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Il protocollo SISMOCERT per la verifica di vulnerabilità sismica della sede BNL di Catania

Approfondisci il caso studio

Un istituto bancario come BNL possiede un parco edilizio considerevole, alquanto eterogeneo per epoca di costruzione, tipologia edilizia e peculiarità del territorio, e che necessita di un continuo controllo e manutenzione, per garantire sempre la sicurezza degli occupanti.
Al fine di valutare lo stato di fatto dell’intero patrimonio e di indirizzare le risorse economiche per interventi su edifici che, realmente, presentano delle vulnerabilità, BNL ha deciso di intraprendere un percorso di diagnostica e di verifica di vulnerabilità sismica per mappare lo stato di salute di tutti gli edifici di sua proprietà, così da ottenere una lista di priorità di intervento. Uno strumento utile ed efficace per una pianificazione della manutenzione nel medio e lungo termine volta alla conservazione del patrimonio.

Nel presente articolo verrà trattato il caso studio di una delle sedi, quella di Catania, su cui Tecnoindagini Srl ha eseguito la verifica di vulnerabilità sismica utilizzando il protocollo di indagine SISMOCERT®.

FASE 1: VALUTAZIONE PRELIMINARE DELL’EDIFICIO

La prima fase del protocollo di indagine, ha previsto la raccolta della documentazione progettuale, contenente le tavole degli elementi strutturali dell’edificio. I documenti ricevuti dalla committenza stessa sono stati analizzati al fine di valutare quali fossero le informazioni mancanti e necessarie alla realizzazione del modello.

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Questo passaggio è stato fondamentale in previsione del sopralluogo preliminare, effettuato dal team Tecnoindagini composto da un ingegnere modellatore e da un tecnico specializzato all’esecuzione di controlli non distruttivi (UNI EN ISO 9712), durante il quale si sono valutati due aspetti.
Il primo sono state le difficoltà logistiche che scaturiscono dalla tipologia edilizia: è opportuno, infatti, tenere in considerazione che gli ambienti di lavoro sono luoghi in cui c’è una presenza costante e continua di persone e questo influirà sulla pianificazione delle prove.

In secondo luogo, si sono individuate le informazioni da acquisire durante le analisi in situ, confrontandosi con i dati già in possesso. Dal sopralluogo, dunque, è nato un elenco di indagini da eseguire, a cui è seguito il piano di prova.  

FASE 2: DEFINIZIONE DEL PIANO DI PROVA

I tecnici specializzati, in comunicazione continua con i modellatori, hanno steso lo schema di prova, riportando per ciascun piano dell’edificio la superficie che, in base alla circolare CSLP n.617 del 2 febbraio 2009, porta ad avere un numero minimo di prove da eseguire, la tipologia costruttiva, le analisi da effettuare ed il loro numero, per raggiungere un livello di conoscenza LC2.
La tabella successiva, dunque, indica con precisione la quantità e l’ubicazione dei rilievi individuati come necessari per la sede BNL di Catania.

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FASE 3: ESECUZIONE DELLE ANALISI SULL’EDIFICIO E GEOLOGICHE

Con il piano di prova si è quindi passati alla fase di diagnostica in situ, attraverso l’esecuzione di analisi, rilievi e dettagli costruttivi, come richiesto dalle circolari, con l’obiettivo di valutare e confermare i disegni esecutivi strutturali a disposizione: in questo modo si è verificata l’eventuale presenza di difformità tra i documenti progettuali e la realtà.

L’edificio in oggetto presentava difficoltà logistiche, in quanto sede di un’attività lavorativa. Per questo motivo si è prestata particolare attenzione a non interferire con lavoro: le prove meno invasive e il rilievo geometrico del fabbricato sono state svolte durante l’orario di apertura, mentre le analisi maggiormente distruttive e che comportano più rumore sono state svolte in orari di chiusura e serali.
Al termine delle indagini sono stati eseguiti, inoltre, tutti i ripristini, così da lasciare l’edificio nelle medesime condizioni in cui era stato consegnato prima dell’inizio delle analisi.

esecuzione delle per per la conoscenza dell'edifico

L’esecuzione delle indagini ha visto sul campo due squadre di Tecnoindagini Srl composte da un modellatore, un tecnico specializzato all’esecuzione di prove non distruttive ed un operaio specializzato nell’utilizzo di strumentazione: questo ha permesso l’esecuzione di prove, con ripristino immediato, che non rientravano nel programma definito in precedenza, per poter far fronte ad esigenze di modellazione nate in una fase successiva.

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In questa fase, si sono quindi definite con precisione tutte le variabili e le componenti alla base del modello: sia quelle ricavate dalla ricerca documentale, sia i dati integrativi raccolti durante le analisi in situ.

Al fine di determinare con più precisione l’entità dell’azione sismica a cui sarà soggetto il modello dell’edificio, sono state eseguite delle analisi geologiche per individuare la classe sismica del terreno su cui l’immobile è ubicato.

