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Codice dei Contratti, RUP: "la gestione manageriale dei processi prevalga su quella burocratica"


Approfondimento formativo sul delicato ruolo del Responsabile Unico del Procedimento

Approfondimento formativo sul delicato ruolo del Responsabile Unico del Procedimento.

Approfondimento formativo sul delicato ruolo del Responsabile Unico del Procedimento.
Seminario organizzato da Fondazione e Ordine Ingegneri, e Università di Catania.

CATANIA – Nell’ambito degli appalti pubblici cresce il bisogno di approcciarsi con una gestione manageriale, e di collocarsi nel solco tracciato dal legislatore negli ultimi anni. Un tema che emerge approfondendo il ruolo del Responsabile Unico del Procedimento (Rup), e che ieri (19 aprile) è stato sviluppato dalla Fondazione e dall’Ordine degli Ingegneri di Catania, insieme all’Università etnea, nel corso di un seminario organizzato in collaborazione con il PMI-SIC Branch Sicilia. 

«Il settore dell’edilizia è alla ricerca di un management sempre più evoluto e preparato, al fine di migliorare l’efficienza delle aziende. Allo stesso modo le amministrazioni pubbliche hanno bisogno di personale formato e informato, in grado di accogliere le nuove sfide manageriali anche nell’ambito della gestione dei lavori pubblici. L’Anac, con le Linee Guida n. 3 di attuazione del Codice Appalti, definisce compiti specifici e requisiti professionali del Rup – incarico ricoperto per la maggior parte da ingegneri – assimilandolo de facto a quelle del project manager», ha affermato il presidente della Fondazione Mauro Scaccianoce, affiancato dal segretario Alfio Grassi, spiegando così le ragioni dell’organizzazione, nella città etnea, di un corso formativo mirato a offrire le necessarie competenze per affrontare l’esame di certificazione per project management, riconosciuto a livello internazionale. 

Il seminario si è tenuto alla presenza del direttore generale dell’Università di Catania Candeloro Bellantoni – che ha portato inoltre i saluti del rettore Francesco Basile – del vicepresidente dell’Ordine Fabio Filippino, e delle docenti dell’Ateneo Gabriella Nicosia e Natalia Trapani che, nelle rispettive vesti di relatrice e moderatrice, hanno declinato le competenze necessarie di pianificazione, programmazione, gestione e controllo che la figura del Rup deve possedere per operare secondo gli standard consolidati, soprattutto alla luce dei moderni processi decisionali della pubblica amministrazione. 

«La sinergia con l’Ordine e la sua Fondazione – ha affermato il direttore Bellantoni – rappresenta un esempio virtuoso di come fare rete tra le istituzioni, non solo con l’obiettivo di mettere a fattore comune conoscenze accademiche e professionali, ma anche per consentire al sistema accademico di fare formazione di alto livello al proprio personale su contenuti strategici». «Il trend normativo degli ultimi anni – ha aggiunto la prof.ssa Nicosia – va ravvisato nella forte volontà di affermare la virtuosa procedimentalizzazione e la suddivisione in fasi in funzione di garanzia. Il project manager è il soggetto preposto alla cura dei processi impeccabili, quelli che confezionano l’azione pubblica eccellente in grado di soddisfare le attese e pretese della collettività degli stakeholder e degli utenti».

Hanno concluso i lavori i due rappresentanti del Project Management Institute (PMI-SICBranch Sicilia) Eva Feligioni e Natale Inturri.