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Conto energia termico - Intervista a Michele Vio, Presidente AICARR

Ingenio intervista Michele Vio, Presidente AICARR

Intervista a:
Michele Vio
Presidente AiCARR

 

 

 

 

 

Quali sono le finalità del provvedimento?
Il Decreto del 28 dicembre 2012, pubblicato in Gazzatta Ufficiale il 2 gennaio 2013 e recante “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”, che chiameremo semplicemente decreto, disciplina l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni (sull’involucro opaco e trasparente, sulla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali, sull’installazione di collettori solari anche abbinati a sistemi di solar cooling e sulla sostituzione di scaldacqua elettrici) per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Gli interventi incentivati sono quelli realizzati a decorrere dall’entrata in vigore del decreto, ai fini del raggiungimento degli obiettivi specifici previsti dai Piani di azione per le energie rinnovabili e per l’efficienza energetica di cui all’art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 28/2011. (attuazione della direttiva 28 del 2010, che definisce e disciplina l’utilizzo delle fonti rinnovabili).

Quali sono i soggetti ammessi ad approfittare degli incentivi?
Il decreto ammette l’accesso agli incentivi sia alle amministrazioni pubbliche, relativamente alla realizzazione di uno o più degli interventi previsti dall’articolo 4 del decreto sia soggetti privati, intesi come persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario, relativamente alla realizzazione di uno o più degli interventi di cui all’art. 4, comma 2 sempre del decreto. Per amministrazioni pubbliche si intendono quelle indicate all’art. 1, comma 2 del d.lgs. 165/2001.

Quale l’ammontare e la durata degli incentivi?
La tipologia degli interventi ammessi all’incentivo e la relativa durata così come disciplinati dell’articolo 4 sono:
Per le amministrazioni pubbliche:
1. Isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato, finanziato per 5 anni;
2. Sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato, finanziato per 5 anni;
3. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore a condensazione, finanziato per 5 anni;
4. Installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da ESE a O, fissi o mobili, non trasportabili, finanziato per 5 anni;
5. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche con potenza termica utile nominale inferiore o uguale a 35 kW, finanziato per 2 anni;
6. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche con potenza termica utile nominale maggiore di 35 kW e inferiore o uguale a 1000 kW, finanziato per 5 anni;
7. Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore, finanziato per 2 anni;
8. Installazione di collettori solari termici, anche abbinati sistemi di solar cooling, con superficie solare lorda inferiore o uguale a 50 metri quadrati, finanziato per 2 anni;
9. Installazione di collettori solari termici, anche abbinati sistemi di solar cooling, con superficie solare lorda superiore a 50 metri quadrati e inferiore o uguale a 1000 metri quadrati, finanziato per 5 anni;
10. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati da biomassa con potenza termica nominale al focolare inferiore o uguale a 35 kW, finanziato per 2 anni;
11. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati da biomassa con potenza termica nominale al focolare maggiore di 35 kW e inferiore o uguale a 1000 kW, finanziato per 5 anni;

Trascorsi sessanta giorni dal raggiungimento di un impegno di spesa annua cumulata pari a 200 milioni di euro per incentivi riconosciuti ad interventi realizzati o da realizzare da parte delle amministrazioni pubbliche, non vengono accettate ulteriori richieste da parte di tali soggetti, fino all’entrata in vigore dell’aggiornamento di cui al comma 2 del decreto.

Per i soggetti privati:
1. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche con potenza termica utile nominale inferiore o uguale a 35 kW, finanziato per 2 anni;
2. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche con potenza termica utile nominale maggiore di 35 kW e inferiore o uguale a 1000 kW, finanziato per 5 anni;
3. Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore, finanziato per 2 anni;
4. Installazione di collettori solari termici, anche abbinati sistemi di solar cooling, con superficie solare lorda inferiore o uguale a 50 metri quadrati, finanziato per 2 anni;
5. Installazione di collettori solari termici, anche abbinati sistemi di solar cooling, con superficie solare lorda superiore a 50 metri quadrati e inferiore o uguale a 1000 metri quadrati, finanziato per 5 anni;
6. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati da biomassa con potenza termica nominale al focolare inferiore o uguale a 35 kW, finanziato per 2 anni;
7. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati da biomassa con potenza termica nominale al focolare maggiore di 35 kW e inferiore o uguale a 1000 kW, finanziato per 5 anni;

In questo caso, trascorsi sessanta giorni dal raggiungimento di un impegno di spesa annua cumulata pari a 700 milioni di euro per incentivi riconosciuti ad interventi realizzati da parte di soggetti privati non vengono accettate ulteriori richieste di accesso agli incentivi da parte di tali soggetti, fino all’entrata in vigore dell’aggiornamento di cui al comma 2.