FASE 4: VERIFICHE PER AZIONI DI RIFERIMENTO

L’ingegnere modellatore ha così creato il modello lineare dell’edificio con le caratteristiche geometriche, dei materiali e costruttive, che sono risultate dalle indagini in situ e dalla documentazione progettuale.

modello lineare dell’edificio con le caratteristiche geometriche

Al modello sono state così applicate le azioni interne, ossia i carichi permanenti, ed esterne, ovvero le sollecitazioni sismiche tipiche del contesto. Nel caso in oggetto l’edificio è situato in una zona ad alta sismicità: Catania, infatti, si trova in zona sismica 2 ed in prossimità di un vulcano tutt’ora attivo. Questo, unito alla classe sismica del terreno, individuata dalle analisi geologiche, ha permesso di calcolare la PGAD, ossia l’azione sismica da applicare al modello.

parametri sismici di domanda

Costruito il modello si è passati all’esecuzione di tre verifiche:
a. Verifica statica
b. Valutazione delle forme modali
c. Verifica sismica
d. Indicazioni di intervento

Verifica statica
Nelle NTC 2018, cap. 8.3, viene specificato che le azioni controllate dall’uomo devono sempre essere garantire: pertanto, se nella verifica statica del modello vengono riscontrate vulnerabilità a livello statico, è necessario adeguarle.

Valutazione delle forme modali
Si è effettuata una valutazione preliminare delle forme modali che sollecitano la struttura, al fine di capire che tipo di deformazione può avere l’edificio in base alle irregolarità in pianta ed elevazione. Questa fase è importante, poiché risulta preliminare all’impostazione della verifica sismica vera e propria.

Valutazione delle forme modali

Verifica sismica
Definite tutte le ipotesi geometriche, di vincolo e materiche del modello strutturale, si è eseguita la verifica sismica sul sistema sismoresistente in modo da determinare quali sono gli elementi che non rispettano la normativa.

Indicazioni di intervento
Al termine delle valutazioni statiche e sismiche e, quindi, una volta individuati gli elementi vulnerabili grazie alla modellazione, si sono potute dare le indicazioni per interventi locali volti a migliorare la risposta sismica dell’edificio: in questo modo la committenza è stata in grado di effettuare una valutazione dei costi di intervento.

FASE 5: ASSEGNAZIONE DELLA CLASSE DI SICUREZZA SISMICA

Al termine della verifica sismica è stata assegnata una classe di sicurezza sismica all’intero edificio, così da fornire alla committenza una chiave di lettura veloce e facile per comprendere quali immobili hanno maggiore necessità di intervento, in modo da pianificare la manutenzione nel tempo.

PERCHÉ BNL HA SCELTO SISMOCERT?

Per iniziare ad intraprendere un percorso di analisi della vulnerabilità sismica del proprio patrimonio immobiliare, BNL ha individuato in SISMOCERT® lo strumento adatto a raggiungere gli obiettivi prefissati e a rispondere alle proprie esigenze. 

SISMOCERT® è il protocollo di certificazione sismica sviluppato da Tecnoindagini Srl: la sua principale caratteristica è l’ottimizzazione della scelta della diagnostica in funzione della modellazione, valutando accuratamente il contesto in cui è inserito l’edificio, i vincoli e le difficoltà logistiche proprie della tipologia edilizia e, soprattutto, i punti e la tipologia di prova da eseguire. Eseguendo un’analisi della documentazione strutturale progettuale e un sopralluogo preliminare, si è in grado di individuare quali informazioni sono mancanti e quindi quali dati è necessario integrare per la costruzione di un modello adeguato ed efficace.

Per questo gli ingegneri modellatori sono sempre presenti, sia durante i sopralluoghi preliminari che nel corso delle indagini in situ, così da poter indirizzare tecnici certificati per l’esecuzione di controlli non distruttivi (UNI EN ISO 97 12) ed operai specializzati nello svolgimento di verifiche ed analisi nei punti più significativi ai fini della modellazione.

Grazie alla sinergia ed alla comunicazione continua tra modellatori e tecnici specializzati, infatti, la fase di diagnostica viene orientata ed ottimizzata al meglio per poter essere da supporto alla modellazione e per poter integrare con informazioni aggiuntive, quelle già fornite dalla documentazione progettuale.

cos'è sismocert

Tecnoindagini Srl, grazie a SISMOCERT®, è quindi in grado di raggiungere l’obiettivo richiesto gestendo tutte le fasi internamente: dall’analisi delle tavole progettuali alla pianificazione delle prove, dall’esecuzione delle analisi alla modellazione. Un metodo che permette, quindi, di ridurre anche i tempi di esecuzione dell’incarico, poiché la committenza si interfaccia con una sola figura per tutta la durata del progetto.

Infine, SISMOCERT®, scegliendo accuratamente i punti di prova, valuta nello specifico le singole vulnerabilità, fornendo una relazione finale che racchiude tutte le informazioni rilevate nel corso delle analisi in situ e i risultati della modellazione.

sismocert

Per ricevere maggiori informazioni sul protocollo SISMOCERT®, visita il sito o richiedi la documentazione gratuita

 

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