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CERT’ing: perchè farlo ? solo per i crediti ? ecco alcune testimonianze

prosegue l'inchiesta di Andrea Dari

certing-competenze.gifIeri sera, dopo aver ricevuto una mail informativa dal CNI, ho scritto un articolo sul CERT’ing, o CERTing, come molti lo scrivono: "Ingegneri: con il CERTing non serve più la formazione con i crediti, 300 euro e il problema è risolto".

Dopo aver riportato il testo dell’informativa e quanto riportato nei punti salienti del regolamento che ho trovato proprio sul sito dell'Agenzia (per dare qualche informazione in più  al lettore, e a me stesso), ho inserito a titolo di presentazione i link a due video di due persone che il CERTing lo dovrebbero conoscere molto bene, Stefano Calzolari e Angelo Valsecchi, visto che ne sono i primi autori, in particolare Stefano, e ho concluso con un commento personale:

“L’idea di certificare le competenze di un ingegnere, sulla base di titoli, esperienze e un confronto con altri tecnici, è un’idea che non può che essere apprezzata nei principi. Il riconoscimento di Accredia porterà probabilmente a una valorizzazione del certificato. … Ma il fatto che una volta dimostrata la competenza, non sia più obbligatorio maturare crediti sembra un paradosso.  … Ma probabilmente non ho inteso bene la questione. Domani, con meno stanchezza, mi rileggerò i documenti e, se continuo a non capire, chiamerò il mio Ordine, ne sapranno di più.

Andrea Dari di Ingenio sul Cert'ingE questa mattina mi sono messo in azione.

Per saperne di più ho chiamato qualche Ordine e qualche Presidente, ma le informazioni erano le stesse che ho trovato sul sito dell’Agenzia, e quindi mi sono ritrovato al punto di partenza, se non scoprire che questo vantaggio di avere quindici crediti formativi esiste da cinque anni, non da oggi.

I commenti su Facebook erano quasi tutti negativi (sul CERT’ing) tranne uno, che invece era negativo sul mio commento. Chi aveva preso questa posizione era un certificato CERT’ing.

Ho sentito anche il mio amico Andrea Barocci, e dall’utile conversazione (come spesso avbviene con il mio conterraneo) mi è venuta l’idea di come approfondire l’argomento: chiamare chi la certificazione l’ha conseguita.

Innanzitutto devo dire che ho trovato tutti i colleghi molto disponibili, anche i due che non conoscevano Ingenio.

Qualcuno mi ha chiesto di non comparire con il suo nominativo ma di poter rispondere in forma anonima, qualcun altro mi ha dato l’ok. In totale una ventina di intervistati. Ecco cosa è emerso.

Perchè certificare le competenze con il CERT'ing

Un 30% delle persone hanno detto - molto sinceramente - che lo hanno fatto per i crediti. Ma tutti questi poi mi hanno detto di aver comunque fatto l’aggiornamento professionale, ma con la libertà di poter scegliere anche corsi senza crediti professionali, quindi solo in funzione del loro interesse professionale.

Danilo Ferri ha voluto farlo per soddisfazione personale. Dopo aver seguito una presentazione di Gianni Massa a Bologna ha deciso di farlo per dimostrare soprattutto a se stesso la specifica competenza sui suoi temi. “Non credo che mi servirà più di tanto a livello commerciale”, ha riferito, e anche detto che rinnoverà il certificato.

Fabio Porreca e Vincenzo Averane hanno dato risposte sismiche: operando in settori di forte specializzazione per la volontà di volersi distinguere da chi vi opera in modo generalista. Sergio Lezzi invece perchè semplicemente l’ha ritenuta una buona idea, ed Alessandro Cariani perchè credeva su una certificazione rilasciata non da un ente anonimo, da dei colleghi dello stesso settore. Questo è un aspetto gradito da molti: infatti tutti hanno osservato che si è trattato non di un esame, un interrogazione, ma di una conversazione tecnica.