Quali gli aspetti positivi e negativi del Decreto?
Per quanto riguarda gli aspetti Positivi, AiCARR ritiene corretto lo spirito del Decreto, in quanto promuove lo sfruttamento delle energie da fonte rinnovabile anche nel settore termico, e non solo in quello elettrico e molto positivo il riferimento esplicito ad aggiornamenti periodici, a testimonianza della consapevolezza del legislatore di operare in un settore in continua evoluzione tecnologica. Fondamentale è poi l’introduzione di una futura tariffazione ad hoc per l’energia elettrica per l’alimentazione delle pompe di calore.
Passando agli aspetti negativi, AiCARR ritiene che, malgrado le buone intenzioni, i risultati sono molto deludenti, per le tecnologie più evolute. Innanzitutto, gli incentivi per le pompe di calore sono molto bassi, difficilmente superiori a un 10-20% del costo sostenuto dall’utente finale. In particolare, sono molto penalizzate sia le utenze residenziali autonome, con potenze installate intorno a 5-7 kWt, sia soprattutto le utenze con potenze installate intorno a 40-100 kWt. Nel primo caso gli incentivi annuali sono dell’ordine di qualche centinaio di euro e in taluni casi addirittura inferiori al costo della documentazione richiesta, nel secondo spesso sono irrisori rispetto al costo dell’impianto. Inoltre, la formula adottata per il calcolo degli incentivi per le pompe di calore considera il valore nominale del COP e non quello medio stagionale (SCOP), che è più indicativo del funzionamento reale, generalmente più alto, e che permette di non tener conto del valore di temperatura di bulbo secco all’entrata di -7°C per tutte le tipologie di macchine con fonte aria, che è un dato non significativo. Da notare che la stessa formula premia in ogni caso poco l’eccellenza: per esempio, per le pompe di calore acqua-aria un aumento del COP da 4,1 a 5,1 (che rappresenta una scelta tecnologicamente avanzata e comporta investimenti elevati) determina un aumento degli incentivi solo del 6,3%.
Quali i suggerimenti per una possibile revisione del Decreto?
In vista di una revisione futura, già prevista ai sensi dell’Art.1 comma 2 del Decreto per le misure di incentivazione, AiCARR suggerisce di riequilibrare i valori degli incentivi e di tener conto dell’evoluzione della progettazione del sistema edificio-impianto verso gli nZEB, così come previsto dalle più recenti Direttive europee, dando quindi maggiore enfasi all’efficienza energetica complessiva nell’intero anno. In tal modo, infatti si premierebbero le tecnologie efficienti non solo in inverno ma anche in estate, evitando così le problematiche evidenziate nella “Posizione di AiCARR sul D.Lgs. 28/11 per gli aspetti riguardanti le rinnovabili termiche” al punto 1.7 e nell’Appendice F.
Inoltre, l’Associazione consiglia di passare al più presto, almeno per gli impianti di media e grossa taglia, da una incentivazione basata sui dati nominali a una basata sulle prestazioni reali contabilizzate, che comporterebbe anche una maggiore attenzione alla manutenzione. Infine AiCARR suggerisce di modificare i criteri di ammissibilità agli incentivi, al fine di rendere più lineare la relazione tra importo dell’incentivo e valore del COP, premiando così le aziende che investono in R&S. Per esempio, si potrebbero applicare i criteri previsti per la cogenerazione

Qual è la posizione di AICARR?
Le considerazioni e i suggerimenti di cui abbiamo parlato sinteticamente finora sono illustrati in modo approfondito nel documento “Posizione AiCARR sul Decreto 28.12.2012 (Conto termico)”, pubblicato di recente e scaricabile gratuitamente dall’homepage dell’Associazione (www.aicarr.org).

Quali sono secondo AICARR le criticità e le opportunità delle nuove normative sulle energie rinnovabili termiche e sull’efficienza energetica?
Sono sicuramente un'opportunità, non fosse altro perché focalizzano l'attenzione su un problema serio, quale quello dell'utilizzo corretto dell'energia.
La criticità principale è la mancanza di coordinamento su normative che trattano argomenti simili o tra di loro interconnessi, ma prodotte da gruppi di lavoro diversi, con finalità differenti. Ciò può generare confusione, nella migliore delle ipotesi, ma anche chiari contrasti tali da rendere inapplicabili le norme stesse.
È quanto è capitato con l'allegato 3 del decreto 28/11. Aicarr oltre un anno fa ha presentato un corposo documento in cui si stigmatizzavano tutte le possibili incongruenze. Attualmente il ministero sta lavorando al decreto attuativo e si spera che le criticità vengano risolte.
In ogni caso, è necessario che ci sia un controllo sistematico a monte, proprio per evitare contraddizioni tra norma e norma, in grado di annullare completamente i loro benefici.

Cosa è il FREE – IL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI DELLE FONTI RINNOVABILI E DELL’EFFICIENZA ENERGETICA? Con quali scopi è stato costituito?
Il Coordinamento FREE - Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica, di cui AiCARR fa parte al fianco di oltre venti organizzazioni attive a vario titolo nel settore, è nato nel dicembre dello scorso anno con lo scopo di promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica nel quadro di un modello economico ambientalmente sostenibile, della decarbonizzazione dell’economia e del taglio delle emissioni climalteranti. L’idea alla base è di attivare, anche nei confronti delle Istituzioni, un’azione coesa e unitaria delle Associazioni e degli Enti interessati al perseguimento di tali obiettivi. Le prime iniziative sviluppate da FREE sono il Convegno “Prospettive dell’efficienza energetica
e delle rinnovabili termiche”, tenutosi a Roma il 7 febbraio scorso, e l’elaborazione di un “position paper” inviato ai candidati alle prossime elezioni politiche e amministrative in cui si presentano richieste relative allo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.