Data Pubblicazione:

Intervista a Marco Colombo, Presidente Ordine Alessandria - Accorpamento delle province

Ingenio intervista Marco Colombo, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Alessandria, sul tema dell'accorpamento delle province

Intervista a:
Marco Colombo
Presidente dell'Ordine della Provincia di Alessandria

 

 

 

 


Presidente, è favorevole al fatto che con l'accorpamento delle province si debbano accorpare anche gli Ordini?

In linea di principio qualsiasi riorganizzazione degli enti locali finalizzata ad un risparmio di spesa deve essere accolta favorevolmente, purchè non comporti un livello di servizio inferiore. Nel nostro specifico caso è la legge istitutiva dell'Ordine che stabilisce il legame con il territorio della Provincia, quindi l'accorpamento parrebbe inevitabile. Il problema è capire quando ciò avverrà. Mi auguro solamente che la nostra capacità di essere innovativi e concreti prevalga sulle ambizioni personali e sulle guerre di campanile perchè, è bene ricordarlo, i Consigli degli Ordini hanno il dovere di rappresentare gli Iscritti nonchè di tutelare i cittadini.

Ritiene che la gestione di un territorio più ampio, spesso con caratteristiche e tradizioni diverse, possa essere un problema per gli Ordini accorpati? In che modo si dovrebbero tutelare i diversi territori?

A livello professionale non parlerei di tutela del territorio ma piuttosto di tutela del livello di servizio fornito agli iscritti. Bisognerà pensare a nuovi strumenti, specie quelli informatici, per annullare le distanze e per sopperire alla mancanza di un contatto diretto con l'Ordine stesso.

La costituzione di Ordini più grandi potrà diventare lo strumento per poter dare all'Ordine stesso più forza e capacità operativa? Quali potrebbero essere i nuovi servizi?

Sicuramente si diventerebbe più rappresentativi e di conseguenza aumenterebbe il peso che l'Ordine potrà avere sulla società e sulla politica. Anche se non posso nascondere le difficoltà che potranno manifestarsi nell'essere sempre presenti su un territorio molto vasto, specie se si continuerà a ricoprire gli incarichi Ordinistici a titolo gratuito. D’altro canto la riduzione degli uffici darà la possibilità di contare su maggiori risorse, che potranno tradursi sia in risparmi per gli iscritti sia in nuovi servizi. Non dimentichiamoci ad esempio le problematiche legate all'aggiornamento obbligatorio che in un Ordine piccolo troverebbero difficilmente risposte concrete.

In caso di accorpamento dovrebbe essere rivisto anche il sistema di votazione del Consiglio Direttivo dell'Ordine stesso e del CNI?

Il sistema di votazione degli Ordini territoriali andrebbe rivisto non tanto per un problema legato agli accorpamenti ma quanto per la complessità ed i costi delle procedure. In fondo nel 2013 gli attuali Consigli andranno comunque in scadenza e quindi si tratta semplicemente di organizzare le nuove elezioni su di un territorio più vasto. Per quanto riguarda il CNI, eletto in secondo grado dai consigli provinciali, si dovrebbe prevedere la coincidenza dei rispettivi mandati.