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Gli ingegneri hanno perso gran parte della loro influenza sul progetto dei ponti

Una straordinaria pubblicazione Michel Virlogeux dal titolo "DESIGN AND DESIGNERS".

 

Era il 2003 e Michel Virlogeux scrisse un articolo dedicato ai grandi progettisti di ponti dei due secoli scorsi, che fu presentata ad un Symposium internazionale tenutosi a Dundee dal titolo "DESIGN AND DESIGNERS".

michel virlogeux progettista di pontiUna straordinaria testimonianza da parte di un progettista di ponti considerato tra i più grandi progettisti viventi se non il più grande.

Un articolo che a dispetto dei suoi 15 anni di vita è ancora quanto mai attuale e interessante. Innanzitutto perché ricorda i grandi progettisti strutturali di ponti della storia internazionale dell’ingegneria, ma anche per le osservazioni e considerazioni che pone sul tavolo delle riflessioni.

Un articolo in cui si evidenzia l’ammirazione di Virlogeux per Riccardo Morandi, che considera un progettista che ha operato sempre coerentemente con la propria filosofia progettuale.  Virlogeux ritiene il ponte sul Maracaibo in Venezuela uno dei 5 ponti più importanti al mondo, assieme al ponte di BrooKlyn, al ponte sul Firth of Forth, al ponte di Washington e al Golden Gate.

Ponti: l'essenza dell'ingegneria strutturale

Michel Virlogeux osserva infatti che gli “ingegneri hanno perso gran parte della loro influenza su progetti di grandi dimensioni, e persino il design dei ponti - che è l'essenza dell'ingegneria strutturale - è sempre più attribuito agli architetti. In questa situazione è importante ricordare quale sia il vero campo dell'ingegneria strutturale e mostrare che i progressi e le realizzazioni architettoniche in questo campo sono dovute a grandi ingegneri che spesso erano anche grandi personaggi. Questo documento, rivisto e adattato per la conferenza di Dundee, dedica un'attenzione particolare alle costruzioni in cemento e ai designer che sono stati pionieri e creati in questo settore.”

E aggiunge: “negli ultimi dieci o quindici anni la progettazione di un numero sempre maggiore di ponti è stata data agli architetti con risultati molto diversi. Nella maggior parte dei casi, specialmente dopo un concorso di progettazione limitato agli architetti, il concetto di ponte è stato sviluppato senza alcuna considerazione per gli aspetti strutturali; anche l'equilibrio dei carichi e il flusso di forze sono stati ignorati …” e questo ha avuto conseguenze importanti “Ciò ha comportato gravi problemi di costruzione, con costi elevati per proprietari e appaltatori che hanno dovuto subire enormi perdite. Quando si sono verificati problemi più delicati, che coinvolgono la dinamica o la stabilità aerodinamica, potrebbero anche comportare gravi comportamenti scorretti.”.

La maggior parte degli architetti non sono così dotati

Michel Virlogeux non è tenero sul problema delle priorità delle scelte tecniche: “Alcuni di questi architetti sono scultori molto dotati e producono belle forme nonostante il non senso strutturale del concetto e l'alto costo. Sono i più pericolosi per l'ingegneria strutturale in quanto le loro forme possono essere considerate attraenti e alcuni potrebbero pensare che valgano il costo corrispondente; dobbiamo combatterli per promuovere logiche strutturali, etica strutturale e anche per dimostrare che l'eleganza e la bellezza possono essere prodotte a costi ragionevoli e a volte bassi. Ma la maggior parte degli architetti non sono così dotati, e questa politica ha prodotto strutture ridicole, ponti pretenziosi e talvolta molto brutti.”

Il lavoro dell’ingegnere poco evidenziato: Troppi di noi sono interessati solo a calcoli, costi e ai dettagli delle costruzioni.

Virlogeux denuncia una situazione diffusa: “Un progetto creato da un ingegnere è spesso attribuito all'architetto che era stato associato al progetto - e che in alcuni casi lo ha migliorato in modo significativo - una situazione inaccettabile da un semplice punto di vista etico. 

