Data Pubblicazione:

Cumulo gratuito Professionisti, Inps: pagamenti immediati, i 65 euro accessori sono problema a parte

Inps: il problema delle spese del cumulo gratuito dei contributi andrà risolto in separata sede fra Inps e Casse dei professionisti, favorendo così l’avvio della procedura, per non penalizzare chi ha diritto alla pensione

L'Inps è pronta a 'fare il suo' e a procedere coi pagamenti relativi al cumulo gratuito dei periodi pensionistici dei professionisti. Lo si evince dalle pagine odierne di "ItaliaOggi", in cui si sostiene che il problema delle spese del cumulo gratuito dei contributi - i costi dei moduli e le altre spese accessorie, per un totale di 65,04 euro a pratica/domanda, motivo del blocco della situazione - andrà sciolto 'a parte' fra Inps e Casse dei professionisti, favorendo così l'avvio della procedura, per non penalizzare chi ha diritto alla pensione.

Ma quindi, di fatto, cosa succederà? Per Tito Boeri, presidente dell'Inps, se non si raggiungerà un'intesa "entro 60 giorni", la decisione la prenderà un giudice. Il n.1 dell'istituto pensionistico pubblico non vuole far gravare sui lavoratori lo scotto del contenzioso e ha inviato agli Istituti privati "un testo di convenzione modificato, nel quale si afferma che ci sarà un tavolo tecnico comune per discutere sull’ammontare dei costi, fermo restando che vanno ripartiti in base alle quote di pensione erogate da ciascuna gestione".

La nuova convenzione consentirà da subito di sbloccare i pagamenti evitando ulteriori ripercussioni sui professionisti coinvolti. Da una nota ufficiale, si evince anche che l'Inps ha presentato mercoledì ai gruppi tecnici delle Casse la piattaforma informatica per la gestione delle prestazioni in cumulo, tanto da confidate in una rapida stipula della convenzione per procedere alla liquidazione delle prime pensioni.

Tutto ok? Non proprio, perché gli enti privati hanno fatto trapelare i contenuti del parere richiesto dall'Inps al Ministero del Welfare: l'Adepp fa sapere che è emerso come già il 14 marzo il Welfare "avesse inviato all'Inps una risposta a firma del capo di gabinetto che non avallava la richiesta dei 65 euro". Nello specifico, nel parere viene richiamata in causa una precedente convenzione, quella che regola lo strumento delle totalizzazione, in vigore dal 2007, mai disdetta, che non prevede per le Casse altro che la corresponsione degli oneri postali e bancari per consentire l'erogazione delle prestazioni.