Giacomo Bergonzoni nella sua risposta mi dato un’informazione preziosa per capirne di più: essendo BIM Manager di un prestigioso studio di progettazione, voleva certificare questa competenza. Occupandosi però di BIM “solo” da 5 anni non gli è stato possibile, quindi si è dovuto accontentare di quella generica, ma con l’obiettivo poi fra due anni di raggiungere quella specialistica.

Silvio De Blasio ci ha visto un valore aggiunto per il cliente: non bastano solo i titoli accademici, una certificazione che testimonia una competenza esperenziale su un tema diventa un garanzia anche per chi è l'utente dei lavori.

La commissione che valuta il candidato come si comporta.

Bellissima la risposta di Porreca: il colloquio tecnico con la commissione è stato talmente interessante da poter già esso essere utile per la professione.

Tutte le risposte, anche per i settori più spècialistici, hanno evidenziato di aver trovato colleghi molto preparati. Danilo Ferri ci ha riferito di aver inviato moltissima documentazione e la commissione si è dimostrata averlo visto tutto. Per Daniele Palma le domande era molto inerenti il proprio campo di specializzazione.

De Blasio ci ha detto che la Commissione veniva da lontano: uno dalla Sardegna, l'altro dalla Lombardia.

Per XXX, operando in un ambito estremamente specialistico, le domande sono state più generiche, ma la commissione era fatta da persone del settore e molto competenti. Sergio Lezzi ha avuto la possibilità di poter conoscere e accettare la proposta di esaminatori, e ha sottolineato che il colloquio è stato tecnico. Bergonzoni ha evidenziato come il colloquio sia stato un momento di riflessione comune, anche per la commissione, sul tema del BIM.

Qualcuno ha riferito che per avere la commissione ha dovuto attendere diversi mesi, vista la sua specializzazione. E questo è un punto molto critico di cui l’Agenzia dovrà tenere conto.

Certificazione CERT'ing delle competenze: la manteniamo ?

Tutti, dico tutti, gli intervistati hanno evidenziato che manterranno la certificazione. Anche se solo un professionista, Alessandro Cariani, ha evidenziato che questa gli ha portato del lavoro, addirittura a livello internazionale. Vincenzo Averane, la manterrà anche se gli avevano promesso un riconoscimento internazionale del Certificato. 

Segnalo che diversi degli intervistati venivano dal Q.ING.

Conclusioni, di Andrea Dari

Rispetto a ieri, grazie a questi pareri ne so qualcosa di più.

Ma proseguirò l’esame, perchè sull’argomento continuo ad avere alcune perplessità e domande, e credo che sia utile che INGENIO continui ad approfondire il tema.

Per esempio vorrei capire:

  • Considerato che fino ad oggi si sono certificate circa 470 persone (tra cui 2 Consiglieri Nazionali) come si riuscirà a rendere disponibili commissioni competenti se le domande fossero 10.000 su tante specializzazioni ? ho un'amico che lavora all'ESA (ciao Marco !!!) come costituiamo la commissione per certificare la sua competenza ?
  • Come risolviamo il pericolo di confusione in settori dove esistono delle certificazioni di legge. Per esempio, se in un settore come il restauro conservativo in ambito monumentale la legge assegna questo ruolo a un architetto, un ingegnere può raggiungere la certificazione ?

e infine:

  • quanto guadagna chi fa il valutatore ? potrebbe diventare una professione anche questa.

Ovviamente ho altri dubbi in testa.

Concludo con una richiesta ai lettori: se la pensate diversamente dal sottoscritto o da chi ha progettato questo CERT’ing non cadete nella tentazione di “insultare” il diverso: dateci la vostra opinione, inviateci le domande, fate le vostre osservazioni. Non è una campagna elettorale e ogni proposta sarà utile per crescere. (Questo vale anche per qualche Consigliere Nazionale che si è offeso …). Essere differenti è una risorsa, non un problema.