito sarà pari alla differenza, ossia 1.878,57. La banca, quindi, provvederà a versare la ritenuta e a produrre apposita certificazione secondo le indicazioni di legge.