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Stufe e caldaie: dal 2019 obbligatoria la certificazione ambientale. Ecco come funzionerà

GSE: da gennaio 2019 tutte le istanze di Conto Termico inerenti caldaie o stufe a biomasse dovranno essere corredate da una certificazione ambientale

Caldaie e stufe: arriva la certificazione ambientale obbligatoria

Prestare la massima attenzione: per stufe e caldaie a biomasse, dal 1° gennaio 2019 ci vorrà obbligatoriamente la certificazione ambientale.

Lo ha comunicato il Gestore dei servizi energetici (GSE), ricordando che “secondo quanto previsto dal DM 16/02/16 tutte le istanze di Conto Termico inerenti caldaie o stufe a biomasse che perverranno dopo il 01/01/2019 dovranno essere corredate da una Certificazione Ambientale (Decreto del 7 novembre 2017 n.186). Non solo. Saranno ritenuti idonei solo gli interventi che, fra gli altri requisiti richiesti, dimostreranno una congruenza fra la Certificazione stessa e i restanti dati forniti. Anche per il prossimo aggiornamento del Catalogo apparecchi, e secondo le modalità che saranno indicate dal GSE, sia per l’inclusione dei componenti precedentemente esclusi che per quelli di nuova presentazione, dovrà essere fornita la medesima Certificazione”.

I riferimenti normativi sono il nuovo Conto Termico (DM 16 febbraio 2016) e il DM 186/2017.

Certificazione ambientale e Catalogo apparecchi

Saranno ritenuti idonei solo gli interventi che, fra gli altri requisiti richiesti, dimostreranno una congruenza fra la certificazione e i restanti dati forniti. L’obiettivo è ridurre gli agenti inquinanti grazie alla diffusione di tecnologie sempre più efficienti e pulite.
 
Il prossimo aggiornamento del Catalogo apparecchi, sia per l’inclusione dei componenti precedentemente esclusi che per quelli di nuova presentazione, terrà conto dell’obbligo di certificazione ambientale.
 
Infine, il GSE ha specificato che sarà prevista anche una finestra temporale per la presentazione dei certificati riferibili ai componenti già inclusi a Catalogo secondo le modalità che saranno indicate dal GSE. Una eventuale mancata trasmissione dei certificati, comporterà l’esclusione dei componenti precedentemente inclusi nel Catalogo.

Caldaie e stufe a biomassa: la procedura di certificazione

Come indicato nel DM 186/2017, il produttore dovrà richiedere a un organismo notificato il rilascio della certificazione ambientale del generatore di calore; l'organismo notificato, dopo aver effettuato le prove previste, individua la pertinente classe di qualità e rilascia la relativa certificazione ambientale entro 9 mesi dalla ricezione della richiesta.
 
Il produttore che ha ottenuto la certificazione ambientale lo dovrà indicare nel libretto di installazioneuso e manutenzione del generatore di calore insieme alla: classe di appartenenza; prestazioni emissive; corrette modalità di gestione del generatore; regime di funzionamento ottimale; sistemi di regolazione presenti e configurazioni impiantistiche più idonee.