Mi succede sempre più spesso: non sono sempre citato come designer del Normandie Bridge, anche in libri specializzati, e praticamente da nessuna parte sono riconosciuto come il progettista del viadotto di Millau per prendere solo questi due esempi; essendo chiaro che in tutti i casi riconosco il contributo maggiore degli architetti nel risultato finale, Charles Lavigne per il ponte Normandie e Lord Poster per il viadotto di Millau. Il motivo di questa incredibile situazione è in parte dovuto all'evoluzione della nostra società, che è sensibile all'impatto mediatico più che ai fatti reali. Le parole e le esibizioni hanno più influenza del lavoro e delle competenze reali. Ma gli ingegneri hanno anche una grande responsabilità in questo: Troppi di noi sono interessati solo a calcoli, costi e ai dettagli delle costruzioni.

michel virlogeux millau viaduct

Virlogeux prosegue con altre riflessioni su questi argomenti, fino arrivare a una conclusione: la progettazione dei ponti da scienza è diventata architettura 

Da Scienza ad Architettura

Per Virlogeux “Le scienze sono più importanti dei codici; i codici sono solo riferimenti pratici e legali! Per progetti molto vasti - per una buona comprensione di qualsiasi costruzione - dovremmo tornare alle scienze stesse.”

Per questo le analisi dovrebbero riguardare tutti gli aspetti critici del progetto di un ponte, anche indotti. Per esempio se vi sono fenomeni che possono indurre delle vibrazioni dei cavi, delle instabilità dovute ai depositi di ghiaccio in inverno.

Condividiamo il testo originale sul tema della vibrazione dei cavi, davvero interessanti e utili per una comune riflessione sulla progettazione dei ponti: 

Cable-vibration is another domain, not yet completely mastered. Many phenomena can induce cable-vibrations: direct vortex shedding; wake effects from pylons or other cables; aerodynamic instability produced by ice deposits in Winter, by helical stranding in lock-coil cables, or by the action of rain flowing along the cable-stays; parametric excitation coming from the structure vibrations ... In fact we are more able to prevent or eliminate undesired cable-vibrations than to predict them, or even sometimes to prove they precise origin.”

Chiedere sempre di più ai progettisti

Anche per guidare il lettore alla visione dell’articolo integrale vogliamo riportare in evidenza questa parte scritta da Virlogeux:

Infine, dobbiamo essere consapevoli di chiedere sempre di più ai progettisti: lo sviluppo di computer e software comporta la possibilità di effettuare analisi notevolmente semplificate e la produzione di disegni di ogni tipo; ma “but in the same time tbe demand is higber and higher.

Il pubblico ora ritiene che la costruzione possa e debba essere totalmente padroneggiata e non accetti incidenti o limiti di funzionamento. Sotto questa pressione i codici sono sempre più esigenti e il volume dei calcoli aumenta anno dopo anno ... non sempre per una maggiore qualità e sicurezza.

Ma è chiaro che se i progetti sono sempre più ambiziosi - sbalorditi dai fantastici progressi nella lunghezza della campata per ciascun tipo di ponte o nelle dimensioni delle strutture - ciò è dovuto ad una migliore comprensione dei fenomeni fisici e allo sviluppo di capacità computazionali; in realtà ai progressi scientifici.

