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La moderna progettazione strutturale delle costruzioni in legno

la resistenza a flessione del legno consente di realizzare elementi strutturali, monodimensionali o piani, in grado di coprire “grandi luci”.

Il legno (con la muratura) si può considerare come il materiale da costruzione più antico. Infatti, per la sua capacità di resistenza a flessione è stato nel passato l’unico materiale con il quale si potevano realizzare elementi strutturali, monodimensionali o piani, in grado di coprire “grandi luci”. Però, con lo sviluppo negli ultimi due secoli della tecnologia dell’acciaio, prima, e del calcestruzzo armato, poi, esso è stato quasi del tutto messo da parte, sostituito dai nuovi materiali “artificiali”, che apparivano, all’epoca, sicuramente più affidabili e duraturi.
Pertanto, dopo un periodo di quasi totale abbandono, solo relativamente da poco, anche sulla scia del rinnovato interesse (dopo i principali terremoti italiani degli ultimi 40 anni) per il recupero delle costruzioni storiche, il legno sta riconquistando terreno anche per applicazioni strutturali impegnative, superando il luogo comune di materiale di nicchia utile solo per la sostituzione di elementi antichi irreparabilmente degradati.
A ciò hanno contribuito anche: - l’evidenziarsi dei “difetti” degli altri materiali più moderni, in particolare la scarsa resistenza al fuoco dell’acciaio e la ridotta durabilità, almeno rispetto alle iniziali aspettative, del cemento armato; - la consapevolezza della necessità di una maggiore sostenibilità ambientale anche nel campo delle costruzioni; - lo sviluppo di nuove tecnologie per un più razionale utilizzo della risorsa “legno” per applicazioni strutturali.
Un approccio moderno ed efficace alla progettazione delle strutture in legno richiede, però, da parte del progettista, una chiara conoscenza delle caratteristiche specifiche del materiale e della loro influenza sul comportamento degli elementi strutturali realizzati con esso.