L’articolo prosegue con considerazioni sulle tecniche di costruzione e sui materiali:

“La forza e la qualità dell'acciaio sono aumentate gradualmente dalla metà del XIX secolo, dal ferro "leggero" all'acciaio ad alta resistenza. L'acciaio termomeccanico con una tensione di snervamento di 460 MPa è attualmente utilizzato, facilitando la saldatura in loco; lastre d'acciaio di profondità variabile aiutano a limitare le saldature ... Per quanto riguarda il calcestruzzo, i recenti progressi sono ancora più sorprendenti. Se negli anni Cinquanta una forza da 50 a 60 MPa poteva essere ottenuta solo da alcuni appaltatori - come Freyssinet -, il valore classico era ridotto a 35 o 40 MPa durante gli anni sessanta e settanta. Ma con lo sviluppo del calcestruzzo ad alte prestazioni - negli Stati Uniti, in Norvegia, in Giappone, in Francia ... - una forza di 80 o 100 MPa è ormai una scelta comune. E alcuni calcestruzzi speciali - cemento ad altissima resistenza - possono raggiungere una resistenza di 150 o 200 MPa. Ma i calcestruzzi speciali possono avere anche altri scopi oltre alla resistenza: elevata compattezza (per durata), elevata resistenza all'abrasione, basso ritiro ... Il calcestruzzo può ora essere progettato in modo specifico, così come le strutture.”

I grandi progettisti di ponti della storia

Virlogeux completa l’articolo richiamando i nomi di quelli che sono considerati i maestri dell’ingegneria dei ponti:

  • Louis Alexandre de Cessart (1719-1806),
  • Thomas Telford (1757-1834),
  • Isambard Kingdom Brunei (1806-1859),
  • Gustave Eiffel (1832-1923),
  • The Roebling family: John Augustus (1806- 1869),
  • Washington Augustus (1837-1926) and Emily Warren-Roebling (1844-1903),
  • Othmar H. Ammann (1879-1965),
  • Robert Maillart (1872-1940),
  • Albert Caquot (1881-1976),
  • Riccardo Morandi (1902-1989),
  • Fritz Leonhardt (1909-1999),
  • René Greisch (1929-2000),
  • Christian Meno (boro 1927), 
  • Jorg Schlaich (born 1934).

Progetto di Louis Alexandre de Cessart

Il commento di Virlogeux su Riccardo Morandi

"I have a very special appreciation of Riccardo Morandi who developed his own structural philosophy without any relation with the intemational trends. 

Riccardo Morandi e il ponte di Maracaibo

His most famous construction is the Maracaibo bridge in Venezuela (1962) which I consider as one of the major ones in the world, together with the Brooklyn Bridge, the bridge across the Firth ofForth, the Washington bridge and the Golden Gate bridge. This is one of the largest constructions of the time, one of the first large concrete constructions built with heavy equipment. lt is remarkable that, like the bridge above the Firth of Forth, this is a hopeless solution : the gigantic truss of the Firth of Forth was overpassed by suspension bridges, lighter and much cheaper to erect, more elegant also; and the Morandi's system for cable-stayed bridges was overpassed by the design of the German cable-stayed bridges, with flexible pylons and deck; lighter, at much lower cost and finally more elegant. But what a strength in these two designs, the Firth of Forth and Maracaibo ! How evident is the flow of forces, even if not the most logica! ! This is not a surprise if these two bridges, two deadlocks, are highly appreciated by architects and the public ; they express their strength and their behaviour.

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Morandi kept the same line during ali his career, mainly inspired by the architecture and the art of the twenties and thirties ; priviledging assemblies of beams and slabs. ... He develops his prestressing systems (1949) and a new technique to erect arches : each half-arch is built almost vertical inside a scaffolding, and then rotated with the help of maintaining cables to take its final position ; the Lussia pedestrian bridge (1954) and the Storms river bridge in South Africa (1954) are built that way. And then he begins building his cable-stayed bridges : the Maracaibo bridge (1962), the Polcevera viaduct in Genoa (1964) and the Wadi-kuffbridge in Lybia (1971) with the same design; and some more recent with amended solutions, tending to the intemational way. But he also builds cable-supported roofs for Alitalia in the Fiumicino airport and a very large arch bridge, the Fiumarella bridge with the same design philosophy.

A rather rare example of a man who followed his own way with no relation with the intemational trends and fashion."


Per chi volesse leggere lo speciale di INGENIO sul crollo del viadotto Polcevera trova l'indice a questo LINK.

 

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